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Voci da Erynn

Il Canto delle Ere

Voci da una taverna - Caledonia

 

"Nessuno ci ha mai messo piede… Questa è la scoperta del decennio ti dico! Anzi no, del secolo! Ma cosa dico? Del millennio!"

"Frena gli animi, Ivar. È solo uno dei tanti posti desolati del mondo, niente di più. E poi se le nebbie l'hanno avvolta dall'inizio dei tempi un motivo ci sarà. Forse gli Dei non vogliono che ficchiamo il naso ad Erynn."

"Non hai sentito cosa dicono gli uomini giù al porto, vero? Alcuni di loro hanno lavorato alla costruzione di Noumea, la colonia sulla costa. Sostengono di aver visto… cose, di aver sentito sussurri tra gli alberi verso l'entroterra…"

"Forse hanno visto la loro ombra e si sono spaventati! O forse sono proprio gli Dei a sussurrare che è il caso di non immischiarsi negli affari dell'isola. Dai, bevici su! In ogni caso hai da lavorare alla legnaia, quindi levati dalla testa questa stupidaggine di partire."

"No ti dico! Che la terra mi fulmini se tutta questa storia è una bugia. È un nuovo mondo Bjorg, e non ho alcuna intenzione di essere l'ultimo a metterci piede. Voglio andare a Noumea e unirmi alla prossima spedizione verso il cuore dell'isola."

"E della tua famiglia cosa mi dici? Intendi lasciarli qui a morire di fame?"

"Oh, non di certo! Sai quanto paga il Regno per questa spedizione? Un oro."

"Un oro?"

"Non ti strozzare con la birra. Ora non è più tanto una stupidaggine, eh Bjorg?"

"No, forse non lo è."

 

 

Voci dal porto di Noumea - Erynn

 

“E così l’ha sentita nei boschi della Vecchia Città, eh?”

“Così dicono. Alcuni sostengono che sia stata una fata a intonare questa melodia. Aber dice che portava con se un’arpa e che la voce sembrava provenire dal profondo della terra, come se non fosse lei a cantare.”

“Fata? Bha! Ne ho sentite di cose strane nella mia vita, ma la fate ancora mi mancavano.”

“Eppure Aber dice di averla vista bene, prima che scomparisse nel folto della foresta. L’ha descritta come una creatura dalla pelle pallida e occhi come il cielo invernale. A quanto pare aveva una gemma bianca incastonata nella fronte.”

“Una gemma?” 

“Si, come un cristallo.”

“Ma quale diavoleria è questa? Comincio a pensare che la morte di suo fratello l’abbia traumatizzato. Era così giovane…” 

“Ah non lo so Andir. So solo che Aber non è più lo stesso da quando dice di aver udito la melodia. Sembra ossessionato dall’idea di finirla, come se fosse incompleta.”

“La melodia?”

“Certo, la melodia! Di cosa stiamo parlando? La suona e la risuona, giorno e notte, cercando di capire come prosegue. Non riesce a pensare ad altro. Ha chiesto di poter tornare alla Vecchia Città, ma gli è stato negato il permesso. E’ un po’ troppo instabile ultimamente…”

“Hey, sembra che voglia suonarla proprio ora…”

 

 

Al confine con la Vecchia Città - Ath Cliath - Erynn

 

“Signore, sono lieto siate giunto ora! Perdonatemi per il disturbo, ma ho alcune notizie di rilevanza che dovreste ascoltare.”

“Dimmi che hai buone nuove per me.”

“Purtroppo no, signore. L’ultima spedizione sarebbe dovuta tornare ieri sera, ma non si sono fatti vivi. Ho predisposto un piccolo gruppo di esploratori che avanzasse lungo la strada per Ath Cliath, sperando che incrociassero la spedizione di rientro.”

“Sento che c’è un però, corretto?”

“Ivar il taglialegna è l’unico sopravvissuto. O meglio… era l’unico. E’ morto questa mattina a seguito di profonde ferite alla schiena. Abbiamo fatto analizzare il corpo dai medici e dicono di non aver mai visto nulla del genere.”

“Spiega.”

“Dunque, da dove iniziare? L’uomo aveva diversi tagli profondi, come quelli inferti da un orso… ma più profondi e letali. I cerusici hanno analizzato le ferite e sostengono siano state inferte da una creatura intelligente, che sapeva cosa stava facendo. Un orso avrebbe squartato il taglialegna, ma qui ci troviamo di fronte ad un attacco mirato e preciso, seppure ferale. E questo combacia…”

“Per gli Dei! E’ già la terza spedizione che non torna! Hai altre buone notizie da darmi?”

“Si signore. Vi stavo dicendo che prima di morire l’uomo ha pronunciato alcune parole cercando di descrivere il suo aggressore. Quello che siamo riusciti a comprendere è che si tratta di creature umanoidi dalla pelle rossa, occhi color sangue e artigli terribili al posto delle mani. Non siamo riusciti ad avere maggiori informazioni da Ivar, ma prima di spirare ha iniziato ad intonare una melodia.” 

“Oh, lascia stare la melodia! Come hai detto? Artigli?”

“E’ corretto.”

“Ma cosa vive su quest’isola dannata?”