Mi chiamo Ezio Elleni.
Per chi non mi conosce, io e la mia famiglia abbiamo raccolto per anni leggende e canti popolari da tutta Elem-Pos.
Quando l'età ha iniziato a farsi sentire, visto che non ho eredi che portino avanti la mia opera, venduti i miei pochi beni all'Asta delle Meraviglie, ho deciso di trascorrere la mia vecchiaia nel luogo che più ha catturato il mio cuore in tutti questi anni di ricerca: Albione , una terra di leggende, segreti, meraviglia e magia.
Ma da qualche tempo, ormai, la situazione si è fatta molto più pericolosa che in passato.
Fin troppo inchiostro mi richiederebbe spiegare tutti gli eventi nei minimi dettagli, ma, da buon bardo quale sono, cercherò di esser il più chiaro possibile.
Mostri, provenienti da i Nove solo sanno dove, hanno iniziato ad assaltare i villaggi dell'isola.
Molti sono stati i caduti tra la popolazione civile, abbastanza da allarmare i Lord e spingerli ad optare per un intervento congiunto delle loro truppe.
Sotto la guida di Jacob Harrington, un valente soldato, gli esigui eserciti dei Lord si sono riorganizzati in un'unica e ben più forte armata, il cui scopo principale sarebbe stato affrontare questo terribile nemico in modo efficiente e rapido.
Inutile specificare però che un'operazione del genere ha costi elevati e i Lord, nella speranza di arginare rapidamente il problema, hanno accettato che Harrington aumentasse le tasse in loro vece per migliorare gli armamenti, consentendogli inoltre di reclutare liberamente nuovi soldati tra la gente comune.
Ovviamente i Lord avrebbero potuto sempre richiamare a se le loro truppe in qualsiasi momento, ma dato che le tattiche di Harrington stanno, malauguratamente, funzionando, nessuno era intenzionato a farlo.
Non a caso ho scritto "malauguratamente" perché, com'era ovvio, l'innalzamento delle tasse ha aumentato il malcontento popolare. L'umore, già atterrito dagli attacchi e dai lutti subiti, si è tinto del nero della disperazione e del rosso della rabbia a causa dei morsi della fame.
La maggioranza della popolazione non riteneva e non ritiene tuttora i Lord di essere in grado di far fronte a quelli che ritengono i loro doveri, accusandoli di essere null'altro che dei mangiapane a tradimento, di arricchirsi alle loro spalle e sul loro sangue.
Non c'è stato da meravigliarsi quindi quando la situazione è divenuta tragica, due giorni or sono, sfociando in una vera e propria rivolta popolare.
Un barone del nord, tale Lord Elderan, mentre era diretto alla villa di Lord Uldrich, suo vicino, accompagnato da un convoglio di oro e vettovagliamenti che gli avrebbe portato in dono, è stato assalito e impiccato dalla popolazione affamata.
Inutile è stata la dura resistenza posta dalle sue guardie contro la rabbiosa furia che si sono trovati davanti.
Ma quel che più stupisce chi, come me, da tempo ha dimenticato cosa vuol dire subire i morsi della fame, è che nonostante il denaro e i gioielli presenti, i rivoltosi hanno portato via soltanto il pane e le vettovaglie.
Praticamente nessun pezzo d'oro è stato toccato.
Come se tutto ciò non bastasse, Lord Uldrich, venuto a sapere dell'accaduto, ha richiamato le proprie truppe dal fronte di Harrington e marciando contro la popolazione ribelle ha sedato la crescente rivolta nel sangue.
Ovviamente non ha poi mancato di sfruttare la situazione a suo vantaggio, annettendo i territori ormai senza governo di Elderan ai suoi, al fine di ottenere una maggiore influenza.
Lo stesso Harrington si è però lamentato duramente con il Lord: l'assenza delle sue truppe avrebbe indebolito il fronte a tal punto da portare a un nuovo e violento attacco delle creature, che solo per miracolo non è finito con l'annientamento di un intero villaggio.
Permettetemi una piccola licenza bardica nell' aver battezzato questo tragico episodio: "la rivolta del pane".
Il motivo per cui, però, ho deciso di raccontare tutto questo è cercare di avvertire quanti sono rimasti nel continente che la situazione in Albione si fa sempre più grave.
I mostri, la fame, e una guerra civile che proietta le sue ombre anche tra i nobili sembrano essere solo il preambolo di un sempre più imminente tracollo del paese.
Quando mi sono trasferito in Albione, mai avrei pensato che sarebbe stato solo per assistere al tramonto di questa terra, a me così cara e non posso restare con le proverbiali mani in mano.
Consentitemi quindi di rivolgere a chiunque abbia a cuore questo luogo, la sua storia e le sue tradizioni, un appello: fate quanto in vostro potere perché i vostri governi e le vostre autorità intervengano in aiuto di questa splendida isola, prima che, Galtea abbia pietà di noi, un'altro frammento della storia di questa creazione venga distrutto per sempre.
A chiunque possa leggere o udire queste parole
Ezio elleni
Bardo mirabolantente, nonché Musico roboante, dall'indiscussa Mente brillante