I miei lettori mi perdoneranno gli eventuali errori dettati dalla fretta con cui sto vergando queste parole sull'unico pezzo di pergamena che mi è rimasto, ma l'urgenza di riportare a tutti gli eventi a cui ho assistito è massima.
Alcuni giorni fa, lasciai la mia dimora nella speranza di poter comprendere il motivo degli attacchi dei mostri che stanno flagellando la terra di Albione.
Unitomi ad una piccola carovana mercantile, già al tramonto dovetti ringraziare i Nove di essere ancora tra i vivi: esseri simili a insetti e rettili, creature di ogni genere ci hanno teso un agguato sfruttando il folto sottobosco della vicina foresta.
Non fosse intervenuto Harrington in persona, a capo di una ridotta ma ben equipaggiata armata, oggi non sarei qui a raccontare ciò che i miei occhi videro poi.
Attraversando i vicini villaggi, ove ebbi modo di testimoniare che molti dei Lord avevano iniziato a condividere le proprie provviste con la popolazione, non so se per paura o saggezza, potei scambiare qualche parola con i cittadini.
Molti avevano perso qualche loro caro a causa degli attacchi dei mostri, oppure avevano visto i loro familiari arruolarsi, più o meno volontariamente, tra le truppe di Harrington e quasi tutti si lamentavano per gli scarsi approvvigionamenti e le pesanti tasse.
Tuttavia, tra tante lamentele, colsi anche parole di speranza, seppur flebile.
Per chi già non la conoscesse, tra le numerose storie popolari di Albione ve n'è una, la cosiddetta "Profezia del Nuovo Re", secondo la quale, durante il periodo più nero della storia di Albione, le nebbie sui colli di Avenir si diraderanno e un nuovo e giusto Re si rivelerà portando con sé i quattro artefatti che lo identificheranno: le tavole della cavalleria, la corona, la spada, e il cuore di Albione.
Vorrei avere più tempo per spiegarne a fondo l'origine e l'allegoria, ma vi basti per adesso sapere che questa profezia veniva ripetuta da praticamente tutti i miei interlocutori, come se si aspettassero di vederla realizzarsi da un momento all'altro.
Per loro, era davvero come se questi tumultuosi momenti altro non fossero che il preambolo dell'arrivo di un nuovo sovrano, una guida che li avrebbe condotti verso un futuro più radioso e pacifico.
Fu così che, colpito dalla fede che riponevano in questo racconto, decisi di indagare io stesso sulle sue origini, dirigendomi fino ad Avenir, cove sarebbe dovuto comparire questo nuovo sovrano, per scoprire se vi fosse un effettivo fondo di verità.
Certo il pericolo delle nebbie che avvolgono queste colline, in Albione, è noto da tempo immemore, tanto che si dice che nessuno sia mai riuscito ad attraversarle e molti siano spariti nel suo abbraccio.
E fu lì che, proprio davanti ai miei scettici occhi, intravidi in lontananza una donna vestita di un particolare tono d'azzurro, che con la calma e la grazia d'una dama si tuffò in mezzo a quelle fitte nebbie, sparendovi in un attimo.
Passarono solo pochi istanti e per poco le mie gambe non cedettero quando di fronte a me, queste iniziarono a diradarsi fino a disperdersi.
Non riuscivo davvero a crederci.
Le famose nebbie di Avenir, il colle dell'incoronazione del Re di Albione, che lo hanno protetto anche durante il dominio degli elfi scuri, per la prima volta da tempo immemore, stavano sparendo.
E non sarei stato degno di essere chiamato bardo se non mi fosse avventurato all'esplorazione di quelle nuove e misteriose terre, senza sapere neanche io cosa temessi o sperassi di trovare.
Lo spettacolo della tetra e spettrale dimora in rovina che mi trovai davanti alla sua sommità e che troneggiava sull'ambiente circostante emanando un'alone di antica maestà, fu però immediatamente adombrato da ciò che, poggiato su un antico tavolo in pietra poco lontano, catturò istintivamente il mio sguardo.
Quella forma così precisa, quella strana aura mistica e quelle parole così solenni incise su di esse non lasciavano adito a dubbio alcuno: avevo appena rinvenuto le leggendarie tavole della cavalleria.
Vani furono i miei tentativi di portarle con me, bloccate, come fuse a quel tavolo, come se volessero dirmi che non era me che stavano aspettando, che non erano destinate alle mie mani.
Quindi, adesso, solo una cosa mi rimane da fare: avvertire tutti coloro che possono leggere o udire queste parole che la profezia non è una vana leggenda popolare, non è una delle tante dicerie da taverna: è vera.
La profezia è vera.
Il nuovo re sta per rivelarsi e col suo arrivo questa meravigliosa terra conoscerà nuovamente un'era di splendore!
Lontano dagli artigli dei mostri, fuori dall'ombra delle macchinazioni politiche, Albione è pronta a risollevarsi!
Lunga vita ad Albione!
Lunga vita al Nuovo re!
Ezio Elleni
Bardo mirabolante, nonché Musico roboante, dall'indiscussa Mente brillante