Il sole entra con l’angolo del pomeriggio dalle finestre decorate del palazzo, disegnando complessi enigmi sul grande tavolo centrale. L’aria è ferma, carica della tensione che anticipa lo scontro. ll respiro prima del tuffo.
“Stando ai vostri racconti pare che le nostre peggiori previsioni siano confermate. O sbaglio?” Elena Valenti, l’Araldo della Vittoria, da buona stratega ha retto fino ad ora le fila della discussione “Il Culto della Fiamma si diffonde in Elempos, a mio avviso senza un disegno strategico alle spalle per ora, ma non attenderei oltre. Dare tempo al nemico di organizzarsi è sempre un errore. Cosa ne pensa la Signora della Mezzanotte? Quali sono i sussurri nell’ombra?”
Il silenzio cala nella sala, assoluto e portatore di inquietudine, poi lo schiocco del ventaglio che, ora aperto, sale a celare la bocca di Laetizia Vez “I non detti raccontano la stessa storia dei proclami. Il Culto della Fiamma monda, o promette di farlo, laddove persino la Confessione non concede e di questo si arroga la prerogativa. Essi inseguono la Verità e svelano, incuranti del danno che le loro parole possono avere sulla creazione. Vi è sempre un motivo dietro la conoscenza celata e i limiti dei mortali. Tolleranza da parte nostra verso coloro che violano la protezione, da noi rappresentata, a ciò che esiste non è qualcosa che possiamo appoggiare.”
Alfio Casadei, il Lucente Pretore, si sistema sul suo scranno “Possiamo dare per assodato che il clero del Culto, o parte di esso, sia su posizioni estreme e dedito a pratiche da condannare, ma..." fa una pausa in cui il suo sguardo scorre sui presenti “non tutti i convertiti si devono considerare colpevoli senza appello. Molti di loro, come visto in Areldar, si sono fatti travolgere dalle promesse dei sacerdoti della Fiamma a causa della loro posizione marginale nella società, di sofferenze immeritate e debolezza personale. Questo non giustifica la loro scelta, ma ci dovrebbe far comprendere come questo culto ha la possibilità di attecchire anche, e soprattutto, per nostre, e delle classi al comando, colpe e mancanze.” il brusio inizia a montare attorno al tavolo “Non fraintendetemi, vanno fermati, ma il nostro obiettivo non dovrebbero essere, come sta avvenendo in Areldar, i fedeli inconsapevoli, ma i predicatori. Il nostro dovere è mostrare alle anime che vacillano perché la fede nei Nove va professata,difesa e raccogliere le prove della malafede e della Fiamma.”
Al brusio si aggiungono esclamazioni indistinte e sempre a maggior volume fino a quando Orazio Malipiero alza la mano in segno d’attesa e prende parola. “Dici bene Alfio, non possiamo che rispettare la scelta dei fedeli se correttamente autodeterminata, ma, come me, hai visto che non tutte le conversioni alla Fiamma lo sono e, per di più, sembrano refrattarie a successivi cambi di rotta da parte del mortale che ha compiuto la scelta. Non è tollerabile che il mortale non possa determinare a chi rivolgere la sua fede e se vuole tornare sotto lo sguardo dei Nove dovrebbe poterlo fare, ...ma la Fiamma lo impedisce.” la voce del Custode dei Flutti mantiene a fatica l’eleganza richiesta dal contesto “Questo, da solo, ci dice molto sul culto e racconta di prevaricazione della volontà, di tentativo di supremazia e costrizione...vanno fermati.”
Una giovane donna dai capelli rossi ridacchia in seconda fila “Patriarchi... Matriarche... dovete ammettere che avere finalmente un avversario degno di questo nome che ragiona in termini di prevaricazione è un eccellente stimolo al mutamento della staticità che aveva colpito questo consesso non trovate?” sorride soave, mentre qualcosa di luminoso si schianta a poca distanza dalla sua testa.
Gilberto della Scala accoglie la provocazione sbuffando leggermente “Non perdiamo di vista quale è lo scopo del Conclave. Dobbiamo stabilire se si tratta di un'eresia, qualcosa da avversare, o no. A mio avviso, dopo ciò che ho visto, si tratta di qualcosa che, alla radice, mira al nostro annichilimento come Credo dei Nove. Tutti noi siamo consapevoli dell’esistenza di ... versioni alternative del culto di Hildebrand o simili. Queste altre credenze religiose, però, non hanno mai sminuito i Nove o mirato a sostituirsi alla nostra fede come fa la Fiamma. Neppure la blasfemia del passato è mai arrivata a negare l’importanza degli Dei e questo dovrebbe farci riflettere.” La Prima Rosa si volta verso l’uomo seduto accanto. “Falce del Sommo... eri con me al Santuario. Quale è il pensiero della Chiesa del Sommo Giudice?”
Druso Heriotza poggia con fare compassato i gomiti sui braccioli dello scranno ed incrocia le dita delle mani davanti al petto “Ero partito con l’idea che volessero arrogarsi il diritto di giudizio sulle anime concedendo perdono e redenzione indiscriminata... e devo riportarvi che la mia valutazione non è cambiata. Per loro la redenzione del loro Dio supera il giudizio del Sommo e di qualunque altra divinità. Tutto questo è pericoloso oltre ogni immaginazione. Se si è certi del perdono e della redenzione cosa trattiene il mortale da compiere atti terribili? Patto Oscuro? Consumo di reliquie? Distruzione della realtà? Esperimenti che farebbero arrossire persino i Custodi della Materia? Cosa è il mortale senza la morale e il monito divino?”
Un fremito percorre l’aria, poi Lazzalf prende la parola “Non possiamo trascurare il fatto che ci manca della conoscenza sul culto della Fiamma. Come ho già detto in Areldar va compreso il potere a cui questi sacerdoti attingono, i mezzi e modi che utilizzano ... Riflettete. In passato, e forse ancora oggi, quante eresie del culto dei Nove abbiamo visto? Il mortale può dare una lettura del divino molto diversa, contorta e piegata dalla sua logica fallace. Non sappiamo se la Fiamma sia davvero quello che è presentato dalla parte dei suoi predicatori che abbiamo visto, sappiamo solo che gli esempi a noi noti vanno in una direzione, ma essa è tracciata dai sacerdoti, non dal Dio. Questa dottrina va contenuta e potrebbe essere un’eresia di una religione legittima, come furono le Terre Morte ad esempio, ma prima di esprimere una condanna assoluta verso fedeli, mistici e fede, vorrei avere maggiori certezze. La cosa non esclude che, a mio avviso, ci ritroveremo coinvolti in scontri. E' inevitabile che si arrivi al punto di rottura che forzerà la mano del nostro schieramento.”
Elena Valenti annuisce grave e per qualche istante l’unico suono è quello della penna di Calendula Dolcecolle sul suo taccuino. “ Il nodo è, e resta, la loro idea che la Fiamma sia al di sopra dei Nove e non, al massimo, un loro pari. Questo non è accettabile, così come non lo è la falsa speranza di beatitudine che i loro sacerdoti millantano grazie al perdono ed alla redenzione. A Elentari Yaana...quella povera coppia devastata dal dolore della perdita... avevano promesso loro che la redenzione ed il perdono avrebbe fatto scomparire il dolore, ma, ovviamente, così non è stato. Conversione senza ritorno alla Vera Fede...io la chiamo truffa! Raggiro bello e buono! Vi rendete conto che la redenzione assicurata, la superiorità sbandierata della Fiamma, uccidono persino la Speranza vera? Perché dove vi è certezza di abbuono per tutto in cosa si deve mai sperare?“
L’Araldo della Vittoria infine si alza dallo scanno “Questa è dunque la Parola del Conclave delle Chiese Elaviane. Il Culto della Fiamma non avrà spazio nella penisola, chi predicherà attivamente la sua parola sarà condannato dalle Chiese tutte...“colta l’occhiata accigliata di Alfio si schiarisce la voce “ sarà ... scoraggiato dalle Chiese tutte nella speranza che le istituzioni politiche vogliano appoggiare questo indirizzo di Fede e che il popolo non sia mai tentato dall’abbandonare le via dei Nove. Le Chiese Elaviane si impegneranno attivamente nell’indagine e raccolta di conoscenza sulla nuova religione” fa un cenno a Orazio “Così come nel comprendere cosa rende queste conversioni irreversibili” alza nuovamente lo sguardo ad abbracciare la sala “Eventuali pratiche, coercizioni ed azioni portate avanti dai fedeli o predicatori del Culto della Fiamma che possano portare danno alla popolazione della penisola elaviana sono severamente condannate dalle Chiese tutte e verranno, dalle stesse, perseguite sia in sede di giustizia mortale che nel nome dei Nove che rappresentiamo.”
Lo sguardo della Valenti si fa grave “Questa prova punta alla nostra Fede come la spada sul petto del duellante. Io so che la mia Fede è salda. A noi, e a coloro che rappresentano la penisola elaviana tutta, ogni suo regno, ogni suo tempio e governo, dimostrare a chi la abita che la nostra visione del creato è quella giusta e merita di essere seguita.”