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Voci da Elavia - Parte I

Nel Nome del Mio Dio

Shildia, confini settentrionali elaviani tra i passi che dividono Austeria ed Elavia.

“Resoconto dalla frontiera, Remus guardia di valico.

Il via vai di persone dall’Austeria verso Elavia è in un aumento lieve ma costante: alle carovane di mercanti si affianca un seguito di persone dalle estrazioni più disparate. Inizialmente non erano così tanti, avevo quasi pensato potessero essere paggi dei vari mercanti.
Poi, come dicevo, i numeri sono aumentati, in modo impercettibile, ma sempre di più: non ho notato niente di troppo sospetto inizialmente, se non i numeri in continua crescita. A volte può succedere: dalla teutonia non è stato raro che ultimamente vi fossero ‘ondate’ di arrivi, anche dopo la sanguinosa guerra intestina appena conclusa. 

Un cambiamento però l’ho notato: da qualche tempo i volti sono diversi.
Non più facce segnate dal dolore e dalla perdita, come era solito vedere in quegli esuli vessati dal dolore della guerra e dagli incubi di bagno di sangue fratricida. 
I visi delle persone sono sereni, allegri, illuminati come da una luce: in loro puoi scorgere come un barlume di speranza e di allegro entusiasmo per il futuro. Gli adulti sono sereni ed ottimisti, i bambini sorridono e giocano.

E cantano, cantano un canto che non comprendo sinceramente; alcuni dei miei pensano canti di Raleos, altri pensano canti di Alenore, ma sinceramente non ci siamo fermati a chiedere sinceramente: il terreno da coprire è molto e noi non abbastanza. Quel che è certo è che quel ritornello non te lo togli più dalla testa, continuo a fischiettarlo anche ora.

Com’è che faceva?

Fiamma col tuo dono rendi puri i più devoti
Brucia colpe inganni per redimerne i peccati
Oh mia fiamma eterna libertà per i tuoi figli 
Fiamma, eterna verità
Lascia che io ti assomigli”


[FG: https://drive.google.com/drive/u/0/folders/1rxPpHMd7NZHSEUud_AJa42LTHgboM7P- ]