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Voci da Elavia - Parte II

Nel Nome del Mio Dio

Una locanda frequentata da senatori nei pressi di Mor

“Quelli blaterano di leggi, non sanno cosa stanno facendo, è palese.”
“Sei troppo duro: tralasciando alcuni interventi veramente assurdi, ho visto molta cautela, anche da chi non mi aspettavo. Hai visto che facce tese quelli della spezza catene?”
“Bah! Il titolo di governatore ormai lo danno a chiunque si presenti ad un raduno di avventurieri: anche il Patriarca Alfio era sfinito! Ma non tengono conto di cosa gli accade intorno.”
“Cosa intendi di preciso?”
“Offrimi da bere e te ne parlo”
“Sei sempre il solto. Andata, non tenermi sulle spine su!”
“Gli abbandoni, tu davvero non hai sentito degli abbandoni?”
“Di quali abbandoni stai parlando?”
“Ovunque! Pare che alcuni soldati abbiano disertato dalle parti di Aretis e si siano dati alla macchia. Senza contare quegli esploratori a Drennok: inizialmente pensavano fosse il solito ritardo post martedì, poi non li han visti più arrivare. Ma si sa quell’istituzione ha un momento turbolento. E non ci crederai, ma anche i maghi! Alcuni pare abbiano lasciato le lore stanze vuote con solo una lettera d’addio: il Gran Maestro pare non l’abbia presa benissimo.”
“E quando mai prende bene qualcosa quello?”
“In effetti… Ma il succo è questo: perché tergiversare sui commi quando la situazione si sta sfaldando tutta intorno?”
“Sì, ma infatti avremmo dovuto chiudere sulla prima stesura: secca, diretta, dura e spietata. Vedrai che anche gli abbandoni sarebbero finite così!”