[20° giorno del mese del Lupo, Rhab-Mak]
A tutti i Regni elaviani ed ai rispettivi Eroi,
Questo rapporto viene redatto ed inviato di comune accordo dalle forze sopravvissute in kemeth di tutti i principali Regni di Elavia.
Dopo alcuni giorni di navigazione siamo giunti sulle coste del Kemeth a Rhab-Mak, i membri del Regno del Tridente hanno insistito molto e abbiamo esplorato la nave Egemone attraccata sulla costa sebbene le forze della Repubblica e del Grifone suggerissero maggior prudenza per non rivelare subito la nostra presenza.
Con nostra grande sorpresa la nave era priva di equipaggio, l’abbiamo trovata completamente invasa di sabbia ed il legno della nave era estremamente liscio, come se fosse stato levigato da qualcuno prima del nostro arrivo. Di carte di navigazione, documenti con ordini, viveri o altro materiale non c’era traccia.
Ci siamo messi subito in cammino tra le sconfinate sabbie del deserto, seguendo le tracce lasciate dai nemici e dopo un giorno di cammino siamo giunti in prossimità di un antico tempio, o ad essere onesti, quel che ne rimane.
Su suggerimento dei membri del Grifone ci siamo accampati dietro a delle dune per poter spiare con comodo gli spostamenti nemici senza destare sospetti, ma dopo un intero giorno di appostamenti senza alcun successo gli esponenti della Repubblica non hanno resistito oltre e ci siamo decisi ad entrare tutti insieme. Le tracce che abbiamo trovato spingendoci all’interno del tempio non lasciano alcun dubbio, gli egemoni sono stati qui ma di loro non è rimasto nulla; Non ci sono più le attrezzature da scavo, ne i viveri, ne gli armamenti.
Sono spariti nel nulla come se il deserto stesso li avesse inghiottiti. Eravamo pronti a tornare verso il nostro accampamento per fare rapporto quando il grido di un esploratore del Tridente ha richiamato la nostra attenzione, un egemone armato fece capolino da una delle stanze e dopo aver visto l’esploratore gli si era lanciato contro a tutta velocità, la sua corsa però fu fermata da una lama a scatto sbucata fuori dal muro che gli tagliò la testa di netto facendola rotolare ai piedi dell’esploratore.
Non so se fu solo suggestione o altro ma a seguito di quella scena vennero i brividi a tutti noi al punto che ci dirigemmo verso l’uscita a tutta velocità. Fu un grosso sbaglio.
L’ingresso da cui eravamo entrati, adesso era sbarrato da un grosso cancello, se volevamo uscire vivi da li dovevamo trovare un’altra strada. Procedemmo a tentoni sobbalzando al minimo rumore, attorno a noi non c’era niente tranne la consapevolezza che qualcuno ci stava osservando.
Rodrigo, un esploratore della Repubblica fu la prima vittima.
Disse di aver visto un’apertura abbastanza grande in un muro dal lato opposto di una sala, la luce che filtrava ci diede l’impressione di un accesso all’esterno. Rodrigo procedette con cautela, ma al centro della sala, convinto di avercela quasi fatta fece scattare una trappola, il pavimento cedette sotto i suoi piedi ed il suo corpo finì infilzato su dei pali acuminati… Una morte rapida ed orribile. Il pavimento instabile e la difficoltà di raggiungere Rodrigo ci impedirono di recuperare il corpo e di procedere verso l’apertura.
L’esplorazione continuò con crescente ansia nei cuori di tutti, il sole iniziava a calare e nessuno di noi aveva una torcia, senza la luce e con la morte dietro ogni angolo i successivi caduti furono un membro del Grifone e uno del Tridente.
Secondo le iscrizioni che i due decifrarono ci doveva essere un’uscita alla fine di un lungo corridoio, ma entrambi si sbagliarono.
Martino, esploratore del Tridente, prese il corridoio di destra e dopo una ventina di passi una densa nube viola si sprigionò dal pavimento, udimmo le sua urla strazianti e dopo pochi secondi il fumo si diradò. Di Martino rimaneva solo un corpo corroso con i tessuti in vista.
A Riccardo, armoriere del Grifone, non so dire se andò meglio o peggio. Di lui si sentì solo un urlo soffocato e un grande bagliore provenire dal corridoio di sinistra, quando provammo a raggiungerlo ormai era completamente carbonizzato e le fiamme che divampavano dai lati del corridoio non lasciavano possibilità di passare.
Fu solo verso sera che noi superstiti riuscimmo ad uscire, una breccia in un muro crollato ci consentì la tanto sospirata fuga e ci ritrovammo sul retro dell’edificio, in basso tra la sabbia rossa, affioravano quelle che scoprimmo essere le pietre di un circolo di passaggio.
Senza la minima esitazione entrammo tutti dentro al circolo ed iniziammo un veloce rituale di teletrasporto, fu allora che la sentimmo… Una voce, profonda ed innaturale di un uomo ci urlava di lasciare immediatamente quel luogo e di non farvi più ritorno o avremmo fatto una fine ben peggiore di quella dei precedenti visitatori.
Tutti noi abbiamo fatto ritorno presso i rispettivi Regni. Ciò che abbiamo capito è che l’Egemonia ha scoperto un antico tempio e per qualche motivo ha iniziato ad esplorarlo alla ricerca di chissà cosa, tuttavia di loro non vi è nessuna traccia, mentre una presenza ostile sembra custodire l’intera area circostante.
Nell’ipotesi che altri vengano inviati in questo posto dimenticato dai Nove raccomandiamo la massima prudenza ed alleghiamo le coordinate per raggiungere il circolo che abbiamo scoperto.
Possano i Nove Divini vegliare su tutti voi.
Portatevi una torcia.
Per i Regni Del Tridente,Grifone e Repubblica.