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Ripartire dalle basi

Subito prima dell'Alba

 

Provincia Egemone del Volgand, accampamento dei sacerdoti Ferensi

 

Mentre tutto il campo riposa tranquillamente, ad eccezione delle sempre vigili vedette, un tenue bagliore traspare dal tessuto della tenda comune.

Chino su alcuni usurati tomi, un giovane sacerdote di Raleos, non sembra avvertire i rumori di una pesante armatura che che gli si avvicina:

"Vai a dormire Léon. Stai studiando teologia senza sosta da giorni. Devi fare una pausa"

"Capitaine Matilde! Non posso arrendermi adesso, sento di essere vicino ad una soluzione. Je suis désolé!"

La voce della donna, imperiosa ma calma, si alza di un tono:

"Non te lo ripeterò Léon: a dormire, è un ordine"

"Je vous en supplie Capitaine...le nebbie possono sicuramente essere violate. Sono composte da residui di anime, e il Divino Sole sicuramente può ricacciarle. Se la mia supplica al divo Raleos venisse ascoltata, se mi concedesse abbastanza potere, sicuramente riusciremmo ad aprire un varco"

Sedendosi di fianco al giovane, Matilde esibisce un caldo e materno sorriso

"Léon, figliolo. Non puoi mettere fine ad una missione come questa in una sola notte. Questi sacri doveri spesso ci impegnano per mesi, anni. Non essere frettoloso nel giungere ad una conclusione. Hai bisogno di una notte di sonno e io invece di crociati svegli e attenti, non stanchi e intontiti. Vai a dormire."

"Capitaine, avete ragione, come sempre. È solo che sento di essere molto vicino ad un risultato, vicino come non mai; ma non capisco come mai non riusciamo a ricacciare queste Nebbie nonostante ci sia ormai chiara la loro composizione. Eppure il Signore del Sole sarebbe in grado di dar pace ai tormenti di questi spiriti sventurati: allora perchè non riusciamo ad invocare i suoi poteri con tal fine?"

"Stai dubitando della tua fede solo perchè il Sommo Raleos non ti ascolta? Credi che intenda punirti tormentando poveri innocenti?"

"No, ma Capitaine. Non è del Divino ma di me stesso che sto dubitando, della mia risolutezza, della mia determinazione. Forse non sono abbastanza, forse devo dimostrarmi maggiormente degno, forse..."

"Forse devi smetterla di tormentarti e ricordare invece quanto vi ho insegnato fin dai primi giorni di noviziato: il Divino ci concede i suoi poteri, ma solo se li utilizziamo con i giusti fini.

La forza del sole, la fortezza del suo scudo, la purezza delle sue intenzioni: il divino Raleos non interviene per coloro che non rispecchiano questi valori. Tu cosa intendi fare col potere che ti concederebbe? Per quale scopo innalzi la tua voce al divino? Quali intenzioni muovono le tue richieste?"

Lo sguardo del giovane si fa più fosco.

In un'istante però il suo volto si illumina di speranza; in un istante la sua espressione muta in pura esaltazione:

"Ma Capitaine! Sono stato uno stolto! Ma certo! Era il mio scopo ad essere errato! Il Suo potere, non deve cercare di aprire un passaggio tra le nebbie, né ricacciare via quelle anime: deve proteggere i nostri compagni!"

Afferrando tutti i libri si alza di scatto:

"Capitaine Matilde! Je vous en supplie! Convocate un consiglio! Ho un piano da esporre, un grande piano! Per quell'essere stavolta sarà davvero la fine!"

Gridando queste frasi, l'emozionato giovane si avventura fuori dalla tenda.

Matilde afferra una coppa, si dirige verso l'improvvisato bancone dietro di lei e si versa il fondo di una bottiglia di vino.

Abbandonandosi su uno sgabello, inizia a rotearla e ad ammirarla con lo sguardo perso nel vuoto:

"Divino Raleos. Ti prego fa che abbia ragione"