Location: Pieve di Molli
Date: 01/07/2017 - 02/07/2017
Chiusura Iscrizioni: 30/06/2017
Regista: Gruppo Ambientazione
Viceregista: Gruppo Ambientazione
Areldar, sede del consiglio elfico. Giorno 7 del quinto mese.
"...Pertanto il Consiglio ha deciso: il pericolo rappresentato dai blasfemi ex seguaci di Zenon è troppo grande e mai il popolo elfico concederà loro di abitare e far loro la sacra terra al centro di Areldar.
Per troppo tempo siamo stati privati di ciò che è nostro dalle macchinazioni del blasfemo demone; adesso è intenzione del popolo elfico fare proprie tutte le terre che stanno rinascendo grazie alla benedizione di Eladiel..."
Areldar, porti Est. Giorno 10 del quinto mese.
"Hai sentito la novità? Pare che alla fine ci sarà una guerra..."
"Già, pare che gli elfi non abbiano accettato quei cosi nelle loro terre. Più che normale, dire."
"Sono d’accordo, non vorrei mai esseri come quelli vicino a casa mia...figurati IN casa mia. Quello che mi chiedo è se ci saranno altri problemi"
"Non credo, ho parlato ieri con un mercante che ha contatti in alto. Gli Zestroj non hanno speranza: l'esercito ferense si muoverà in aiuto di quello elfico."
"Però continuano ad avanzare lo stesso. So che sono quasi arrivati e hanno deciso fermarsi e attendere. Chissà poi cosa aspettano, dico io."
"Mah, secondo me sono soltanto matti...Su, finiamola di cianciare e finiamo di caricare questa frutta. Ci aspettano ad Avoneg!"
Ferenzia, Palazzo Reale. Giorno 11 del quinto mese.
"Maestà, le nostre truppe sono pronte a partire. Raggiungeremo il territorio elfico in circa 3 settimane."
"Ottimo, speriamo che questo segni la fine di questo abominio. Generale, date agli uomini il comando di partire e che Raleos sia con voi."
Penisola Elaviana, varie piazze. Giorno 14 del quinto mese.
"Udite Udite, notizie di guerra giungono da Ovest.
Dopo mesi di discussioni giunge ufficiale voce dai territori elfici di Areldar. Il consiglio, unito, ha votato contro la richiesta fatta da parte degli ex figli di Zenon.
A tale aberrazione non sarà permesso di mettere radici nella sacra terra degli elfi, anche a costo di chiudere la questione con il sangue."
Areldar, presso il Trono di Theratos, stesso giorno.
"Figli del progresso! Non abbiate paura delle stridule voci degli elfi. Qui sta la vostra salvezza! Qui è la vostra Speranza per il futuro! Nella disperazione vagavate ma io vi ho donato una Nuova Speranza! Stringetela e non abbandonatela in preda al timore!"
Areldar, città di Alma, nella regione omonima. Giorno 15 del quinto mese.
"Consigliere Gysithel, comprendo le vostre preoccupazioni ma la decisione è ormai stata presa..."
"Lo comprendo, ma sapete quanto ci costerà. Gli altri sono troppo fiduciosi della forza del nostro esercito ma ho visto di persona queste...creature. Potremmo vincere, senz'altro, ma sarà un massacro!"
"E cosa proponete di fare? Non possiamo contraddire apertamente il consiglio!"
"Ne sono consapevole, ma possiamo cercare aiuto per un'azione più...furtiva. Abbiamo davanti un serpente insidioso da domare. Possiamo provare a tagliargli la testa."
"Uhm....sì, ma c'è il rischio che questo peggiori solo le cose..."
"Lasciate fare a me, so già a chi chiedere..."
Nella quindicesima giornata del quinto mese dell'anno 1117, varie missive vengono inviate a molte corti Elempiane con l'eccezione della Ferenzia, della Teutonia, di Albione e dei regni nanici.
Tali missive portano il sigillo ufficiale del consiglio elfico di Areldar e giungono tramite portali portati da messi elfici.
In esse vi è una richiesta di aiuto: chi manda la missiva ha bisogno di coraggiosi e capaci eroi, da impiegare in una missione capace di porre fine al problema sorto in Areldar senza eccessivo spargimento di sangue.
Non ci sono molte indicazioni su cosa sia richiesto di preciso, ma c'è la promessa ufficiale di una stretta amicizia da parte dei Regni Elfici, con tutto quello che ne può conseguire a livello commerciale e politico.
Basta questo e, in un batter d'occhio, tale richiesta inizia a girare in molti degli ambienti della Penisola Elaviana e non, dove è possibile trovare quelli che, da molti, sono chiamati "Eroi".