Questa Nostra Terra

Location: Base Scout "La Spianessa"

Date: 01/06/2018 - 03/06/2018

Chiusura Iscrizioni: 01/06/2018

Regista: Gruppo Ambientazione

Viceregista: Gruppo Ambientazione

Narrazioni

Forse un sogno

24/05/2018 16:07

Una notte di stelle brillanti. Una notte di Luna piena. Una figura maschile si erge silenziosa vicino a un piccolo circolo rituale. Decine e decine di piccole luci, simili a lucciole, danzano nell'aria attorno a lui. "Il momento è giunto, figli miei. Coloro che avevano una casa dove tornare, lo hanno fatto. Adesso è ora che i nuovi nati possano camminare su Elemiri." La figura entra nel circolo e le pietre si illuminano come le stelle nel cielo notturno. "Che la mia voce giunga a tutti i figli di Elavia. Che essa sia forte e arrivi ai loro cuori."

La figura chiude gli occhi e comincia a mormorare qualcosa, rivolgendosi a migliaia di anime che ascoltano nella notte. La giornata è stata faticosa e finalmente, dopo ore, puoi sprofondare le tue preoccupazioni in un sonno ristoratore. La tua mente vaga nel mondo dei sogni, pacifica se non per sporadici incubi che infestano quel non-luogo. Ad un tratto, una minuscola luce rossa, luminosa come una fiamma, attira l'attenzione del tuo subconscio e nel tuo sonno si palesa un piccolo uccellino fatto di fiamme.

E' un istante, il piccolo essere muta in una snella figura della quale non percepisci i tratti. La voce, però, la riconosci. E' quella della Voce degli Spiriti e parla direttamente alla tua anima.

"Elaviani, il momento è giunto. Gli spiriti sono tornati ai loro luoghi di origine ma la vostra terra è ancora troppo divisa per poter essere casa di un unico spirito. Lo Spirito d'Elavia, oggi, non esiste più. Ma non temete, dalla sua energia possono rifiorire nuovi spiriti più adatti ai vostri popoli e ai vostri regni. Ed in quest'ora di Speranza e di Rinascita, io vi richiamo a me, affinchè possiate assistere alla nascita di chi vi rappresenterà al meglio. Venite, dunque, e portate con voi il vostro coraggio e la vostra arguzia. Perchè nulla è ancora deciso e tutto è in divenire. Vi attendo a Verbanium. Mi paleserò a voi il primo giorno del sesto mese del terzo anno dopo la scongiurata Apocalisse. Accorrete numerosi, le vostre Terre dipendono da voi."

Il sogno, se di questo si trattava, si interrompe di colpo e la vostra mente si risveglia d'improvviso.

Una notte piena di stelle

16/05/2018 16:06

Notte, una notte incredibilmente piena di stelle. Dal bosco dove si trova, sono nitide tutte le costellazioni e le innumerevoli luci del manto di Eladiel. La figura contempla il cielo con la schiena appoggiata a un tronco, un gamba allungata sull'erba e l'altra piegata per appoggiarvi il braccio. Erano mesi - o forse anni - che non si trovava a contemplare il cielo. Eppure in passato lo faceva. Quando i suoi doveri erano meno e di minore importanza. In un certo senso rimpiangeva quei giorni. Giorni pieni di fatica e di orrori. Di scelte sbagliate e di tentativi andati a vuoto. Ma anche giorni di gioia, di amicizia e di amore. Aveva dato tutto per essere quello che era....ma ne era davvero felice? Nel contemplare il cielo, immerso nel silenzio della foresta addormentata, l'unica risposta possibile era...sì. Era felice. Non come in passato, in maniera diversa e del tutto nuova. Il sentirsi parte di qualcosa di più grande - e i doveri che ne corrispondevano - lo faceva sentire appagato e felice. Un lieve battito d'ali lo riscuote da questi pensieri e lui sospira. Allunga una mano mentre un piccolo uccellino, rosso come il fuoco, gli si posa su un dito. "Lo so. Il momento si sta avvicinando. Presto verranno tutti qui e decideranno quale futuro li aspetta. E noi li guideremo nella scelta, come è nostro dovere" Un secondo sospiro e si solleva per inoltrarsi nuovamente nella foresta mentre piccole luci, grandi pressapoco come dei piccoli fuochi fatui, lo circondano per seguirlo silenziosamente.ì

La Voce degli Spiriti

13/05/2018 15:54

Vuoto,

è quell’assenza di suoni quasi imbarazzata a spezzare il fragore delle città che si svegliano, quando le prime luci dell’alba fanno capolino dall’orizzonte tinto di cremisi.
Nessuno sa cosa sia accaduto pochi istanti prima del risveglio, quando i sogni scivolano via dalla mente per lasciare spazio alla realtà.

 

Una frazione di secondo diventa un’eternità, e tutti, in ogni luogo di Elempos, destati dal torpore di una notte diversa dalle altre, possono dire di aver visto e sentito la stessa cosa:


Nebbia, e attraverso di essa, un bagliore verdastro che risplende accecante, disegnando nella bianca coltre di caligine, forme che sembrano danzare e vorticare. 

Rapito da quel tumulto di fili color smeraldo, non ti accorgi della sagoma che, lentamente, prende forma dinnanzi ai tuoi occhi: un giovane uomo, elegantemente vestito, ti sorride. Sulla spalla, una fiamma tremolante disegna i contorni di un Pettirosso, il cui cinguettio si perde nelle volute di foschia.

 

“Si”, dice l’uomo, i cui lineamenti pigramente si fanno più nitidi. “Questo luogo è... e non è”. Apre le braccia, come a raccogliere tutto lo spazio infinito che vi circonda. “Alcuni tra voi lo chiamano Piano di Coesistenza Astrale”. Sorride, pacifico.

 

“Elempos esiste perché io esisto, e proprio come la sua integrità è legata alla mia essenza incorruttibile, gli Spiriti delle Terre sono legati ai popoli che li abitano. Un popolo spezzato è un popolo debole. Uno Spirito che si scinde, lo è altrettanto”. Abbassa lo sguardo, a fissare un punto infinitamente distante sotto di voi.

 

I tuoi occhi seguono quelli dell’uomo, e ti rendi conto di non posare piedi su terra alcuna; sotto di voi, migliaia di creature marine sembrano nuotare nel mare di foschia, danzando attorno ai fili color smeraldo: un’Orca, una Sirena, una creatura con serpenti al posto dei capelli, un...

 

“La scongiurata Apocalisse, che ha quasi distrutto la nostra Creazione, ha reciso alcune delle corde più profonde del nostro mondo.” Alzi gli occhi, tornando a guardare l’uomo e abbandonando le sagome ipnotiche sotto di te. “E’ in atto un grande cambiamento. Molti dei miei figli sono accorsi qui, nella mia dimora, disposti a restarci. Abbandoneranno la terra dei mortali, per fondere definitivamente la loro energia con la mia.” Sposta lo sguardo oltre le tue spalle, guardando qualcosa. Non ti giri.

 

“Altri, invece, sono stati liberati dalle catene che li tenevano legati a mortali incapaci di comprendere, incapaci di capire davvero. Uno Spirito è qualcosa che esiste da sempre, e per sempre esisterà, fintanto che io stesso permarrò.” Muove qualche passo verso una direzione imprecisata, e poco distante scorgi altre sagome muoversi nella nebbia: un cane, un oscuro e mastodontico serpente, un lupo dal manto color della notte, un alce tra le cui corna sembra sorgere la luna stessa....

 

“D’ora in avanti, solo i degni potranno richiamare un mio figlio. D’ora in avanti, a pochi sarà concesso il Dono di volare oltre i cieli della conoscenza.” Si ferma, senza guardarti. Sembra invece puntare lo sguardo verso un cielo immaginario. Migliaia di piccoli punti luminosi risplendono orgogliosi sopra la tua testa, inondando l’infinità di verdi bagliori screziati d’argento. Ti sembra di scorgere un Drago, vorticare poco distante, un falco, un cavallo dalla criniera di fuoco e ombra…

 

“Presto accadrà qualcosa, qualcosa che squasserà le fondamenta stesse di Elavia. Molte cose cambieranno, e voi dovrete essere pronti.” Si avvicina nuovamente a te, il Pettirosso di fuoco sempre posato sulla sua spalla.

 

“Troppi in passato hanno osato farsi beffa del mio potere. Troppi, ancor oggi, forti di un legame che io stesso a stento possono recidere, cercano di ottenere potere e prestigio, fama e timore, da parte dei più deboli.”

 

Quando pronuncia queste parole ti sembra di scorgere, alle spalle del giovane uomo, una creatura avvolgersi lunghe ali squamose intorno ad un corpo con tre teste e dalla coda di serpente.

 

L’uomo allunga una mano toccando un punto imprecisato sul tuo petto. “E’ qui che dimora il coraggio, dove vive la forza e nasce la speranza. Siate portatori di pace e virtù, siate voi stessi Custodi di un mondo che mai più dovrà oscillare sull’orlo di un baratro oscuro e terribile”.

 

Il tocco del giovane sembra farsi freddo, e la sua mano lentamente torna a tramutarsi in nebbia. I suoi contorni lentamente svaniscono, ma i suoi occhi sembrano scrutarti dentro, fino al centro dell’anima.

 

“Ricorda queste mie parole. Preparati a ciò che accadrà.” Poi, la caligine lo avvolge e tutto intorno a te torna ad oscurarsi.

 

 

Ti svegli di soprassalto, gli occhi fissi sul soffitto della tua dimora.

 

 

Nella testa una frase, che risuona calda e lontana.


“Io sono la Voce degli Spiriti”.

 

 

Il ritorno degli Spiriti

28/04/2018 15:48

Lutezia, Ferenzia 28-04-1118

“Sire, è accaduto una cosa incredibile!” l'attendente, trafelato, si inchina frettolosamente dopo essere entrato come una furia nella sala del trono.   “Calmati, Aubin, e di' pure cosa sta succedendo. Se sei piombato qui così ci sarà un motivo. Avanti, ti stiamo ascoltando” il Re, magnanimamente, fa cenno all'attendente di continuare.

“E' ricomparsa, Sire, qui nel circolo della Capitale. Dopo 3 anni è di nuovo apparsa a noi!” sempre agitato, Aubin non riesce a comprendere che le sue parole risultano mancanti di significato.

“Aubin, smettila di balbettare e spiegati. Il Re non può perdere tempo con il tuo farneticare!” si intromette uno dei generali più vicini al Re.
 
“L'Esprit Marianne! E' di nuovo tra noi! Lo Spirito è tornato!” con un gesto plateale l'attendente indica fuori dalle vetrate del palazzo di Lutezia.
 
“Bene, è un'ottima notizia.” Con un sorriso di intesa verso i generali, il Re si alza per recarsi al Circolo rituale. “Questa cosa volge, finalmente, a nostro favore”

Lesko, Teutonia 28-04-1118

“Mein Herzog, chiedo udienza urgente” L'ufficiale attende sull'uscio di poter entrare nella sala riccamente arredata.

“Vieni avanti, Henke, cosa succede?” il Duca alza lo sguardo dai fogli che ha sulla scrivania e lo invita a entrare.
 
“Notizie giungono da Hamburg. Circa un'ora fa, nel Circolo Profondo della città è comparsa una sfera di luce che ha preso poi le sembianze di due persone. Un uomo e una donna.” l'ufficiale fa una pausa prima che il duca lo inviti a continuare.
 
“L'uomo è stato identificato da un sacerdote come la Voce degli Spiriti. Mentre la donna...” si ferma ancora per qualche istante “Mein Herr, vi comunico che lo Spirito dell'Impero è finalmente tornato!”
 
L'attuale duca di Lesko, provincia dell'Impero Teutone, si appoggia allo schienale della sedia ove è seduto e emette un sospiro a lungo trattenuto. “Finalmente è tornato. I nostri sforzi hanno avuto successo….forse questo incubo sta per finire. Siano lodati gli Dei tutti."

Aranor, Areldar 28-04-1118

“Che sta succedendo là fuori? Lo senti che trambusto?” un anziano elfo si volge verso la sua compagna alzandosi dalla sedia.

La stanza attorno a lui è ancora per metà sottosopra a causa del recente trasloco. Venire fino a qui dalla lontana Alma è stato un po' stressante per il suo corpo indebolito dall'età, ma essere di nuovo qui, ad Aranor, nel luogo in cui era nata la sua casata, è stata la cosa giusta da fare.
 
Insieme alla compagna si avvicina alle finestre e guarda verso il centro della cittadina in ricostruzione, laddove è presente il circolo rituale.
 
Diversi elfi sono inginocchiati e sembrano in lacrime, altri si abbracciano felici. Lo sguardo dell'anziano si volge verso il circolo e vede due regali figure elfiche, un maschio e una femmina, mano nella mano mentre osservano la folla. La fronte di lui è adornata dall'antica corona reale mentre i capelli di lei ondeggiano al vento come le onde del mare.
 
Gli occhi dell'anziano elfo si spalancano per la sorpresa mentre alcune lacrime cominciano a scendere. “Sono tornati...e sono finalmente insieme...”

Verbanium 28-04-1118

“Ehi, non correre! Alberto, non correre! Aspettami ti dico!” La bimba corre, quasi ruzzolando, tra i cespugli del bosco dove si era inoltrata insieme all'amico.

“Corri Leina, muoviti!” Il ragazzino davanti a lei la anticipa di alcuni metri e non sembra intenzionato a fermarsi se non appena fuori dai boschi, a un paio di centinaia di metri dal recinto della fattoria dove abita insieme alla sorellina e ai genitori.
 
“Si può sapere perché sei corso via così velocemente? Cosa hai visto, un fantasma?” La piccola Leina, mani sulle ginocchia mentre cerca di riprendere fiato, canzona un poco il fratello. Insieme, riprendono più lentamente il cammino verso casa.
 
“Veramente...si” dopo qualche istante di silenzio, Alberto le risponde. “ho visto alcune strane luci e quello che sembrava il fantasma di un uomo. Completamente bianco e luminescente!” Allarga le braccia per mettere enfasi nelle sue parole.
 
“Si, certo, come no. Come la volta dell'orda di scheletri o quella volta del pipistrello gigante. Non mi prendi più in giro, tu! E ora muoviamoci che la mamma ci sta aspettando. Lo sai che domani dobbiamo andare a Eresta e dobbiamo andare a letto presto!” la piccola allunga il passo lasciando indietro il fratello maggiore.
 
Alberto le sbuffa dietro e si gira qualche istante per guardare dentro al bosco. Per un istante gli sembra di scorgere qualcosa e ha un brivido. Non ci pensa su e corre dietro alla sorellina per rientrare in fretta in casa.