Blitzkrieg

Location: Rocca delle Caminate

Date: 16/09/2023 - 17/09/2023

Chiusura Iscrizioni: 01/09/2023

Regista: Alice Ardizio

Viceregista: Selene Viola

Narrazioni

Lettera di Wilhelmina Goethe

23/09/2023 20:04

Giorno 23° del Mese del Drago 1123

 

Vostra Signoria, 

ho ritenuto doveroso farvi giungere questa Mia per metterVi a parte di quanto è stato ottenuto con il Vostro aiuto ed esprimerVi i miei personali ringraziamenti per aver accettato di mettere a rischio la Vostra vita per il mio popolo e la mia terra. 

 

Lo scorrere dei giorni dopo i fatti di Hetemit ha, grazie ai Nove, visto accadere ciò che speravamo. 

 

La famiglia Schwartzdome, che aveva eletto a proprio centro di comando uno dei loro castelli sicuri fra le colline a Nord di Holsten, è stata avvisata in tempi brevi della caduta della Fortezza, probabilmente dai pochi riusciti a fuggire. Non sappiamo per certo cosa sia accaduto successivamente, ma, dal giorno alla notte, le loro truppe hanno smesso di combattere. Nessuna traccia degli Übermensch, solo disordinate masse di soldati comuni che, reinfoderate le armi, hanno semplicemente iniziato ad andarsene dal fronte.

 

Le nostre truppe e quelle dell’Impero dei Due Mari hanno preso il controllo del Principato di Schwartzdome quasi senza dover combattere, mentre il Principe ha chiesto ed ottenuto colloqui diplomatici per la resa. 

 

Neumann era rimasto solo. 

 

E’ difficile per me immaginare cosa debbano aver pensato e provato nel quartier generale di quello che ora era il nostro unico nemico, ma la cronaca ci racconta, se non altro, parte delle loro azioni. 

 

Le truppe di Neumann hanno deciso di continuare a combattere anche dopo la resa di Schwartzdome. Stretto nella morsa che ormai lo cingeva da ogni direzione il Duca ha, non so con quali incentivi o mezzi, convinto i suoi a non cedere. I nostri eserciti si sono trovati davanti a prime linee compatte di Übermensch, forse tutti quelli addestrati sino ad allora, che hanno dato battaglia fino al loro ultimo respiro…. ma ogni cosa ha una fine, anche la forza di quei soldati. 

 

I nostri eserciti hanno avanzato, facendosi strada con la forza in una resistenza priva di ragione, senso e speranza, fino alla capitale. Credevamo Neumann fosse lì. Ogni rapporto ed informatore dava per certa la sua presenza al palazzo ducale fortificato, ma nelle sue sale di lui e della sua cerchia ristrettissima di familiari e pochi consiglieri nessuna traccia. 

 

Lo cercheremo e probabilmente lo troveremo un giorno, ma oggi ammetto di non essere certa che sia una sfortuna non averlo ora nelle nostre mani. Spesso si sente ripetere “La Guerra crea mostri” e temo che, anche quando a farla sono persone animate dalle migliori intenzioni ed ideali, sia vero. Avessi Neumann alla mia mercé ora riuscirei ad agire con la saggezza e logica che la Divina Galtea raccomanda? O la ragione che dovrebbe guidare le mie azioni sarebbe offuscata dalla rossa lente delle emozioni, dell’istinto e della rabbia suscitate dai tanti anni di lotta? 

 

Non desidero ricordare la cruda violenza di queste ultime battaglie, sono certa a breve i rapporti dei nostri generali sui numeri dei caduti, prigionieri, feriti e uomini che porteranno per sempre i segni e il peso degli scontri, mi leveranno dagli occhi il velo di rifiuto, ma a quel punto avrò a che fare con numeri e statistiche ed il sangue avrà ripreso un significato meno crudele nella mia mente. Sono pur sempre Galteita del resto, sarebbe sconveniente ammettere per troppo tempo che la conoscenza celata, in certi momenti della propria vita, è una benedizione. 

 

Ora che tutto è finito posso permettermi il lusso di riflettere su cosa debbano aver provato i nostri soldati ed i loro in questi anni e in quelle ultime battaglie. Fratelli, cugini, uomini dello stesso sangue e guerrieri che fino a pochi anni fa servivano sotto la stessa bandiera, quella dell’Impero Teutone, pronti a massacrarsi, a uccidersi e dilaniarsi a vicenda per la fedeltà al proprio signore di questa epoca, per l’idea di futuro della propria terra che ritenevano giusta o, come nel mio caso, posso ammetterlo, per puro spirito di ribellione ad un’imposizione di religione e cultura che non sentivo, e non sento, mia. 

 

Tendo a voler relegare a mere considerazioni di freddo calcolo che anche le mie azioni, e quelle degli altri che come me non hanno impugnato armi, non sono state meno letali di un colpo di spada. Un giorno forse verrò a patti, l’intera mia terra verrà a patti, con quanto è stato fatto in questa guerra, ma ci vorrà tempo. Molto tempo. 

 

Non rimpiango di aver combattuto. Non rinnego nulla di questi anni e, per quanto concerne Voi, non posso fare altro che tentare di salvare quanto di buono ho vissuto. Conoscere meglio, anche attraverso Voi, nuove genti, popoli diversi e una varietà tanto armonica di pensieri, saggezza e spontanea amicizia mi fa pensare che il mio scegliere di oppormi a chi voleva schiacciare tutti alla sua idea sia stata la cosa giusta da fare. 

 

Avete l’arrivederci riservato alle persone care dalla Teutonia, dal mio popolo e mio.

 

Possa la benedizione dei Nove non abbandonare mai la vostra esistenza.

 

Wilhelmina Goethe


 

  

Un invito

10/09/2023 11:43

Giorno Decimo del Mese del Drago 1123

 

La Signoria Vostra è cordialmente invitata al Primo Simposio Elempiano delle Arti e Strategie Militari. 

 

Il Ducato di Lesko si pregerà di Ospitarla presso la struttura all’avanguardia del  Centro di Addestramento Von Berendorf, nella ridente cittadina di Usibe, per due giorni di dimostrazioni, conferenze e dibattiti sui più recenti sviluppi delle tecnologie di guerra ed addestramento delle truppe. 

 

Potrete godere della rinomata ospitalità teutone, nella cornice rassicurante della campagna Klesiana, circondati dagli ultimi ritrovati sviluppati per il conflitto in corso, e portare il Vostro incomparabile contributo di esperienza e creatività al progredire delle conoscenze sulle capacità belliche di Elempos tutta. 

 

La Vostra semplice partecipazione ai lavori del Simposio verrà retribuita con una moneta d’argento, se poi sarete così generosi da concedere il Vostro diretto contributo alla buona riuscita dell’evento sarà possibile, in loco, trovare un acconcio accordo che renderà giustizia alla Vostra Sapienza. 

 

Sperando che quest’invito giunga gradito, Vi attenderemo con letizia presso la sede del Simposio il Sedicesimo Giorno del mese del Drago 1123. 

 

Possano le Vostre lame mai perdere il filo e le Vostre membra mai stancarsi di brandirle. 

 

Othmar Lesko, Duca di Lesko

 

Chiacchiericcio sulla Teutonia

08/09/2023 14:27

[FG: la guerra in Teutonia è ancora argomento caldo dei pettegolezzi e delle discussioni infervorate in tutte le taverne e corridoi governativi]

 

A:…. ti dico che mio cugino, che lavorando a palazzo certe cose le sa, mi ha detto che quei sanguinari di Noiman… Nouman…Noa… va beh! Quelli lì insomma. Mio cugino dice che non sono degli uomini normali come me e te! Dice che sanno combattere per giorni interi senza riposare, che hanno la forza di 10 uomini e ti sfuggono dalle mani come anguille quando provi a colpirli! ….

C:… Seeeee.. la forza di 10 uomini! E perchè non la forza di 100 allora? Certo che voi credete proprio a tutte le balle che raccontano! Date retta a me che da giovane ho servito sotto Generale Massenzio! I soldati pappemolla di balle del genere ne raccontano a bizzeffe in ogni guerra!

D:… Sotto il Generale Massenzio? Sentitelo come si vanta! Mica eri un armoriere tu! Sanno tutti che l’unica cosa che ti lasciavano fare era tagliare le carote per la zuppa perché a tener in mano qualcosa di più grande di un coltello da cucina ti tremavano le ginocchia!

C:… Come ti permetti! Razza di…

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F:…. te lo assicuro Magda, stavo protocollando la posta in entrata e mi è caduto l’occhio. Ora, sai come sono preciso, non mi distraggo mai. Il protocollo è una missione ed è quello che rende grande il nostro regno, ma una volgarità di quel genere su un documento ufficiale! Capirai, ho dovuto immediatamente informare il segretario generale. Gli ho detto: “Signor Segretario, se mi permette, vorrei far presente a lei e ai signori archivisti una cosa poco piacevole di cui forse non sono a conoscenza. E’ mio dovere informarla che sulla nota proveniente in data odierna dall’ambasciata teutone al protocollo 2784/5ter, giunta sulla mia scrivania per regolare protocollazione, è presente un segno di un'oscenità sconvolgente. Il mio dovere era quello di informarvi.”...

… Ora, ovviamente il segretario era preoccupato quanto me da una rottura simile della corretta etichetta diplomatica, ma soprattutto all’idea di dover mantenere nei nostri archivi un documento con un segno così di cattivo gusto… Mi segui Magda? 

M:… Certo Furio… Ma il segno volgare, insomma, una volta protocollato non l'avrebbe più visto nessuno giusto? Insomma non era un documento da esporre in pubblico…

F:… Magda! Ma cosa dici! Ma certo che lo avrebbero visto! E se un giorno la scolaresca accanto volesse organizzare una visita educativa agli archivi reali?...

M:… si, Furio, hai ragione….

F: Ti dicevo, dovevamo assolutamente trovare una soluzione a quell'obbrobrio, ma come capire se quel segno volgare era parte della nota ufficiale? Era forse parte di un codice intergovernativo? Che gli attaché diplomatici teutoni manchino di buon gusto purtroppo si sa… Insomma abbiamo aperto la nota. 

M:… era una nota importante? …

F: Ma certo Magda che era importante! Dal mio ufficio passano solo note ufficiali! Era il bollettino di guerra. Pare che la guerra sia in stallo per colpa di certi reparti speciali. Übermensch. Neumann si è asserragliato nei suoi confini con le sue truppe di soldati allenati… Sempre detto che i teutoni mancano di buon gusto, ma quanto ad allenamento e disciplina non gli si può dire niente eh? L’Ambasciatrice di Lesko è preoccupata che la guerra si trascini nella brutta stagione. E devo dire che io e il segretario generale concordiamo con lei. Sai che mi interesso di strategia militare fin da ragazzo ed ecco… la Teutonia con il suo clima umido d’autunno… a far bene i calcoli mantenendo un ritmo di avanzamento costante di 8/9 leghe dovrebbero lasciarsi alle spalle i rigori dell’inverno proprio verso il confine sud…

M:… Si Furio, ma il segno volgare? 

F: Ah! Si, alla fine quel segno era un’incauta macchia causata dallo sgocciolio della teiera della signorina Minozzi, l'impiegata del quarto piano. Ricordi la signorina Minozzi Magda? Non ti dicevo della sua poca cura e destrezza nel maneggiare strumenti delicati? Ecco, Filini dell’archivio C mi raccontava giusto ieri una cosa spassosissima….

Voci dal territorio teutone

22/08/2023 22:34

Nelle taverne, così come nei circoli militari e politici, l'argomento del giorno è la guerra in territorio teutone. 

Le voci narrano della faticosa avanzata dell'esercito di Lesko contro la furia dei soldati di Neumann.

Pare che negli scorsi mesi lo sforzo bellico si sia concentrato nel Ducato di Kierke sotto forma di ripetute e sanguinose battaglie.

L'assedio di Sachegen, all'inizio dell'estate, è stato un bagno di sangue.

L'esercito ha cacciato i civili dalla protezione delle mura, costringendoli a lanciarsi dai bastioni stessi e poi, preso atto dell'assenza di possibilità di resistenza, ha sciamato come un'orda disordinata, incontrollata, dalle porte della fortezza in un ultimo furioso assalto.

Le perdite sono state tali che si dice le pietre dell'intera città resteranno tinte per anni del rosso sangue dei morti. 

Spezzata la linea difensiva di Sachegen, Lesko ha spostato la pressione bellica sulla quasi isolata Ingen.

Quì non c'è stato bisogno di un assedio.

Ogni casa all'arrivo dell'esercito si è rivelata vuota di vita.

I pochi sopravvissuti hanno raccontato i rastrellamenti dell'esercito di Neumann per coscrivere ogni persona in grado di reggere un'arma, delle violenze su chi tentava di sottrarsi alla leva forzata, delle soppressioni dei deboli e dell'abbandono di chiunque non fosse utile alla resitenza alla fame ed al degrado di quella provincia devastata e depredata di tutto. 

Non è certo se a dare forza alle truppe di Lesko nella mossa successiva sia stato il desiderio di impedire il ripetersi di tanti orrori, o il bisogno profondo di lasciarseli alle spalle per tentare, invano, di dimenticare... 

Il fronte ha avanzato con passo rapido per tutta la provincia di Gunnest, i nemici parevano arretrare ponendo una resistenza minima, ma lasciavano dietro di sè solo edifici vuoti, ponti demoliti e campi in fiamme che rendevano il dolce calore della prima metà del mese del Lupo peggiore dell'ardere degli inferi.

Cenere, morte e polvere fino ai confini del capoluogo, Obengard. I ponti sulle vie d'acqua, confine naturale della città, erano stati ovviamente fatti saltare da Neumann e con essi le chiuse che regolavano i flutti.

Obengard era allagata. Abbandonata a sè stessa. distrutta. 

La conquista di Kierke era cosa fatta, ma a che prezzo?

Quando la guerra cessa di essere lo scontro epico di cui narreranno le leggende e diventa un capitolo buio della storia, dolore della memoria su cui il tempo fa calare un pietoso velo di oblio?