Location: Convento dell'Incontro
Date: 25/04/2025 - 27/04/2025
Chiusura Iscrizioni: 10/04/2025
Regista: Luca Giardini
Viceregista: Alice Ardizio
[nella mattinata una lettera compare affissa in varie piazze di Mor e sulle facciate di Senato ed Consiglio dei Pari]
Prima lettera pubblica di Evandrio di Kartz Agli Elaviani.
Dopo tante notti passate a dubitare scrivo questa parole perché non ho risposte, ma è giusto che in Elavia cominciamo almeno a porci assieme le domande giuste.
Continuo a chiedermi da dove provenga la brama di guerra che sembra alle porte.
È possibile che cio che stiamo combattendo sia qualcosa che abbiamo ignorato per troppo tempo?
In Areldar mi sono inginocchiato ai fedeli della fiamma, ho pianto di fronte a madri a cui hanno tolto i figli e ad anziani affamati dalla avidità di chi li governa,
sono loro gli ultimi.
E cosa prentendiamo da loro?
I mezzelfi in Areldar
Le rivolte in Arborea
E la rabbia dei Votzimi schiavizzati nel Volgand.
Da quale cattedra giudichiamo il risultato
di una vita di umiliazioni.
Come ignoriamo che la sofferenza dei popoli dimenticati è un’arma se viene lasciata nelle mani di chi non ha scrupoli.
Davvero siamo assediati da una religione che si espande? È la fiamma a dominare i cuori? O è il vento della nostra negligenza che alimenta questo incendio?
Come fermiamo ciò che è stato costruito con il nostro complice silenzio?
Il sole entra con l’angolo del pomeriggio dalle finestre decorate del palazzo, disegnando complessi enigmi sul grande tavolo centrale. L’aria è ferma, carica della tensione che anticipa lo scontro. ll respiro prima del tuffo.
“Stando ai vostri racconti pare che le nostre peggiori previsioni siano confermate. O sbaglio?” Elena Valenti, l’Araldo della Vittoria, da buona stratega ha retto fino ad ora le fila della discussione “Il Culto della Fiamma si diffonde in Elempos, a mio avviso senza un disegno strategico alle spalle per ora, ma non attenderei oltre. Dare tempo al nemico di organizzarsi è sempre un errore. Cosa ne pensa la Signora della Mezzanotte? Quali sono i sussurri nell’ombra?”
Il silenzio cala nella sala, assoluto e portatore di inquietudine, poi lo schiocco del ventaglio che, ora aperto, sale a celare la bocca di Laetizia Vez “I non detti raccontano la stessa storia dei proclami. Il Culto della Fiamma monda, o promette di farlo, laddove persino la Confessione non concede e di questo si arroga la prerogativa. Essi inseguono la Verità e svelano, incuranti del danno che le loro parole possono avere sulla creazione. Vi è sempre un motivo dietro la conoscenza celata e i limiti dei mortali. Tolleranza da parte nostra verso coloro che violano la protezione, da noi rappresentata, a ciò che esiste non è qualcosa che possiamo appoggiare.”
Alfio Casadei, il Lucente Pretore, si sistema sul suo scranno “Possiamo dare per assodato che il clero del Culto, o parte di esso, sia su posizioni estreme e dedito a pratiche da condannare, ma..." fa una pausa in cui il suo sguardo scorre sui presenti “non tutti i convertiti si devono considerare colpevoli senza appello. Molti di loro, come visto in Areldar, si sono fatti travolgere dalle promesse dei sacerdoti della Fiamma a causa della loro posizione marginale nella società, di sofferenze immeritate e debolezza personale. Questo non giustifica la loro scelta, ma ci dovrebbe far comprendere come questo culto ha la possibilità di attecchire anche, e soprattutto, per nostre, e delle classi al comando, colpe e mancanze.” il brusio inizia a montare attorno al tavolo “Non fraintendetemi, vanno fermati, ma il nostro obiettivo non dovrebbero essere, come sta avvenendo in Areldar, i fedeli inconsapevoli, ma i predicatori. Il nostro dovere è mostrare alle anime che vacillano perché la fede nei Nove va professata,difesa e raccogliere le prove della malafede e della Fiamma.”
Al brusio si aggiungono esclamazioni indistinte e sempre a maggior volume fino a quando Orazio Malipiero alza la mano in segno d’attesa e prende parola. “Dici bene Alfio, non possiamo che rispettare la scelta dei fedeli se correttamente autodeterminata, ma, come me, hai visto che non tutte le conversioni alla Fiamma lo sono e, per di più, sembrano refrattarie a successivi cambi di rotta da parte del mortale che ha compiuto la scelta. Non è tollerabile che il mortale non possa determinare a chi rivolgere la sua fede e se vuole tornare sotto lo sguardo dei Nove dovrebbe poterlo fare, ...ma la Fiamma lo impedisce.” la voce del Custode dei Flutti mantiene a fatica l’eleganza richiesta dal contesto “Questo, da solo, ci dice molto sul culto e racconta di prevaricazione della volontà, di tentativo di supremazia e costrizione...vanno fermati.”
Una giovane donna dai capelli rossi ridacchia in seconda fila “Patriarchi... Matriarche... dovete ammettere che avere finalmente un avversario degno di questo nome che ragiona in termini di prevaricazione è un eccellente stimolo al mutamento della staticità che aveva colpito questo consesso non trovate?” sorride soave, mentre qualcosa di luminoso si schianta a poca distanza dalla sua testa.
Gilberto della Scala accoglie la provocazione sbuffando leggermente “Non perdiamo di vista quale è lo scopo del Conclave. Dobbiamo stabilire se si tratta di un'eresia, qualcosa da avversare, o no. A mio avviso, dopo ciò che ho visto, si tratta di qualcosa che, alla radice, mira al nostro annichilimento come Credo dei Nove. Tutti noi siamo consapevoli dell’esistenza di ... versioni alternative del culto di Hildebrand o simili. Queste altre credenze religiose, però, non hanno mai sminuito i Nove o mirato a sostituirsi alla nostra fede come fa la Fiamma. Neppure la blasfemia del passato è mai arrivata a negare l’importanza degli Dei e questo dovrebbe farci riflettere.” La Prima Rosa si volta verso l’uomo seduto accanto. “Falce del Sommo... eri con me al Santuario. Quale è il pensiero della Chiesa del Sommo Giudice?”
Druso Heriotza poggia con fare compassato i gomiti sui braccioli dello scranno ed incrocia le dita delle mani davanti al petto “Ero partito con l’idea che volessero arrogarsi il diritto di giudizio sulle anime concedendo perdono e redenzione indiscriminata... e devo riportarvi che la mia valutazione non è cambiata. Per loro la redenzione del loro Dio supera il giudizio del Sommo e di qualunque altra divinità. Tutto questo è pericoloso oltre ogni immaginazione. Se si è certi del perdono e della redenzione cosa trattiene il mortale da compiere atti terribili? Patto Oscuro? Consumo di reliquie? Distruzione della realtà? Esperimenti che farebbero arrossire persino i Custodi della Materia? Cosa è il mortale senza la morale e il monito divino?”
Un fremito percorre l’aria, poi Lazzalf prende la parola “Non possiamo trascurare il fatto che ci manca della conoscenza sul culto della Fiamma. Come ho già detto in Areldar va compreso il potere a cui questi sacerdoti attingono, i mezzi e modi che utilizzano ... Riflettete. In passato, e forse ancora oggi, quante eresie del culto dei Nove abbiamo visto? Il mortale può dare una lettura del divino molto diversa, contorta e piegata dalla sua logica fallace. Non sappiamo se la Fiamma sia davvero quello che è presentato dalla parte dei suoi predicatori che abbiamo visto, sappiamo solo che gli esempi a noi noti vanno in una direzione, ma essa è tracciata dai sacerdoti, non dal Dio. Questa dottrina va contenuta e potrebbe essere un’eresia di una religione legittima, come furono le Terre Morte ad esempio, ma prima di esprimere una condanna assoluta verso fedeli, mistici e fede, vorrei avere maggiori certezze. La cosa non esclude che, a mio avviso, ci ritroveremo coinvolti in scontri. E' inevitabile che si arrivi al punto di rottura che forzerà la mano del nostro schieramento.”
Elena Valenti annuisce grave e per qualche istante l’unico suono è quello della penna di Calendula Dolcecolle sul suo taccuino. “ Il nodo è, e resta, la loro idea che la Fiamma sia al di sopra dei Nove e non, al massimo, un loro pari. Questo non è accettabile, così come non lo è la falsa speranza di beatitudine che i loro sacerdoti millantano grazie al perdono ed alla redenzione. A Elentari Yaana...quella povera coppia devastata dal dolore della perdita... avevano promesso loro che la redenzione ed il perdono avrebbe fatto scomparire il dolore, ma, ovviamente, così non è stato. Conversione senza ritorno alla Vera Fede...io la chiamo truffa! Raggiro bello e buono! Vi rendete conto che la redenzione assicurata, la superiorità sbandierata della Fiamma, uccidono persino la Speranza vera? Perché dove vi è certezza di abbuono per tutto in cosa si deve mai sperare?“
L’Araldo della Vittoria infine si alza dallo scanno “Questa è dunque la Parola del Conclave delle Chiese Elaviane. Il Culto della Fiamma non avrà spazio nella penisola, chi predicherà attivamente la sua parola sarà condannato dalle Chiese tutte...“colta l’occhiata accigliata di Alfio si schiarisce la voce “ sarà ... scoraggiato dalle Chiese tutte nella speranza che le istituzioni politiche vogliano appoggiare questo indirizzo di Fede e che il popolo non sia mai tentato dall’abbandonare le via dei Nove. Le Chiese Elaviane si impegneranno attivamente nell’indagine e raccolta di conoscenza sulla nuova religione” fa un cenno a Orazio “Così come nel comprendere cosa rende queste conversioni irreversibili” alza nuovamente lo sguardo ad abbracciare la sala “Eventuali pratiche, coercizioni ed azioni portate avanti dai fedeli o predicatori del Culto della Fiamma che possano portare danno alla popolazione della penisola elaviana sono severamente condannate dalle Chiese tutte e verranno, dalle stesse, perseguite sia in sede di giustizia mortale che nel nome dei Nove che rappresentiamo.”
Lo sguardo della Valenti si fa grave “Questa prova punta alla nostra Fede come la spada sul petto del duellante. Io so che la mia Fede è salda. A noi, e a coloro che rappresentano la penisola elaviana tutta, ogni suo regno, ogni suo tempio e governo, dimostrare a chi la abita che la nostra visione del creato è quella giusta e merita di essere seguita.”
Notte del 15° giorno dell’Ariete
La cella di Ewelel ha preso fuoco, dall’interno, una brace mal riposta probabilmente, a nulla sono valsi i tentativi di salvarlo o domare il fuoco, le fiamme erano troppo intense quando finalmente ne abbiamo avuto ragione di lui non rimanevano che ceneri, i nove possano accogliere la sua anima, il priore ha cercato di rassicurare tutti, ma è preoccupato un incidente come questo lo turba, soprattutto in vista del concilio
21 ° giorno del Ariete
È arrivato un nuovo monaco, Adriel, è un conoscente del priore, che gli ha dato compito di amministrare le faccende terrene del monastero, uno dei compiti che prima aveva Ewelel, fa domande, si è interessato molto all’incidente, alcuni novizi hanno detto che è un segno dell’ira dei nove, non ho mai visto il priore così furibondo, un giorno di penitenza con una tunica leggera sotto la neve, in questo mese è tremendo, nessuno ha più osato dire che non si sia trattato di un incidente
3° giorno dell’Albero
Nel folto della foresta è stata trovata una pira, attorno segni di una qualche cerimonia, tutti sono spaventati, le voci su questo culto che si sta diffondendo a est spaventano tutti, si parla di una fiamma purificatrice
21° giorno dell’Albero
Un novizio è scomparso, Ilin, spesso si allontanava dai suoi compiti per girovagare nella foresta, spesso è stato ripreso per questo suo comportamento, ma non posso fare a meno di essere preoccupato, la foresta in questi mesi si è fatta più cupa, silenziosa, ma forse sono solo io che vedo sempre il peggio, la morte di Ewelel mi ha scosso fin troppo
23° giorno dell’Albero
Avrei voluto sbagliarmi, abbiamo trovato il corpo martoriato di Ilin, su una pira, attorno gli stessi segni di un qualche rito, la fiamma purificherà il mondo, ecco cosa abbiamo trovato su un pezzo di cuoio infilato nella sua gola… Ho paura, come mai da quando il mondo è rinato
15° giorno del Leone
Un’altra pira, un altro corpo, non conoscevo costei, una dei paesani, anche lei legata a una pira le carni divorate dalle fiamme, non riuscirò a dormire sta notte, ogni volta che chiudo gli occhi vedo le orbite vuote che mi fissano, che morte tremenda, spero che i nove le diano il conforto che merita
Concilio Sapienziale Elaviano
Raccoglie l'eredità del concilio delle gilde. Negli ultimi secoli le storiche istituzioni hanno dovuto prendere in mano le redini politiche (e non solo quelle educative) della penisola elaviana. Grazie a loro si è ottenuta una unità di intenti contro gli invasori e contro le divisioni dei vari piccoli regni presenti lungo tutta la penisola.
Ora, però, abbiamo attorno a noi una figura nazionale stabile, che riesce a sostenersi e a prosperare politicamente senza l'intervento diretto degli accademici che possono, finalmente, tornare a fare quello per il quale dovrebbero esistere: insegnare e conoscere.
Questo perché la vera potenzialità di uno stato è dato da quanto la sua popolazione si può spingere oltre i limiti della propria mente e delle proprie capacità. E questo può farlo solo tramite la conoscenza e l'istruzione. Tramite essa possiamo avere innovazioni in tutti gli ambiti e aumentare la prosperità dello stato nel quale viviamo.
Da oggi in poi, il Concilio delle Gilde verrà rinominato Concilio Sapienziale Elaviano. In esse verranno accolte tutte le istituzioni che istruiscono le nuove leve e ne affinano l'ingegnosità. Al suo interno vi sono, ad oggi:
Il concilio non avrà doveri diretti in ambito politico ad eccezione del Magister del Concilio che verrà eletto con cadenza decennale tra le guide delle varie accademie tramite votazione dei suoi membri. Il Magister presiederà in uno dei seggi del Minor Consiglio. Tale carica è attualmente occupata dal Gran Maestro Marcus Feuer.
Il percorso accademico non inficerà, completamente, un eventuale percorso politico o militare di chi vorrà intraprenderli. In qualsiasi caso, però, vi è un limite dettato dal tempo necessario per gestire un ruolo di importanza rilevante all'interno di una accademia, della politica elaviana o della gestione dell'esercito. Quindi chi voglia intraprendere più strade (politica, militare, accademica) avrà il limite di crescita a:
-Maestro in ambito accademico.
-Governatore in ambito politico.
-Generale in ambito militare.
Non potrà quindi andare oltre questi tre ruoli. (e, potenzialmente, al massimo due dei tre)
All'interno delle Accademie vi è una graduatoria di ruoli che ne determinano sia la conoscenza degli argomenti che l'accademia di cui si fa parte tratta, sia del tempo che deve essere impiegato per l'accademia stessa affinché essa funzioni egregiamente nei suoi compiti.
I ruoli, partendo dal più basso fino al più alto, sono:
Nota: Dal rango di Membro Anziano fino a Capo Accademia ogni accademia ha un nome specifico che cambia. (Es: Istituto di Guarigione e Cerusica ha: Membro, Guaritore, Ospedaliere, Mastro guaritore, Gran Cerusico).
Da oggi, chiunque sia cittadino elaviano ha diritto a studiare nelle accademie e il dovere di farlo per portare a un nuovo livello Elavia tutta.
Chi vuole farne parte in maniera più attiva -e avere, quindi, quindi un rango effettivo al suo interno- dovrà attualmente contattare il Magister Marcus Feuer.
Accorrete tutti voi, la scala verso il miglioramento parte da una maggiore conoscenza del creato stesso dove viviamo.
Firmato
Gran Maestro Marcus Feuer, Magister del Concilio
Gran Cerusico Ruben "Elayondo" Ufedhin
Prima Cantrice Adele "Armë" di Nottebianca
Primo Rettore Dagoth Vemyn
Primo Esploratore Darko