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Areldar 15-07-1117

Una Nuova Speranza

Creosa a'lye ndor, amin estela lle esta nerenya

[Benvenuti nel nostro regno, che il vostro soggiorno sia positivo]


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Missione: ############
Coordinate: 41.0188631, -2.5232471

Tempo stimato: 59 unità temporali

Priorità: Alta
Pericolo: Alto
Resistenza: Alta
Armamentario richiesto: ###########
Note:################################################################ E' la nostra speranza.



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Areldar, sede del consiglio elfico. Giorno 7 del quinto mese.
"...Pertanto il Consiglio ha deciso: il pericolo rappresentato dai blasfemi ex seguaci di Zenon è troppo grande e mai il popolo elfico concederà loro di abitare e far loro la sacra terra al centro di Areldar.
Per troppo tempo siamo stati privati di ciò che è nostro dalle macchinazioni del blasfemo demone; adesso è intenzione del popolo elfico fare proprie tutte le terre che stanno rinascendo grazie alla benedizione di Eladiel...
"


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Areldar, porti Est. Giorno 10 del quinto mese.
"Hai sentito la novità? Pare che alla fine ci sarà una guerra..."
"Già, pare che gli elfi non abbiano accettato quei cosi nelle loro terre. Più che normale, dire."
"Sono d’accordo, non vorrei mai esseri come quelli vicino a casa mia...figurati IN casa mia. Quello che mi chiedo è se ci saranno altri problemi"
"Non credo, ho parlato ieri con un mercante che ha contatti in alto. Gli Zestroj non hanno speranza: l'esercito ferense si muoverà in aiuto di quello elfico."
"Però continuano ad avanzare lo stesso. So che sono quasi arrivati e hanno deciso fermarsi e attendere. Chissà poi cosa aspettano, dico io."
"Mah, secondo me sono soltanto matti...Su, finiamola di cianciare e finiamo di caricare questa frutta. Ci aspettano ad Avoneg!"


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Ferenzia, Palazzo Reale. Giorno 11 del quinto mese.
"Maestà, le nostre truppe sono pronte a partire. Raggiungeremo il territorio elfico in circa 3 settimane."
"Ottimo, speriamo che questo segni la fine di questo abominio. Generale, date agli uomini il comando di partire e che Raleos sia con voi."


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Penisola Elaviana, varie piazze. Giorno 14 del quinto mese.
"Udite Udite, notizie di guerra giungono da Ovest.
Dopo mesi di discussioni giunge ufficiale voce dai territori elfici di Areldar. Il consiglio, unito, ha votato contro la richiesta fatta da parte degli ex figli di Zenon.
A tale aberrazione non sarà permesso di mettere radici nella sacra terra degli elfi, anche a costo di chiudere la questione con il sangue."


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Areldar, presso il Trono di Theratos, stesso giorno.
"Figli del progresso! Non abbiate paura delle stridule voci degli elfi. Qui sta la vostra salvezza! Qui è la vostra Speranza per il futuro! Nella disperazione vagavate ma io vi ho donato una Nuova Speranza! Stringetela e non abbandonatela in preda al timore!"


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Areldar, città di Alma, nella regione omonima. Giorno 15 del quinto mese.
"Consigliere Gysithel, comprendo le vostre preoccupazioni ma la decisione è ormai stata presa..."
"Lo comprendo, ma sapete quanto ci costerà. Gli altri sono troppo fiduciosi della forza del nostro esercito ma ho visto di persona queste...creature. Potremmo vincere, senz'altro, ma sarà un massacro!"
"E cosa proponete di fare? Non possiamo contraddire apertamente il consiglio!"
"Ne sono consapevole, ma possiamo cercare aiuto per un'azione più...furtiva. Abbiamo davanti un serpente insidioso da domare. Possiamo provare a tagliargli la testa."
"Uhm....sì, ma c'è il rischio che questo peggiori solo le cose..."
"Lasciate fare a me, so già a chi chiedere..."


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Nella quindicesima giornata del quinto mese dell'anno 1117, varie missive vengono inviate a molte corti Elempiane con l'eccezione della Ferenzia, della Teutonia, di Albione e dei regni nanici.
Tali missive portano il sigillo ufficiale del consiglio elfico di Areldar e giungono tramite portali portati da messi elfici.
In esse vi è una richiesta di aiuto: chi manda la missiva ha bisogno di coraggiosi e capaci eroi, da impiegare in una missione capace di porre fine al problema sorto in Areldar senza eccessivo spargimento di sangue.
Non ci sono molte indicazioni su cosa sia richiesto di preciso, ma c'è la promessa ufficiale di una stretta amicizia da parte dei Regni Elfici, con tutto quello che ne può conseguire a livello commerciale e politico.
Basta questo e, in un batter d'occhio, tale richiesta inizia a girare in molti degli ambienti della Penisola Elaviana e non, dove è possibile trovare quelli che, da molti, sono chiamati "Eroi".



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Una settimana è ormai passata dagli avvenimenti accaduti in Areldar e finalmente arrivano le prima ufficiali notizie.
Pare che il giorno prima dello scontro, l'esercito zestroj abbia subito un duro colpo alla sua ferrea disciplina. Conseguentemente la quasi totalità degli Operai e dei Mistici si è sottratta alla lotta lasciando i testardi Combattenti a impattare contro l'esercito elfico.

Grazie alla consigliera Gysithel il consiglio è venuto a sapere come sono andate realmente le cose in quella fatidica giornata ed ha reagito tempestivamente per limitare al minimo le perdite su entrambi i fronti.
Pare, infatti, che tutta questa storia sia stata orchestrata da due banditi, i fratelli Curromani. Per poter sfruttare i tesori nascosti nel territorio areldariano, infatti, hanno creato la figura del Profeta e soggiogato la volontà di due dei tre capi del popolo zestroj.

Fortunatamente gli eroi accorsi sono riusciti a smascherare l'inganno e a convincere gran parte degli zestroj a recedere.
In cambio dell’aiuto, alcuni dei rappresentanti degli stati elaviani hanno chiesto un corridoio di salvezza per chi aveva dichiarato la resa in modo che potessero andarsene in pace dalla penisola…e così è stato fatto.


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A distanza di una manciata di giorni altre notizie fuoriescono dalla penisola areldariana e vengono rese note a tutti.
Pare che la ritirata degli zestroj si sia conclusa e che essi abbiano preso il mare verso est. La destinazione pare possano essere dei territori della Repubblica ma non è ancora certo.
Come si prevedeva, gran parte dei Mistici e degli Operai sono sopravvissuti mentre solo una manciata di Combattenti è riuscita a sopravvivere alla battaglia contro l'esercito elfico.

Da alcune stime pare che le perdite tra operai e mistici si contano nell'ordine delle poche migliaia mentre i combattenti hanno subito perdite per decine di migliaia di individui arrivando, quasi, all'estinzione.
Riguardo la battaglia alcune notizie interessanti arrivano in quasi tutti i regni elempossiani e parlano di un attuale grande attrito tra i regni elfici e il regno di Ferenzia.
Pare, infatti, che le truppe ferensi presenti alla battaglia abbiano disubbidito agli ordini dati dai generali elfici di non colpire gli zestroj che si ritiravano e abbiano infierito sugli Operai e sui Mistici che si prodigavano di recuperare i corpi dei caduti per portarli via.

Tali azioni, condannate dal popolo elfico, hanno avuto una grossa risonanza alla corte ferense. Molti senatori, politici e persone addentro alla politica elempossiana pensano che questo potrà causare problemi alla struttura politica ferense nelle settimane a venire.
Infine due importanti notizie arrivano dai territori elaviani:
- pare che nel porto principale di Mor, capitale del regno del Grifone, il galeone più grande della flotta sia stato fatto affondare tramite esplosivi alchemici fatti avvicinare con una piccola imbarcazione. Non si sa chi ha fatto questo o il movente di questo atto scellerato.
- cosa simile è avvenuta al porto di Castel dell'Ira dove un magazzino di proprietà dell'Ex Accademia delle Arti Arcane è stato dato alle fiamme e tutto il contenuto è andato perduto. Anche in questo caso non si hanno ipotesi sui responsabili.