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Realtà o Sogno

La Corte Incantata

In quest'ultimo mese non hai dormito benissimo. Non ti senti particolarmente stanco ma spesso rammenti i tuoi sogni in modo vivido, come se fosse un ricordo più che un sogno. E questo ricordo tende a non svanire se non a qualche giorno di distanza.

Non te ne sei preoccupato, dopotutto sei riposato e tutti sognano. I tuoi sogni non sono nemmeno poi così strani, se non fosse per un particolare che definiresti un poco strambo. Se non fosse un semplice sogno, ovviamente.

Tutto inizia con un semplice sogno: sei in un posto qualsiasi, la tua casa, il bosco vicino al paese, la spiaggia dove andavi da bambino, la piazza della tua città. Stai interagendo con le persone che ti stanno attorno o stai eseguendo un semplice compito come prendere l'acqua dal pozzo o cacciare un coniglio. Una semplice routine che è andata a invadere anche il mondo dei tuoi sogni. Un qualcosa che conosci bene anche se dipinto con colori sfuocati e contorni non ben definiti.

Poi, con la coda dell'occhio, lo vedi. Qualcosa - o qualcuno - che ti osserva al limitare del campo visivo. Il sogno non ti permette di focalizzarti su di lui - o lei - e la sua ombra con dei contorni umanoidi non definiti rimane visibile ma non guardabile. Rimane lì, a fissarti, come se ti stesse studiando, fino alla fine del sogno, poi sparisce con esso e rimane nella tua memoria finché il sogno stesso vi rimane.

Non ci dai peso, è un sogno, dopotutto.

Però la cosa si ripete, con cadenza sempre maggiore. Nell'ultima settimana praticamente tutte le notti l'hai sognata ma qualcosa è cambiato: essa si sta spostando, entrando sempre di più nel tuo campo visivo. Come se volesse farti notare dal tuo io del sogno, come se volesse interagire con te.

Ma nuovamente...è un sogno. Probabilmente sarai stanco e sotto pressione. L'inverno è un mese duro e il freddo si sta facendo sentire. Quando arriverà la primavera e si rinizierà a lavorare sul serio la tua testa tornerà nei ranghi, ne sei sicuro.

Però ieri sera sei andato a coricarti con un poco di tensione. La luna, incredibilmente luminosa nel cielo, proietta lunghe ombre di case e di alberi e dalla finestra vedi le stelle vibrare, come se le volessero fare concorrenza. Tiri le tende, la luce è così forte che potrebbe darti fastidio mentre dormi.

E questa volta, il sogno è diverso.

Sei su una spiaggia, non hai mai visto una spiaggia di questo tipo. Il mare è colore della pece e il cielo notturno ha uno strano colore tendente al violetto. A poca distanza dal bagnasciuga, rocce tondeggianti - sembrano gusci di cozze o vongole anche a te, vero? - si stagliano a separare la spiaggia dal resto della terraferma. In lontananza intravedi le chiome di alberi dalle foglie rosso ruggine.

E in cielo, alzi lo sguardo per accertarti che sia notte, vi è una grossa luna, immensa che divide il cielo. Senti che se potessi allungare un po' di più il braccio, magari, potresti toccarla. Il resto del cielo è vuoto, senza stelle, ad eccezione delle costellazioni della fu Ashanna e della fu Agaliel. Le costellazioni che ora fungono da rappresentanti per la divina Eladiel.

Dopo vari istanti in contemplazione ti accorgi che il sogno non è sfocato come al solito e abbassa lo sguardo vagamente confuso. È lì che lo vedi: avanza verso di te lentamente, camminando - o fluttuando, non ne sei certo - sulla spiaggia, le onde del mare che gli lambiscono le estremità e la luce della luna alle spalle.

La figura è sicuramente umanoide ma non riesci a distinguerne i lineamenti a causa della forte luce lunare alle spalle. Nonostante tutto sia molto più nitido, i suoi contorni permangono vaghi, non definiti. L'unica cosa ben chiara è sulla sua fronte: su di essa brillano le otto stelle di Eladiel, le otto stelle della fu Agaliel.

La figura si ferma a una ventina di metri da te. Non hai timore, come se l'essere in un sogno ti regalasse un coraggio inusuale, ma percepisci una certa soggezione nei suoi confronti. E in questo momento la figura parla. La sua voce è mista: maschile e femminile, vecchia e giovane, acuta e baritona. Ha un tono di derisione, ma ti sussurra in maniera sensuale; è aggressiva ma è amorevole come quella della propria madre.

Lo ascolti, non puoi farne a meno.

"Ascoltatemi, mortali. Da lungo tempo desideravamo guardarvi, studiarvi, capirvi. Grazie alla Diva che ci ha accolto tra le sue braccia, ora abbiamo potuto farlo. Per lunghi giorni e lunghe notti vi abbiamo affiancato, osservato, compreso.

Vi abbiamo visto ridere e abbiamo compreso il significato di felicità.
Vi abbiamo visto piangere ed ora ci è chiara la sofferenza e la tristezza.
Vi abbiamo visto uccidere, combattere e ingannare e adesso sappiamo quanto profondo è l'abisso dei peccati che potete commettere.
Vi abbiamo visto proteggere, consolare e curare e abbiamo capito quanto è alta la punta delle vostre virtù.

Sappiamo quanta ampia è la vostra fantasia e quanto appagamento c'è nel concedersi al sogno ma di vivere nella realtà.

Di questo vi siamo grati e siamo pronti, ora, a prendere posto e iniziare il nostro compito.

Da questa notte in poi saremo sempre con voi.

Saremo l'abbraccio amorevole dei vostri sogni più dolci.
Saremo il predatore implacabile dei vostri peggiori incubi.
Saremo il custode dei vostri onirici segreti nascosti.

Vi guarderemo, vi braccheremo, vi difenderemo, vi daremo felicità e vi uccideremo."

Il volto della figura si "apre" mostrando un ampio sorriso e nel mentre alle vostre orecchie arriva un brusio man mano sempre più forte, come di mille cicale che cantano insieme.

Il rumore cresce coprendo tutto il resto mentre la figura avanza con il suo sorriso stampato in volto. Si china su di te, ancora non ne distingui bene il volto se non per la bocca a mezzaluna, e ti sussurra, chiaro.

"E ora, sveglia. Il sole è sorto".

Il sogno finisce, bruscamente. Ti ritrovi nel luogo dove ti sei addormentato, confuso e leggermente sudato a causa del vivido sogno che hai appena fatto. Scuoti la testa per riprenderti, cercandoti di convincerti che è stato solo quello, un sogno.

Poi percepisci i granelli di sabbia, residui leggeri della spiaggia dove sei stato, attorno ai tuoi piedi.

Il gallo canta, è sorto un nuovo giorno.