6° giorno del Gufo
Juraj
La battaglia è stata disastrosa, siamo stati sbaragliati, già alle prime luci dell’alba ci attendevano schierati nella piana di Sobota, dove avevamo intenzione di fare campo prima di addentrarci nel territorio del Magravio, in mezza giornata il loro esercito aveva percorso più strada di quante ne fa un uomo a cavallo un giorno ammazzando il cavallo, eppure loro erano li, freschi già pronti allo scontro
Non so cosa abbiano deciso i comandanti, dal mio ho fatto del mio meglio per tenere i nostri nei ranghi, ma il morale degli uomini era pessimo, stanchi speravano in un rifornimento non in una battaglia.
É stato deciso lo scontro, quantomeno per riprendere la città.
Io con i nostri uomini ero nella seconda battaglia, so che tu avresti voluto l’onore della prima carica, ma io sono stato ben contento di non essere tra i primi, sarò un codardo forse, ma per questo posso scriverti oggi.
Allo squillare delle trombe hanno caricato, mentre la loro avanguardia avanzava verso di noi, lo scontro è stato brutale, nella foga i nostri si sono spinti fin in mezzo al loro schieramento che sembrava cedere, in quel momento hanno fatto entrare anche noi, la nostra carica non è stata meno irruenta, ma sta volta mentre passavano attraverso la loro fanteria abbiamo sentito un rumore alle nostre spalle, mi sono voltato in tempo per vedere un enorme esplosione investire il nostro schieramento, per poco non sono stato sbalzato da cavallo, Ivan mi ha guardato e sbraitato qualcosa al trombettiere, che ho visto suonare ma non lo sentivo, è in quel momento che mi sono reso conto di essere stato colpito e che stavo sanguinando.
Non so dirti molto altro, sono quasi subito crollato sul cavallo e quanto ho ripreso i sensi ero nella tenda fasciato a dolorante, non sono tagliato per la guerra, ho disonorato la nostra famiglia; però da quello che ho visto nell’accampamento, metà dei nostri è caduta, l’esercito è praticamente in rotta.
Ripieghiamo sulla capitale, temo per nostro padre ma non sono riuscito a convincerlo a lasciare il castello.
Quell’esplosione mi tormenta ancora la notte, quando chiudo gli occhi vedo i corpi bruciati, sembrano i racconti della guerra combattuta in Elavistol tre inverni fa, pensavo che almeno da noi certe barbarie non succedessero
Florian