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Rapporto di Carminio Deltaqua

Il Gelido Abbraccio

Rapporto di Carminio Deltaqua

L’assedio è cominciato.

Oggi le nostre macchine da guerra sono entrate in azione, schiantando i primi massi sulle mura nemiche; i nostri incantatori hanno invocato i Nove e gli Elementi, facendo saettare strali di fiamme e luce che si sono fusi con il flebile bagliore dell'alba in una caleidoscopica visione di colori e morte; i nostri bardi hanno elevato le loro voci sopra qualsiasi ruggito delle belve nemiche, rinfrancandoci lo spirito e ispirando le nostre azioni; le nostre armi hanno vibrato i primi fendenti, restituendo all'abbraccio della terra coloro che ingiustamente le erano stati sottratti.

Perdonate le mie digressioni da bardo.

Il nostro assalto si è concentrato contro il Cancello che ci siamo trovati davanti.

Ovviamente rinforzata da sigilli e barricate tutt'altro che improvvisate, questo ha però subito troppi dei nostri attacchi per poter continuare a resistere a lungo.

Le prime linee dell’esercito nemico, poste a sua difesa, non sono riuscite a resistere agli assalti, riportando pesanti sconfitte soprattutto tra le truppe non morte.

Alcuni dei nostri esploratori sono addirittura riusciti a passare oltre, fin dentro la città e hanno riportato la totale assenza di nebbie all'interno delle mura.

Ritengo probabile che, forti del fatto che le nebbie e il loro neonato spirito, potessero proteggerli da assedi esterni, i necromanti hanno lasciato la città ben sorvegliata, ma totalmente priva di quella che poteva essere un'arma a doppio taglio.

Dopotutto, come sentii dire da un mercante della repubblica: “Anche i sacerdoti, dovranno pur mangiare”  e probabilmente la presenza di quei malefici vapori interferiva in qualche modo con la crescita degli alimenti o con i commerci degli eretici; oppure riempire la città di quell'oscura nebbia avrebbe ucciso eventuali novizi reclutati.

Chi può saperlo con certezza.

In ogni caso ormai non importa più.

Le loro forze, vive o non morte che siano, stanno affrontando le nostre e per ora stanno subendo notevoli perdite.

Il Comandante ha strutturato gli attacchi del reggimento in modo ineguagliabile.

Non vi è pausa tra gli assalti, le unità fresche sostituiscono le vecchie che vanno a riposarsi, in una perfetta danza che costringe il nostro nemico a rimanere sempre sul fronte, senza fermarsi.

I pochi viventi subiranno senz’altro questa pressione, e una volta caduti sarà molto più semplice sconfiggere i non-morti al loro comando.

Questa tattica è stata però resa possibile dal solo fatto che, sul fronte opposto, come il Comandante stesso si aspettava, un'altra armata ha iniziato il suo assalto.

Quelli tra i nostri incantatori che avevano il compito di sorvegliare quell'armata, hanno potuto individuare, tramite le loro arti mistiche, numerosi non morti che si combattevano tra loro: dev’essere l’esercito alla guida dello spettro di Teresa Testamatti, divenuta involontariamente (?) nostra alleata.

Il nemico del mio nemico, dopotutto, è mio amico.

Alla fine di questa storia però, anche le loro spoglie dovranno trovare il giusto riposo.

Personalmente temo il giorno in cui, finita questa guerra, dovremo subito iniziarne un'altra, e per l'ennesima volta i nostri avversari saranno i nostri cari, riportanti in questo mondo come orrendi abomini desiderosi di strapparci ciò che a loro non appartiene più.

Finirà mai quest'incubo? Perdonate le mie digressioni da Bardo.

Sinceramente vostro Car Scusatemi miei signori, ma devo aggiungere rapidamente delle righe  a questo rapporto, che non possono essere esiliate in un post-scriptum.

Mentre scrivevo, alcuni uomini dell'unità d'assalto mi hanno informato di un uomo, in scintillante armatura, un condottiero vivo e al servizio degli eretici, che impugnava un bastone e scatenava poteri comparabili a quelli di un potente Idromante, uniti ad una sorprendente efficacia di manovre di combattimento e sortilegi legati al Dio della Morte.

Sembra che le truppe al suo comando, quelle ancora in vita almeno, si appellassero a lui col titolo di “Generale”.

La sua presenza e quella dei suoi necromanti stanno ostacolando pesantemente la nostra avanzata.

Il comandante Bonaventura stesso si è personalmente ritirato per elaborare una strategia, con l'aiuto dei nostri piromanti.

Seguiranno eventuali sviluppi Carminio Deltaqua.