La Corte Incantata

Location: Rifugio Valnera

Date: 06/12/2024 - 08/12/2024

Chiusura Iscrizioni: 21/11/2024

Regista: Francesco Mainardi

Viceregista: Diego Agalbato

Narrazioni

Ultime parole prima di salpare

17/12/2024 23:01

Diario del Capitano John Smith, Sette dello Scorpione MCXXIV

E così siamo in vista della preda.

Le onde si sono fatte più alte e i venti ruggiscono intorno a noi, ma la belva nascosta sotto la superficie è finalmente emersa. Ed è colei che ci ha accuditi per tutti questi anni: Candy.

Nientemeno che la dolce signora che ci avvolgeva in una calda coperta mentre noi ci crogiolavamo nelle nostre miserie.

Maledetto vecchio cieco, come hai fatto a non vedere la strega gialla della gelosia dietro la rosea dispensatrice di leziosità e dolcetti?

Ma non ho intenzione di aggiungere un altro rimpianto alla lista. Spero che gli ospiti, dopo aver smosso la sabbia del fondo, possano affondare l'arpione nel cuore del mostro.

Prego tutti gli dèi affinché riportino il ragazzo tra le braccia della sua famiglia: Harald, degno figlio del Padrone; la sua splendida moglie Alexandra; e la dolce Anya, la piccola orfanella che si è rivelato essere la sorella perduta del ragazzo.

Posso comprendere l'invidia della megera.

 

È stato un colpo rivedere il volto del vecchio Padrone, e ancora più doloroso è stato non poter chiedere il suo perdono.

E mentre medito la mia vendetta, non posso fare a meno di pensare ai miei compagni di cella, una cella rosa e confortevole che nasconde un orrore indicibile.

 

Maurice e Henrì, forse i più colpiti dalla maledizione: un orologiaio senza più tempo da contare e un fuochista incapace di sopportare il buio. Le vostre menti sono state messe alla prova fin troppo; vi auguro la serenità.

Tullio, Sinistra e Alfredo: artigiani impareggiabili con ago e filo, pozioni e profumi, legno e magia. Avete allietato i giorni dei Signori con le vostre creazioni e, che io possa bere acqua salata per lavare via la gentilezza dalla mia bocca, anche i nostri.

Persino quel pazzo di Borys e quella scioccata danzatrice di Emelda: due facce dello stesso doblone fatto di misteri e fede, fuoco e ombra, amore e odio. Oppure il mistico Ashar, con la fiamma dell'ossessione così viva negli occhi da ricordarmi me stesso da giovane. Persino loro mi mancheranno.

 

E incredibilmente mi mancherà quel gallinaccio starnazzante del bardo di corte, Bastiano Gallamacco. Con le sue ballate, le sue canzonette e il suo cuore così grande da invadergli il cervello.

Mi viene da ridere a pensare che alla fine tutti noi siamo terrorizzati all'idea di raccontare ad Alfreda Fish, la nostra superba cuoca, la verità su Candy. Perché siamo coraggiosi, sì, finché non si tratta di turbare la donna che maneggia il nostro cibo. Coraggiosi, forse, ma non pazzi.

 

Chissà perché proprio oggi scrivo queste parole vuote, dopo anni di apatia e autocommiserazione.

Forse, alla fine, cerco davvero il perdono prima che tutto si fermi, prima di lanciare l'arpione contro il mio nemico.

 

Ma non importa. Domani sarà il mio ultimo giorno alla Corte, e forse su questa terra, dopo otto miserabili anni di sospetti e odio.

Ho intenzione di trascinare a fondo Morgan, il mostro che ha ucciso il Padrone dall'alto della sua arroganza. E peggio ancora, che ha incatenato a un destino miserabile la piccola Adella.

Piccola. Ormai non più tanto piccola, vecchio idiota che non sei altro, John Smith. Guardi la sirenetta strappata al mare perché il maledetto Alchimista potesse avvelenare il mondo con la sua vanagloria e vedi solo la tua bambina.

Ma lei non è mia, né di Morgan. È solo di sé stessa, e del mare.

 

Temo dovrò mentirti, piccola stella polare. Ma avrai la tua libertà, fosse questa l'ultima decisione fatale che prendo.

Domani ammazzerò l'ambizione di quel bastardo e lo vedrò piegarsi.

Non importa il prezzo.


È il momento di barare per vincere la partita più importante della mia vita.

In memoria di Ideo

02/12/2024 15:39

II giorno del mese dello Scorpione 1124

Udite la mia voce popoli di Elavia, la chiamata di un vostro fratello!


A distanza di quasi un anno dalla scomparsa di Ideo dell'Argenteo Lume, è mia intenzione commemorarlo: nel momento dell'anno in cui la luce sembra soccombere alle tenebre, i lumi saranno accesi in suo onore, come da stemma araldico del compianto Duca ed amico.

La notte tra il Settimo giorno e l'Ottavo giorno del mese dello Scorpione mi adunerò, spero insieme a tutti voi, per commemorarlo: una notte per non dimenticare, una notte per accendere una nuova luce e rischiarare questi tempi oscuri e diradare ogni ombra.

Ovunque voi siate, sotto qualunque stendardo siate raccolti, vi invito ad accendere un lume per un uomo che ha fatto tanto per tutti noi: in silenzio, con compostezza e ferma e gentile tenacia, portate avanti il suo ricordo con me sorelle e fratelli miei.

Argenteus lux,
Semper lucet!

Sir Ettore Battaglia

L'appello dell'Eronmark

01/12/2024 22:05

I Giorno del mese dello Scorpione,  Anno 1124

Agli avventurieri e agli eroi di tutto l’Elempos!

Udite queste parole, o prodi e valorosi, che portate speranza e sicurezza ovunque con le vostre ardimentose gesta!
Un grido d’aiuto si leva da Roskylde, dove l’ultimo dramma della casata degli Andersen ha lasciato una ferita profonda. Da quasi otto anni, la Corte baronale è prigioniera di un oscuro maleficio. Dopo numerosi tentativi falliti, la speranza sembrava svanita, ma ora una nuova luce si accende: una missiva, giunta di recente dagli stessi membri della Corte, ci esorta a non arrenderci.

Ma non è tutto. Da troppi anni ormai, la nostra comunità è colpita da misteriose sparizioni che si ripetono poco prima dell'anniversario della maledizione. Mariti, mogli, sorelle e coppie innamorate svaniscono senza lasciare traccia, come se l’ombra che grava sulla Corte reclamasse nuove vittime. Indagare su questi eventi è cruciale per comprendere la verità dietro il male che ci attanaglia e salvaguardare le vite dei nostri giovani figli.

A nome del popolo di Roskylde e in memoria del defunto Agnarr Andersen II, chiedo a voi, valorosi, di presentarvi al Circolo della città portuale il sesto giorno del mese dello Scorpione. I messi della regione vi accoglieranno e vi condurranno fino al punto in cui la Foresta Oscura è più “sottile” e vicina alla Corte. Lì, potrete affrontare l’oscuro potere che ci minaccia, nel tentativo di riportare la pace.

Possano il vostro coraggio e la vostra abilità riuscire dove gli altri hanno fallito. Liberate Roskylde dal giogo di questo maleficio e riportate la serenità a una terra che vive nell’ombra da troppo tempo.

Con speranza e gratitudine,

Anders Gunnars
Sindaco di Roskilde

La Corte Incantata

18/11/2024 10:40

Come nelle più classiche delle fiabe, lo spettatore inizia a conoscere la storia da un "c'era una volta", per entrare nell'atmosfera Incantata del mondo in cui vivono i protagonisti di quelle storie.
Questa narrazione è per voi, giocatori, il nostro "c'era una volta". Le informazioni qui contenute servono per darvi un quadro dell'Evento che giocherete e per gettarvi da subito nel mondo della Corte Incantata.
Le informazioni qui contenute non sono quindi ad uso dei vostri Personaggi, che vivranno invece queste vicende direttamente, come i migliori protagonisti delle fiabe. 

Buona visione e buon gioco!

https://fb.watch/vWNhUa_BG9/

Era una Notte Buia e Tempestosa

08/11/2024 12:17

Due uomini, uno anziano e uno più giovane, si trovavano nell’angolo più buio di una tervarna a Roskylde città, in Eronmark, sorseggiando un boccale di birra che sembrava non riuscire a scaldare nemmeno le loro ossa. Il vecchio era quello che parlava meno, ma quando apriva bocca, le sue parole pesavano come pietre. Il giovane invece, nervoso, si guardava intorno, come se temesse che qualcuno li stesse ascoltando.

 

"Le voci sulla Corte sono cominciate molto tempo prima," disse il vecchio, abbassando la voce. "Dicono che qualcuno abbia iniziato a parlarne, spargendo parole sul Fulcro dei Desideri… Quello che sembra essere un oggetto in grado di realizzare ogni desiderio. Un sogno per chiunque sia pronto a pagare il prezzo. Ma chi, e come, non si sa."

Il giovane lo guardò, sentendo il peso di quelle parole. "Ma quelle voci, vecchio, sono arrivate a noi mesi prima che quella maledizione colpisse la Corte. La foresta, il muro di tenebre… tutto è successo dopo. Forse è stato il Fulcro, forse è quello che ha scatenato tutto."

Il vecchio sgranò gli occhi e si guardò intorno, come se qualcuno potesse averlo sentito. "E ci credi, allora, che sia solo una coincidenza?" Sospirò pesantemente, stringendo il bicchiere tra le mani. "Da quando quelle voci hanno cominciato a circolare, chiunque cercava qualcosa ha finito per cadere nel buco nero di quella maledetta Corte. Ma la cosa più strana è che nessuno ha mai trovato niente. Nessuno, nonostante tutti i curiosi che si sono avventurati."

Il giovane annuì, ma la sua espressione non cambiò. "E poi, dopo mesi, è successo il peggio. La Corte è scomparsa, intrappolata in quella Foresta Oscura, e le voci sono diventate silenziose, nascoste come se qualcuno volesse che non sapessimo mai la verità."

Il vecchio si strinse nelle spalle, come se il peso di quegli anni lo avesse consumato. "Cinquanta coppie, almeno, in otto anni," disse con un filo di voce. "Più di cinquanta giovani innamorati svaniti nel nulla. Persi, inghiottiti dalla notte o dal bosco, chi può dirlo? Ma non erano solo storie da raccontare nei villaggi… Questi erano veri amanti, scomparsi nei posti più oscuri, e nessuno li ha più visti. Io stesso ne ho conosciuti un paio, e ti assicuro che nessuno è tornato."

Il giovane rabbrividì, i suoi pensieri si fecero confusi. "Ed ora… siamo agli inizi del mese del Gufo ed una coppia è già sparita… un mese prima del solito. Le cose non stanno prendendo una bella piega, vecchio."

Il vecchio alzò lo sguardo, scrutando il giovane con una nuova determinazione. "Non ti sembra che tutto si stia incastrando? Le voci del Fulcro, la Corte di Roskylde isolata, le sparizioni. Mi sa che c'è qualcosa di marcio lì dentro, e quella maledizione che ha preso la Corte... forse non è solo un castigo. Forse è il prezzo da pagare per chi ha osato cercare quello che non doveva."

Il giovane si fece più serio, fissando il fondo del bicchiere come se la risposta fosse lì. "Dieci o cento sparizioni, non cambia. Ma qualcuno, un giorno, dovrà scoprire la verità. O la Corte ci inghiottirà tutti, come ha fatto con quelle giovani coppie."

Il vecchio non rispose subito, ma un’ombra più scura passò nel suo sguardo. "Sai una cosa, ragazzo? Qualcuno è tornato dalla foresta. Uno solo. Un uomo… come se fosse riuscito a uscire da quell’incubo. Non si sa come ci sia arrivato, né come sia riuscito a uscirne, ma il suo messaggio è arrivato fino a noi. E per di più non ricorda nulla, niente di niente. Hanno dovuto ricoverlarlo… poveraccio."

Il giovane si irrigidì. "Un uomo? Dalla foresta oscura?"

"Proprio così," confermò il vecchio, abbassando ancora di più la voce. "Ecco cosa ci ha detto. Un messaggio che ora circola in tutti i villaggi intorno alla Corte. 

 

"A chiunque leggerà questo nostro appello,
Siamo gli abitanti della Corte di Roskylde e vi preghiamo di aiutarci.
Qualcosa di più oscuro della maledizione che ci ha colpiti sta per accadere.
Vi supplichiamo, aiutateci.

Da qualsiasi corte proveniate, accorrete in nostro soccorso: per chiunque avrà il coraggio di rispondere al nostro appello e di attraversare la Foresta Oscura, vi chiediamo di farlo il sesto giorno del dodicesimo mese, a sud-est, nel punto dove la foresta si fa meno fitta; in quel giorno, da anni, le creature sembrano essere più sopite. Attraverso il Circolo di Anderelle potrete giungere.

 

Aiutateci. 

Tirateci fuori da questo incubo.

Gli Abitanti della Corte"

 

Il giovane fissò il vecchio, sconvolto. "E noi… abbiamo una copia di quel messaggio."

"Si, ce l’abbiamo," rispose il vecchio, la voce bassa e grave. "E quel giorno si avvicina, ragazzo. Siamo già all’undicesimo mese. Se le parole di quell’uomo sono vere… se il Fulcro c’entra davvero con tutto questo, chiunque stia dentro quella foresta potrebbe essere in grave pericolo. Non solo loro, ma anche noi, se quella maledizione non viene fermata."

Il giovane guardò il vecchio con occhi pieni di inquietudine. "E se fosse vero? Se quello che diceva quell’uomo fosse la verità? Se il Fulcro davvero c'entra con tutte queste sparizioni?"

"Se è vero," rispose il vecchio, "nessuno è al sicuro. E se il Fulcro è la causa di tutto questo… beh, sarà meglio che si prepari chiunque decida di affrontare quella foresta. A quanto pare il governo si sta muovendo per richiedere il soccorso degli altri regni Elempiani. Quella Corte non è poi così incantata come si diceva un tempo, eh?"