Nel Nome del Mio Dio

Location: La Corte del Castello

Date: 30/05/2025 - 01/06/2025

Chiusura Iscrizioni: 15/05/2025

Regista: Francesco Mainardi

Viceregista: Gabriele Macucci

Narrazioni

Una battaglia persa

06/06/2025 16:10

Val Canal è invasa.

Potrei aggiungere dovizia di particolari, ma tutto cade nell’irrilevanza di fronte a questo fatto.
Il mio grazie va agli eroi che hanno sostenuto il sacrificio delle forze baronali della valle: sono state prese scelte sofferte, molto è stato perso e sangue e lacrime hanno segnato i volti ed i cuori di chi ha dato tutto in questi inaspettati e tragici giorni.

Non lo abbiamo visto arrivare, un evento che ha lasciato interdetto ogni paese di Elempos e che ne ha colpito il suo cuore: si sono infiltrati e sinuosi come serpenti hanno attaccato senza preavviso e senza pietà, portando con loro morte, disperazione e perdita di ogni speranza per le loro vittime.

Un colpo che non rimarrà impunito: Elavia non rimarrà sorda al grido dei cittadini che hanno perso tutto e dei morti che adesso tingono scarlatte le vette della Corona Elaviana.

La fiamma ha dimostrato di essere un culto eretico meschino e vile, e noi non rimarremo fermi: la rappresaglia sarà rapida e questi folli conosceranno la furia del bianco destriero.
Abbiamo sconfitto aberrazioni e mostri di ogni risma, usciremo vincitori anche da questa emergenza.

Generale Belisario Levante da Carrarium

**Bando del Regno di Angamor**

28/05/2025 11:57

**Bando del Regno di Angamor**
*Bando del Consiglio dei Nobili di Angamor*

In nome di Sua Maestà, e della preservazione dell'Ordine Costituito, il Consiglio dei Baroni del Regno di Angamor emana il presente bando, che ha effetto immediato, per la salvaguardia del Regno, delle Leggi e dei suoi Valori.

*Articolo I: Divieto del culto della Fiamma*
Si ribadisce il divieto categorico di culto per la Fiamma, in tutte le sue forme e manifestazioni, nei territori del Regno. Alla luce dei recenti eventi e dell'esito del Conclave delle Chiese Elaviane tale pratica è considerata pericolosa per l'unità del Regno e per la sicurezza dei suoi cittadini.

*Articolo II: Divieti per i fedeli del culto della Fiamma*
Si ribadisce il divieto di proselitismo per il culto della Fiamma, nonché il divieto di accesso al Regno di qualsiasi predicatore, fedele o emissario riconducibile al culto della Fiamma. Chiunque si trovi a violare questo divieto sarà soggetto a severe sanzioni, tra cui la confisca dei beni, l’arresto e l'espulsione immediata dal Regno; fatta eccezione per diplomatici e dignitari espressamente autorizzati dal Re. 
Gli stranieri fedeli del culto della Fiamma attualmente presenti nei territori del Regno sono tenuti ad abbandonarlo immediatamente. La loro permanenza oltre un termine ragionevole, determinato caso per caso dalle autorità locali, sarà sanzionata come da disposizioni.
I cittadini del Regno fedeli del culto della Fiamma hanno 15 giorni di tempo dalla pubblicazione di questo decreto per abbandonare il Regno o consegnarsi come all’articolo III, o essere sanzionati come da disposizioni. 
La reiterazione del reato comporterà la pena capitale. 

*Articolo III: Disposizioni per i Cittadini convertiti*
I cittadini del Regno convertiti al culto della Fiamma che desiderino abbandonare questa fede hanno 15 giorni dalla pubblicazione di questo bando per consegnarsi spontaneamente alle autorità. Essi saranno isolati fino a nuove disposizioni e temporaneamente privati del diritto di portare armi. Il Regno provvederà a fornire loro alloggio e tutti i beni di prima necessità, nonchè a salvaguardarne dignità e sicurezza in attesa della riconversione. 

*Articolo IV: Obblighi e Vigilanza della popolazione tutta*
La collaborazione della popolazione è fondamentale per preservare l'integrità del nostro Regno e della nostra Fede.
Tutti i presenti sul suolo del Regno di Angamor sono chiamati a mantenere vigile attenzione su queste disposizioni e a riferire eventuali attività sospette alle autorità locali. Chiunque sarà colto a nascondere i fedeli del culto, ne condividerà la pena. 
È fatto divieto di agire in modo autonomo o arbitrario nei confronti di veri o presunti fedeli del culto della Fiamma. Qualsiasi atto di giustizia sommaria, violenza, persecuzione tesa a punire o reprimere tali individui sarà considerato un grave reato contro l’ordine pubblico e verrà perseguito secondo le leggi vigenti.

Chi si farà Giustizia da sé troverà la Giustizia del Re ad attenderlo. 

Firmato,

*Il Consiglio dei Nobili del Regno di Angamor*
*In data 27° Giorno del Mese Della Rosa 1125*

Voci da Elavia - Parte III

24/05/2025 12:33

Rapporto dal capitano della guardia di Val Canal,

"Il numero di estranei si fa man mano più alto nella valle: al momento non sembrano esserci stati grossi problemi però.

Alcuni hanno trovato alloggio in alcune delle locande della valle: i locandieri non avevano mai visto tanti soldi fluire da un bel po’ io credo! Altri ancora si sono offerti per lavorare nei campi in cambio di giacigli di fortuna nelle stalle: il freddo dell’inverno è ormai lontano e molti di loro sono abituati a climi ben più rigidi e vite ancor più dure, glielo si legge negli occhi e lo hanno inciso sulle mani callose.

La convivenza è pacifica ad un primo sguardo: alcuni estranei hanno fatto subito amicizia con alcuni dei paesani ed il clima è molto disteso.
Alcune cose però non comprendo: alcuni rapporti sono diventati molto più stretti di quanto non si veda in superfice, c’è una sorta di intesa, di fratellanza, mi spingerei a dire se non conoscessi le persone che abitano la valle.
Ma li conosco davvero? Che i Nove mi fulminino! Sono cresciuto con questa gente, qualcosa non mi torna.

Oltre a questo, stabilire un numero preciso degli accampati è divenuto impossibile, perché pare che diversi di loro siano scomparsi: non siamo abbastanza per controllare ogni boschetto ed ogni caverna nei dintorni. Ora poi è impossibile: il via vai di persone ha agitato la natura nei dintorni. Si sentono di nuovo gli ululati e qualcuno dice che fra gli alberi è tornato ad avvicinarsi ben di peggio dei lupi.

Anche alcune dinamiche nella valle sono cambiate: sempre più spesso ci giunge voce di falò e ritrovi serali nei cortili di alcuni casali. Pare che, di fronte al fuoco, estranei e compaesani si ritorvino a tarda sera a fare non si sa bene cosa.
Ho mandato alcuni dei miei uomini a controllare, ma mi dicono che è tutto nella norma, niente di cui allarmarsi.

Forse sarò paranoico io, devo solo rilassarmi: sono solo stranieri che cercano un futuro migliore.
Cosa mai potrà accadere?”

Voci da Elavia - Parte II

21/05/2025 22:19

Una locanda frequentata da senatori nei pressi di Mor

“Quelli blaterano di leggi, non sanno cosa stanno facendo, è palese.”
“Sei troppo duro: tralasciando alcuni interventi veramente assurdi, ho visto molta cautela, anche da chi non mi aspettavo. Hai visto che facce tese quelli della spezza catene?”
“Bah! Il titolo di governatore ormai lo danno a chiunque si presenti ad un raduno di avventurieri: anche il Patriarca Alfio era sfinito! Ma non tengono conto di cosa gli accade intorno.”
“Cosa intendi di preciso?”
“Offrimi da bere e te ne parlo”
“Sei sempre il solto. Andata, non tenermi sulle spine su!”
“Gli abbandoni, tu davvero non hai sentito degli abbandoni?”
“Di quali abbandoni stai parlando?”
“Ovunque! Pare che alcuni soldati abbiano disertato dalle parti di Aretis e si siano dati alla macchia. Senza contare quegli esploratori a Drennok: inizialmente pensavano fosse il solito ritardo post martedì, poi non li han visti più arrivare. Ma si sa quell’istituzione ha un momento turbolento. E non ci crederai, ma anche i maghi! Alcuni pare abbiano lasciato le lore stanze vuote con solo una lettera d’addio: il Gran Maestro pare non l’abbia presa benissimo.”
“E quando mai prende bene qualcosa quello?”
“In effetti… Ma il succo è questo: perché tergiversare sui commi quando la situazione si sta sfaldando tutta intorno?”
“Sì, ma infatti avremmo dovuto chiudere sulla prima stesura: secca, diretta, dura e spietata. Vedrai che anche gli abbandoni sarebbero finite così!”

Voci da Elavia - Parte I

19/05/2025 15:53

Shildia, confini settentrionali elaviani tra i passi che dividono Austeria ed Elavia.

“Resoconto dalla frontiera, Remus guardia di valico.

Il via vai di persone dall’Austeria verso Elavia è in un aumento lieve ma costante: alle carovane di mercanti si affianca un seguito di persone dalle estrazioni più disparate. Inizialmente non erano così tanti, avevo quasi pensato potessero essere paggi dei vari mercanti.
Poi, come dicevo, i numeri sono aumentati, in modo impercettibile, ma sempre di più: non ho notato niente di troppo sospetto inizialmente, se non i numeri in continua crescita. A volte può succedere: dalla teutonia non è stato raro che ultimamente vi fossero ‘ondate’ di arrivi, anche dopo la sanguinosa guerra intestina appena conclusa. 

Un cambiamento però l’ho notato: da qualche tempo i volti sono diversi.
Non più facce segnate dal dolore e dalla perdita, come era solito vedere in quegli esuli vessati dal dolore della guerra e dagli incubi di bagno di sangue fratricida. 
I visi delle persone sono sereni, allegri, illuminati come da una luce: in loro puoi scorgere come un barlume di speranza e di allegro entusiasmo per il futuro. Gli adulti sono sereni ed ottimisti, i bambini sorridono e giocano.

E cantano, cantano un canto che non comprendo sinceramente; alcuni dei miei pensano canti di Raleos, altri pensano canti di Alenore, ma sinceramente non ci siamo fermati a chiedere sinceramente: il terreno da coprire è molto e noi non abbastanza. Quel che è certo è che quel ritornello non te lo togli più dalla testa, continuo a fischiettarlo anche ora.

Com’è che faceva?

Fiamma col tuo dono rendi puri i più devoti
Brucia colpe inganni per redimerne i peccati
Oh mia fiamma eterna libertà per i tuoi figli 
Fiamma, eterna verità
Lascia che io ti assomigli”


[FG: https://drive.google.com/drive/u/0/folders/1rxPpHMd7NZHSEUud_AJa42LTHgboM7P- ]

Voci da Elempos - Parte III

17/05/2025 14:07

Resoconto di viaggio di Flavio Bucca, mercante della Compagnia Commerciale della Cuspide

“La cosa che adoro di più di questo lavoro è sicuramente il viaggio di rientro verso Mor, specie quando sto in missione in posti brutti come la Teutonia. Mamma mia oh che posto infame: dice ora sia meglio, non voglio pensare a come stava messo prima!
Quelle foreste pesanti e lugubri, la gente ospitale come in un cimitero e poi nun ce sta niente da magnà de bono.

Comunque almeno le vie commerciali ora sono notevolmente più sicure, prima era impossibile farsele ‘ste strade! E si commercia anche bene: gli affari vanno come in ogni fase di ricostruzione, con tutti ‘sti disgraziati bisognosi ci sarà da mangiare, te lo dico io! Se mi leggesse quel bacchettone del fondatore probabilmente mi abbatterebbe con quell’ascia ingombrante e mi porterebbe a fare lavori socialmente utili, ma tanto.. quando il gatto non c’è, i topi ballano! No?

Certo che di disgraziati ce ne stanno tanti davvero: ora poi che è arrivata questa fiamma, gli animi sono irrequieti e le forze imperiali non sono note per essere concilianti. 
Mentre percorro la strada verso sud il numero di teutoni che condividono la strada con me è sempre di più: non sono mercanti o soldati, ma uomini, donne e bambini con i loro pochi averi al seguito. Cantano, cantano un sacco, canti di riscatto, libertà, uguaglianza e di un futuro migliore. 

Chissà dove sono diretti, spero per loro possano trovare pace ovunque andranno, più di quanta non ne abbiano trovata a casa loro.”

Voci da Elempos - Parte II

14/05/2025 16:36

Dorica, in una osteria.

“Di cose strane ne girano un sacco comunque, te lo giuro!”
“Strane dici? Cosa ne volete sapere voi giovani di cose strane! Hai mai visto una cittadella volare od un pelato con le ali nere che si professa un Dio? Io sì che ne ho viste e sentite di cose strane!”
“Sì sì Franco, abbiamo capito, tu hai vissuto di più ed hai visto cose. Scusaci tanto se non eravamo in servizio quando c’era Guntherio e non siamo nati al tempo degli Shuel come te!”
“Ah! Quando c’era il Re! Lui sì che sapeva tenere in ordine un paese..”
“Eccolo che riattacca con ‘sta storia! Franco non ci interessa del tuo Re e di tutte quelle bubbole da vecchi che vi raccontate. Ormai è storia antica! 
Piuttosto, hai sentito del caos in Areldar Piero?”
“Sì, gli elfi sono matti proprio! Questa ‘Fiamma’ sta mandando tutti fuori di testa: elfi che ammazzano altri elfi, teutoni che cantano e scappano…qualcuno giura di aver visto dei Votzimi prendere il mare persino!”
“Votzimi?! Ma quelli non stanno in Volgand?!”
“A chi hai dato del mozzo?! Io sono un capitano!”
“Franco, Alberto ha detto Votzimi, non Mozzo. Per l’amor dei Nove, tieni questi soldi e vatti a prendere da bere, che così ci lasci parlare in pace! Sì Alberto, Votzimi. Nessuno però sapeva dove fosse diretta quella dannata zattera su cui si sono imbarcati."
"Te lo dico io Piero saranno andati in Areldar.
Dove altro potrebbero mai essere andati sennò?!”

Voci di due esploratori mercenari

13/05/2025 23:45

 

"Aspetta un attimo, in che senso che Kravenstad vola?"

"Nel senso che vola, quanti sensi deve avere per i nove inferi? Vola, manco fosse una dannata cittadella Panoniana?"

"Dici che il rettore abbia iniziato a bruciare anime?"

"Ne dubito, o a quest'ora Lazzalf e Marcus avrebbero fatto partire una guerra santa...e c'è di più...dove sorgeva un tempo, l'intera area è avvolta da una strana nebbia...dalla quale sembrano provenire sussurri e...risate..."

"Inquietante"

"Puoi dirlo forte. Chi ha provato ad entrare si è smarrito ed è uscito dall'altra parte...ma poi, come diamine si fa a entrare in un'accademia volante?"

"Con dei...salti molto alti?"

"Si, vai avanti tu...io ti raggiungo, fidati"

"Ma che ne so..."

"Oh, e hai sentito degli esploratori a Dorica? Sono tornati entusiasti...davvero entusiasti. Volevano entrare a Finis Terrae per capirne di più di quanto stava accadendo e li hanno ritrovati che cantavano le ballate albioniche in una taverna, con uno di loro che si diceva convinto di essere uno scoiattolo e rosicchiava le gambe del tavolo"

"....che?..."

"Non ho idea di che razza di difese abbiano messo su quei due per le loro accademie, ma senza dubbio non sono da sottovalutare"

Bando del Polo del Sapere

13/05/2025 23:38

Oggi, XIII della Rosa

Il rettore dell'accademia di Kravenstad Teleo degli Zefiri, unitamente al rettore dell'accademia di Finis Terrae Aaron Pyke

Al fine di marcare ancora di più l'eccezionalità e la specializzazione degli insegnamenti erogati presso le accademie di cui sono rettori nei campi dell'arte arcana, dell'arte rituale, dell'arte alchemica, dell'ingegneria, della medicina, della forgia e dell'arte artigiana

E

Con l'obbiettivo chiaro ed esplicito di formare in modo eccelso e completo le più grandi menti di Elem-pos nei campi sopra citati

Hanno il piacere di annunciare il rinnovamento del Polo del Sapere 

In tal senso:

L'approvazione di nuovi studenti esterni al Polo del Sapere sarà vidimata e approvata soltanto dai rettori, a seguito di specifica verifica delle conoscenze acquisite, quale base del campo di specializzazione che si vuole approfondire.

Lo studio nelle accademie del Polo del Sapere è un impegno che coinvolgerà lo studente in modo totalizzante, puntando anche a supportarne la ricerca sulle materie di studio affrontate: non è un'attività per chi decide di approcciarsi alla conoscenza e alla ricerca per diletto, ma con l'attenzione e la costanza che ci si aspetta da futuri specialisti della materia.

In cambio il Polo del Sapere amplierà enormemente le vostre vedute rendendovi dei maestri degno di questo nome, in grado di affrontare inaspettate difficoltà e di mettere al frutto al meglio le più grandi opportunità che vi si presenteranno.

Che i misteri del creato si rivelino alla luce del Sapere

 

A nome del Polo del Sapere:

Teleo degli Zefiri, Rettore dell'accademia di Kravenstad e Primo Inquisitore dell'Askram

Aaron Pyke, Rettore dell'accademia di Finis Terrae

Voci da Elempos - Parte I

12/05/2025 10:52

Nelle locande di Anovas

“Ed ora signore e signori vi allieterò con la Chanzon de Louis! Una storia fresca fresca dalla Ferenzia!

Louis La Rochelle, intrepido paladino di Raleos, incorruttibile, invincibile, splendente come il sole stesso: difensore di imperiali verginità, protettore del popolo e da questo amato, è sempre stato un portatore di giustizia contro angherie di prepotenti e criminali financo a sfidare un corrotto nobilotto locale uscendone vincitore!


Niente sembrava poterlo arrestare, o così tutti credevano: lungo la dolce via costiera che porta Marseille, il cavaliere venne abbagliato dalla luce del sole, rimanendo cieco e disarcionato dal fido destriero, che lesto fuggì con tutti i suoi averi ancora ben saldi alla sella.
Per tre giorni e tre notti brancolò nelle tenebre pregando Raleos e tutti i Nove di aiutarlo lungo la via deserta. Nessuno rispose e nessuna mano, celeste o mondana che si voglia, afferrò quella del grande servitore della Giustizia.


Ma ecco che, nel momento più buio, quando anco la speranza sembrava avergli voltato le spalle, qualcuno lo colse dal terreno e dalla fame: mani gentili ed ovattate voci accoglienti lo aiutarono e lo sostentarono. Un dolce calore iniziò ad accudirlo, come l’abbraccio di una madre ed in esso trovò conforto, riparo e la consapevolezza che tutto sarebbe andato bene, tutto sarebbe stato perdonato.
In quel tepore le tenebre vennerò spazzate via da una luce, una luce di verità, la luce di una Fiamma.


Del nostro prode Louis non si sa più niente da allora: alcuni dicono sia morto e che questa storia sia una menzogna, altri dicono che in quel fuoco sia stato battezzato sotto un altro nome e continui ad operare come cavaliere errante.
Io voglio credere che si ancora tra noi pronto a difendere gli ultimi dalle ingiustizie e dalla tenebra.”