Il Canto delle Ere

Location: La Corte del Castello

Date: 02/06/2023 - 04/06/2023

Chiusura Iscrizioni: 18/05/2023

Regista: Francesco Mainardi

Viceregista: Diego Agalbato

Resoconto

VI Giorno del Mese del Libro 1123

Segue il mio resoconto di quanto accaduto nelle terre di Erynn, riportato quanto più fedelmente il mio intelletto e la mia memoria me lo consentono. Per quanto mi è possibile, tenterò di limitarmi ai fatti e filtrare al massimo delle mie capacità le emozioni ancora così forti che mi hanno accompagnato questi giorni.

Il mio nome è Kinzika, membro del Concilio dei Votati del Polo del Sapere e membro del Clan del Montone Nero delle Isole di Rofer.
Ho preso parte, assieme ad altri compagni delle Accademie congiunte e altri gruppi di eroi Elaviani e non, alla spedizione che si è inoltrata su Erynn a seguito delle voci che si sono sparse in tutta Elempos: che l'Isola di Smeraldo era finalmente raggiungibile, una terra nuova pronta alla conquista e che già Caledonia e Ferenzia si erano mosse in questo senso mandando esploratori sull'Isola. 
Tuttavia, altri racconti volevano questa nuova frontiera molto pericolosa dato che sembrava che gli esploratori di entrambe le parti fossero andati dispersi.

Il nostro gruppo ha raggiunto l'Isola tramite vari mezzi e siamo stati in grado di raggiungere un Circolo di Passaggio situato dentro al fitto di un bosco situato alcune leghe ad ovest da Noumea, l'avamposto creato dai Caledoni in terra di Erynn. Qui siamo stati attaccati quasi immediatamente da gruppi nutriti di quelli che sembravano umani che avessero subito una mutazione: la loro pelle aveva sfumatura rossastra, avevano artigli pronunciati e molto affilati e una ferocia decisamente ferina. Tuttavia il loro abbigliamento era quello tipico dei clan caledoni. Ci siamo subito chiesti se non avessimo ritrovato il gruppo di esploratori caledone scomparso.
La spedizione, dopo essere stata attaccata dalle orde di umani mutati, ha raggiunto una serie di strutture vicino a delle antiche rovine situate accanto a un Circolo Rituale Profondo noto come il Cuore di Erynn.
Dopo esserci assicurati la posizione all'interno di queste strutture e averle ripulite, al loro interno abbiamo scoperto una stanza la cui porta era sigillata e la cui serratura sembrava potesse essere aperta solo grazie l'utilizzo di particolari Cristalli azzurri.


Entrati nella stanza siamo stati in grado di attivare il meccanismo che era al suo interno e "risvegliare" -se questo termine può essere utilizzato- l'Archivio della Conoscenza del perduto Popolo dell'Isola, i Daliren. Questo "archivio" che abbiamo conosciuto attraverso la forma di queste due immagini di Daliren, si è presentato a noi con il nome di Curatori e ha risposto alle nostre avide domande riguardo il popolo Daliren.
Questo popolo, una razza antichissima che esisteva molto prima del Brillamento, viveva in armonia con la natura ed era maestro nell'Armoscienzia, un'arte che combinava ingegneria, Canto e Natura. Questi segreti erano stati insegnati loro direttamente dai Grigi, che avevano vissuto a stretto contatto con i Daliren per molte generazioni, preparandoli per l'arrivo inevitabile del Sine Nomine.
Le rovine si sono rivelate essere i resti di Ath Cliath, la città principale dei Daliren che si sarebbe dovuta salvare grazie al Macchinario e alla Gemma di Stasi creato dal popolo nativo dell'isola con l'obiettivo di sfuggire al Sine Nomine.


Tuttavia, i Grigi non potevano rivelare completamente ai Daliren tutti i dettagli o rischiavano di attivare il Senza Nome prima dal previsto. Pertanto, il Macchinario creato dai Daliren presentava una falla di fondo, con calcoli errati che hanno fatto sì che all'arrivo del Sine Nomine, il Macchinario che doveva custodire il Popolo e la città di Ath Cliath, non si attivasse nella maniera corretta.
La persona che i Daliren avevano designato per l'attivazione -e quindi il sacrificio, dato il suo rimanere fuori dalla Macchina di Protezione- sembrava essere l'unica superstite dell'antica stirpe Daliren. Questa persona era Mawine, il cui nome potremmo tradurre come Eco nella lingua corrente.
Siamo stati in grado di guadagnarci la sua fiducia e abbiamo fatto quanto possibile per tentare di salvare la sua gente poichè, come abbiamo presto compreso, la gemma di Stasi immagazzinanva tutte le Memorie e le Coscienze del Popolo Daliren. Data l'intima diversità della natura Daliren che comporta una fusione totale di corpo e anima che, una volta terminato il loro tempo, li riconduce alla terra, è stato teorizzato che, se si fosse riuscito a riattivare la Macchina, forse era possibile restituire il Popolo alla libertà dato che la Stasi della Macchina non li aveva automaticamente rilasciati dopo il passaggio del Senza Nome.
Per riattivare la macchina era necessario ritrovare il Canto che Mawine aveva usato per impartire l'ordine di attivazione. La Daliren infatti sembrava non essere in grado di ricordarlo, forse poichè anche lei era stata esposta al Sine Nomine.


Lo spartito di questo Canto sembrava essere stato trascritto ed inciso su una lastra di pietra che, come la maggior parte di Ath Cliath, era andata distrutta e dispersa. Questa è stata dunque la nostra cerca nei tre giorni che sono seguiti.


Mentre eravamo così impegnati è stato chiaro fin da subito che gli Spiriti del luogo erano molto attivi e si manifestavano con molta energia. Mawine stessa ci ha mostrato come Daliren e Spiriti abbiano sempre coltivato un rapporto di mutuo rispetto e convivenza, traendone reciproco giovamento.
Purtroppo, quello che è stato presto chiaro, è che la scomparsa del Popolo stava portando alla lenta ma inesorabile scomparsa dello Spirito della Terra di Erynn. Un gruppo di eroi ha seguito i Custodi dei Totem che erano presenti alla spedizione che li hanno guidati sul piano Astrale conducendoli al cospetto del Saggio. 
Questo si è mostrato inizialmente come addormentato, in stato catatonico e solo grazie ai doni dei suoi figli che gli sono stati portati e il ricordare così quanto sia importante il legame tra un Popolo e la sua Terra il Saggio si è risvegliato e, allo strenuo delle sue forze, ha esortato gli stranieri a tentare il tutto per tutto per salvare i Daliren, mostrando con una visione quale sarebbe stata la tragica, ineluttabile alternativa.
Nonostante le difficoltà, compreso un batterio autoctono che ha dato non pochi problemi ma che abbiamo scoperto, fortunatamente, essere sconfitto tramite l'uso della luce, è con gioia che posso riportare che sembra siamo riusciti nell'intento.


Abbiamo visto uscire dalla Stasi il Sinodo del Progresso, il consiglio di Saggi che governano i Daliren e presto sarà mia premura tornare sull'Isola di Smeraldo per accertarmi del fato di tutto il Popolo.

Vorrei concludere questo resoconto su questa nota di gioia, tuttavia è stato chiaro quasi fin da subito come l'avidità abbia attirato ben peggio che popoli stranieri su Erynn. Infatti abbiamo trovato tracce della Congrega che ha cosparso l'Isola di congegni abominevoli che sembrano alterare l'onda sino a interromperne il suo normale flusso. Questi congegni sembrano essere atti a succhiare via le energie dalla terra e come un parassita ridirigerle verso luoghi che al momento al Polo sono sconosciuti e possiamo solo immaginare a quali turpi scopi.


Questa minaccia è stata sottovalutata troppo a lungo.
 

È tempo di porvi rimedio.