Ed Essi non Conosceranno la Paura

Location: Villa Prelato

Date: 05/04/2024 - 07/04/2024

Chiusura Iscrizioni: 21/03/2024

Regista: Luca Giardini

Viceregista: Raffaele Palomba

Resoconto

Anno 1124, Quarto Mese, Dodicesimo Giorno

Mio adorato padre, mie amate sorelle,
Vi scrivo questa mia mentre sono di ritorno da un ennesimo viaggio.
Sto cercando di riordinare i pensieri, di tenermi lucida per stilare rapporti e conteggi, ma il mio cuore è scosso nel profondo, ed il mio pensiero corre a voi in queste ore tumultuose. Spero che in queste mie righe la mia mente trovi pace e voi risposte alla mia partenza improvvisa e preoccupazione, e a ciò che è avvenuto ed avverrà nelle prossime lune.
Avrete visto una forte luce venire dal Nord, un lampo accecante. Probabilmente il mare si è fatto burrascoso, forse i Druidi hanno avvertito qualcosa. Questo è quanto è successo. 
Ricordate la Congrega di cui vi scrissi tempo fa? Questo avrebbe dovuto essere il colpo definitivo per fare sì che il loro ideale, un tempo buono ma ormai distorto dagli anni e dalla brama di potere, non potesse più nuocere. La loro roccaforte, una grande isola nel Mare settentrionale, ben oltre Røfer, era stata messa in scacco da un'azione congiunta dei migliori ritualisti di Elempos.
Così ha avuto inizio l'attacco: abbiamo raggiunto l'isola, molti si sono uniti da varie Nazioni. Nonostante tutto, gli scontri sono stati violenti: sapevamo che la Congrega fosse composta e alimentata da persone preparate, organizzate ed efficienti, e sin dall'inizio abbiamo dovuto sostenere battaglie cruente.
Ad un certo punto però, un'esplosione mistica le ha interrotte bruscamente, cancellando tutti i nostri avversari in un battito di ciglia. 

Quello che era avvenuto non era però un aiuto per noi, ma un loro gigantesco Rituale, suppongo qualcosa per assestarci un colpo definitivo, un "tutto per tutto", che è sfuggito dal loro controllo. Quell'errore ha esatto le loro vite e danneggiato indicibilmente il Circolo Madre che stavano utilizzando, portandolo a trasformarsi gradualmente in un Nodo del Caos. Da quell'istante, tutti i nostri sforzi si sono concentrati sull'impedire che questa trasformazione si completasse, sul contenere questa nuova minaccia che, stavolta, non aveva nome o volto.

Quello che abbiamo dovuto fare è davvero difficile da spiegare: siamo dovuti entrare, a piccoli gruppi e a più riprese, in un luogo che contemporaneamente esiste e non esiste, quello che è il "Pozzo" del Circolo. All'interno la trasformazione era già avvenuta, e l'ambiente era caotico ed ostile, abitato dalle ombre di coloro che erano morti nell'impatto, resti sofferenti e rancorosi di vite dissolte, che si muovevano tra frammenti e oggetti macinati da quel disastro: un labirinto oscuro, quasi vivo, dove echi e ombre si inseguivano e tentavano di farci perdere la via. 
Qui, i coraggiosi che sono entrati, hanno fatto del loro meglio per ripristinare gli elementi che avrebbero dovuto sorreggere il circolo, tentando in qualche modo di riequilibrarlo. 
All'esterno, dove la trasformazione stava iniziando lentamente a manifestarsi, invece sono apparse altre eco, meno distorte e compromesse delle ombre del Pozzo del Nodo: si trattava di membri della Congrega, bloccati in loro attimi di vita, ricordi, nemmeno anime, che ripetevano in maniera ossessiva quelle che forse erano state le loro ultime azioni: studiosi che dissertavano, Bardi intenti a suonare, esercitazioni...queste ripetizioni viziose si interrompevano solo quando in modi sempre diversi venivano risolte: completare un'esercitazione, risolvere un enigma, fare sì che un evento giungesse a compimento. Mentre alcune eco erano davvero sgradevoli, per altre ho avuto la sensazione che, in qualche modo, interromperle potesse equivalere a donare una sorta di pace a quelle che, alla fine, erano persone. O forse era un modo di ripulire noi stessi, non lo so. 
Ho lasciato l'Askram spinta dal desiderio di guerra e morte, ma in alcune di quelle eco ho visto la verità e l'ironia della questione: un nemico mostruoso aveva radici incredibilmente umane, ed erano caduti nello stesso male che inizialmente erano votati a contrastare, l'arroganza e la brama di gestire un potere troppo grande. 
Inizialmente le cose sembravano essere gestibili, per quando le stranezze ed i pericoli abbondassero: più scorreva il tempo più gli effetti della prossimità al Nodo del Caos si facevano evidenti e frequenti. Alla sera del secondo giorno, infine, la situazione è precipitata: le Ombre del Pozzo, che potevano prendere possesso dei corpi di coloro che perdevano i sensi all'interno ed usarli per i propri scopi, sono riuscite nel loro intento. Alcuni avventurieri posseduti hanno estratto quattro delle cinque pietre che sorreggevano il Nodo del Caos, compromettendolo gravemente, e le hanno portate all'esterno, in un circolo minore che stavamo usando come supporto alle nostre operazioni. Lo scopo delle ombre dei Ritualisti della Congrega pare fosse quello di collegare i due Circoli e terminare il Rituale; gli avventurieri sono stati infine fermati ed esorcizzati, ma il Nodo era ormai divenuto irrecuperabile, e l'eventualità di un Brillamento si faceva ad ogni istante più concreta. 
Tutti i nostri tentativi si sono concentrati su un elemento che avevamo ritrovato all'interno del pozzo, un macchinario il cui scopo era stabilizzarlo e gestire le energie del rituale. Con molti sforzi siamo riusciti a farlo rispondere, e ad ordinargli di fare defluire le energie dal Rituale che, a causa della distorsione mistica, era contemporaneamente collassato e attivo all'interno del Pozzo. L'idea era giusta, ma eravamo riusciti nel nostro intento troppo tardi; l'azione del macchinario, giunti a quel livello di instabilità, era comparabile allo svuotare un mare con un cucchiaio. Eravamo impotenti di fronte ad una catastrofe che ormai, era destinata a concretizzarsi entro poche piccole clessidre. 
In un ultimo atto disperato e generoso, ma allo stesso tempo deluso dalla condotta generale tenuta dagli Avventurieri presenti, il Gran Maestro Liam delle Nuvole, dell'Accademia delle Arti Arcane della rinata Elavia, ha sacrificato la propria vita e la propria Anima dandoci il tempo di fuggire. Ha contenuto il Brillamento, impedendo qualcosa che, l'ultima volta che è avvenuto, ha causato la cancellazione di intere civiltà. Quella era la natura della luce che avete scorto dal Nord. 
Il simbolo di un fallimento, di un sacrificio, di un sogno distorto che cadeva in frantumi. Ciò che è stato su quell'isola, è stato qualcosa di profondamente umano: siamo stati manchevoli nel momento in cui c'era bisogno di aiuto, disorganizzati, confusi e dispersi, avidi e spaventati. Ma ho anche visto momenti di grande bellezza ed unione. Di sincerità e generosità, di spontaneo interesse. Di sforzo condiviso. 
Ancora una volta, la nostra bella Creazione ha ricevuto un grave colpo, e la responsabilità è anche nostra. C'è del buono in quanto è avvenuto, va solo coltivato e protetto. 

In questo momento, le mie membra e la mia mente anelano solo al riposo, e prometto di passare presto per abbracciarvi tutti. 

Possa il vostro Passo incedere sempre sicuro sulla rete del Fato.