L'Origine dei Mali

Location: La Corte del Castello

Date: 06/09/2024 - 08/09/2024

Chiusura Iscrizioni: 22/08/2024

Regista: Raffaele Palomba

Viceregista: Diego Agalbato

Resoconto

Sotto la pioggia scrosciante, scrivo queste parole per non dimenticare. Non dobbiamo dimenticare le paure e il coraggio necessario per affrontarle.

Forse è un profeta a guidare la mia penna su queste pagine, oppure sono i ricordi così vividi da farmi tremare ancora: era il sesto giorno del Drago dell'anno 1124. Al tramonto, giunsi ad Al-Shimara, che mi accolse con l’odore di incenso e i fumi tra le sue bianche guglie tondeggianti. Gli eroi di Elempos, già stanchi e spossati, erano giunti lì per affrontare l’ennesima minaccia, e i loro occhi raccontavano chiaramente ciò che avevano subito. Profezie, create dai più giovani tra di noi, si stavano realizzando per fronteggiare questi atavici mali chiamati Paure.

La paura si diffondeva nella Muqatea come le ombre si allungano al tramonto, e ondeggiante si avvicinava al campo. In un ordine preciso, come per annunciare qualcosa da cui non si può sfuggire, si sarebbero manifestate le paure uscite dall’Urna che prima le conteneva: Fuoco, Malattia, Rumore, Silenzio, Follia, Buio e Morte. Quando arrivai, erano già passati Fuoco, Malattia e Rumore, e l’ultima paura aveva sopraffatto gli eroi, che avevano nel cuore sconforto e sconfitta. L’oscurità della sera non facilitava il compito, ma l’alcol inebriava le menti pronte ad affrontare, magari con un pizzico di incoscienza, le altre quattro.

La mattina del settimo giorno del Drago regnò il silenzio e, da codardo, mi rifugiai, preso dal terrore per una sensazione che non avevo mai provato. Le schiere di avventurieri, invece, fronteggiarono il silenzio con determinazione, e le loro urla squarciarono quella paura. La Paura del Rumore era libera, ma il Silenzio era stato sconfitto. La Follia ci colse impreparati e, nonostante l’impegno a esorcizzarla, alla fine cedemmo alla reazione violenta e il panico liberò la Paura della Follia in Elempos.

Quando sopraggiunsero le ombre, giunse anche il Buio, ma ci trovò pronti. Cantando il coraggio e la speranza, da prede diventammo predatori e scacciammo il Buio nelle sue profondità innominabili. Stavolta però nemmeno i fumi degli spiriti dell’uva e del malto ci rallegravano, e affrontammo la notte insonni.

All’alba dell’ottavo giorno del Drago, il cielo pianse lacrime salate e sembrava che il mare si riversasse sulla Muqatea. Gli otto custodi dell’Urna che conteneva le paure ci avevano avvertito: con il mare, la risacca e le piogge arrivava il pescatore e la Morte. Ma affrontammo anche quella paura con la forza di chi desidera vivere, perché sa che il suo momento non è ancora giunto. Con un sacrificio recuperato, anche l’ultima essenza fu rimessa nell’Urna.

E mentre altre Paure dilagavano e venivano sconfitte, la speranza tornava e i custodi gioivano con noi per i nostri risultati, finché non giunse il Profeta. Con la voce spezzata ma sicura, di chi dice solo la verità senza piacere nel farlo, il Profeta ci comunicò che per chiudere definitivamente l’Urna avremmo dovuto affrontare la Paura delle Paure stessa. Per esorcizzarla, avremmo dovuto addossarci la colpa più grande: uccidere otto innocenti, gli stessi otto che custodivano l’Urna da decenni e generazioni, gli stessi otto che ci avevano raccontato la loro storia, condiviso il loro cibo, insegnato le loro usanze e i loro riti, e scambiato con noi sorrisi, gioie, timori, furie e speranze…

Non potevamo, eravamo confusi e storditi da una profezia che sembrava d’improvviso crudele e insensata. Poi la decisione: avremmo mandato l’Urna e i suoi custodi nelle Carceri del Piano del Buio, al sicuro, dove nessuno avrebbe potuto trovarli! E così facemmo, condannando i custodi stessi a una veglia infinita ma con uno scopo.

È stata la scelta migliore? L’oscurità è forse meglio della morte? O abbiamo solo avuto paura di macchiarci le mani di sangue innocente?

Ma ci siamo congedati con una promessa: finire il lavoro, cercare e affrontare le ultime due paure sfuggite alla profezia: Follia e Rumore. Glielo dobbiamo agli otto custodi, a coloro che di fatto hanno affrontato tutto, anche un manipolo di stranieri ignoranti, nel tentativo di salvare Elempos da un futuro oscuro e terrificante. E sotto questa pioggia scrosciante, mentre il Pescatore sembra camminare tra le vie di Al-Shimara a raccogliere anime, chiudo queste righe, sperando di aver imparato qualcosa da questa terrificante avventura.
 

Mustel Da Vignasecca

Cantore e Menestrello