Location: Base Scout "La Spianessa"
Date: 08/06/2024 - 09/06/2024
Chiusura Iscrizioni: 24/05/2024
Regista: Alice Ardizio
Viceregista: Luca Giardini
I familiari vapori del laboratorio e la ruvida superficie ingiallita della pergamena non sono riusciti, come invece sovente accade, a dissipare l'incertezza che accompagna la mia memoria di quanto vissuto ad Altobecco, all'ombra di Rocciagrande.
Ma la sensazione mio stimato lettore non è quella di una confusione associata a molti, troppi episodi per essere messi a fuoco. Il lascito di questa missione ad una manciata di leghe dalla tomba di Demetrius sono altresì pochi nitidi episodi, ed una cacofonia di sensazioni viscerali. Rassomiglia suppergiú a quanto si possa provare di fronte ad un bagaglio in cui si sia riposto tutto per un viaggio o una battaglia, ma si abbia il terribile presentimento di star dimenticando qualcosa di fondamentale.
Ma andiamo con ordine. Il raduno presso Altobecco è stato indetto dal Concilio dei Pari di Elavia per investigare alcuni fenomeni accaduti sul luogo, ovvero il sorgere del sole a Nord in corrispondenza di Rocciagrande, ed il canto all'unisono dei galli della baronia. La sola idea che il sole potesse sorgere in corrispondenza della tomba di Demetrius ha dato i brividi a tanti. Ad alcuni di paura; ad altri, forse, di eccitazione. Fra questi certamente i seguaci di Cesnia, dai cui possibili attacchi siamo stati messi in guardia dagli eroi della Compagnia Nera.
Il potere e la corruzione sepolti sotto la montagna hanno fatto gola a molti, attratti dalla possibilità che quanto era custodito dalla roccia potesse trovare nuovamente la via per uscire e liberare i suoi nefasti effetti. Seppure ora in una creazione ben diversa da quando vennero reclusi la prima volta.
Fra questi, il primo incontro è stato con una setta di invasati alla ricerca di un loro profeta, giusto per dare la misura dei debosciati che sono stati richiamati dagli eventi. Innocui ma seccanti, come molti zeloti accecati dalla fede.
Molto più incerto invece il giudizio morale a cui ti invito scrupoloso lettore, nell'apprendere che in loco abbiamo incontrato il reo confesso Stregone Sin, a sua detta allontanatosi da Cesnia dopo aver servito sotto di lei, con il solo scopo di poter riportare agli Eroi elaviani le mire ed i piani dell'empia creatura. Sin si è presentato come lo abbiamo lasciato: cordiale e collaborativo, a tal punto da lasciarsi vincolare mediante bracciale mistico per impedirne una nuova fuga. È risultato inoltre permeato da una debole corruzione, l'unico scotto da pagare sembrerebbe per un'antica forma di stregoneria antecedente a quella praticata da Demetrius.
Durante il pomeriggio sono stati inoltre ritrovati gli scritti di un delirante Narciso, Patriarca di Alenore, firmati in calce con il simbolo di una oscura compagine che si fa chiamare Le Ombre, i cui scopi non sono chiari. il simbolo appare come un cerchio diviso centralmente da una linea verticale, lunga circa due volte il diametro. Nel testo si metteva in guardia dall'avvento di un Allievo, che avrebbe presto ucciso e preso il posto del Maestro. Accanto a noi, un sorridente Sin discorreva della stregoneria appresa da Cesnia, con la leggerezza di un Amegrin che parli del prossimo raccolto.
Una prima giornata di raduno quindi oscurata dalla sensazione grave di una imminente svolta del destino, ma con pochi eventi di rilievo. La serata si è conclusa con altri episodi privi di spessore: due elfi del sottosuolo hanno dichiarato guerra agli Eroi elaviani tutti, i Roferiani hanno rapito un oste, gli esploratori hanno sbraitato tutta la notte. Forse quest'ultimo, con il senno di poi, potrebbe essere un dettaglio che ha condizionato gli eventi.
Il secondo giorno, molti nodi sono stati sciolti.
La leggenda che ha dato il nome ad Altobecco si è ripetuta, il canto del gallo al sorgere del sole a Nord ha acquistato un significato: il Giusto Padre si è nuovamente manifestato per opporsi alla corruzione. Una moltitudine di piume nere, rinvenute nei due giorni dagli eroi, si sono riunite e fuse nel principale artefatto sacro a Raleos: l'Ajevak, nella sua forma di gallo segnavento. Ad impugnarlo ed imporre l'Ordine il Patriarca Alfio da Inimir, il quale ha ordinato che chiunque avesse collaborato con Stregoni, sarebbe stato condannato a morte.
Successivamente, appreso che Cesnia avrebbe potuto prendere possesso di un eroe qualsiasi, è partita una caccia conclusasi colpendo a morte la creatura, quando questa dimorava all'Interno di Aurelio. Pertanto il suddetto Maestro, ammesso si trattasse di lei, era stato sconfitto per sempre.
Nel frattempo l'allievo, o presunto tale, come altamente prevedibile si era dato alla fuga: di Sin si è trovato solo il braccio amputato su cui era innestato il bracciale per impedirne la fuga. Non proprio la più infallibile delle coercizioni, ad essere puntigliosi.
Ciò che però nessuno avrebbe mai potuto nemmeno immaginare, mio appassionato lettore - se sei giunto fin qui - è l'epilogo dell'oscura vicenda di Sin.
Luther Von Esposito, Maestro della fu Gilda Esploratori e mentore di Sin, ha pubblicamente ammesso di averlo aiutato a fuggire. Ciò non bastasse, ha addossato a sé ogni responsabilità del discepolo, chiedendo di subire ogni pena in sua vece. La sentenza poteva solo essere Morte.
Molti Eroi hanno gridato le loro ragioni, provando a far ridurre la pena comminata dal Patriarca. Tanti hanno pianto, urlato di rabbia, cercato febbrilmente una scappatoia per una persona che tanto aveva dato ad Elavia, agli elaviani e a Rofer.
Durante la mezz'ora concessa per gli estremi saluti, Luther ha usato praticamente le stesse parole per tutti, poi ripetute sul patibolo: "Quando troverete Sin, potrebbe essere un po' confuso. Dategli una seconda possibilità."
A Luther questa non è stata data, la sentenza è stata eseguita dalla Baronessa Bubamara, sotto lo sguardo inflessibile del Patriarca Alfio.
Un ultimo simbolico, disperato attacco da parte di stregoni che provavano a raggiungere la montagna ha chiuso definitivamente la giornata. Al fianco degli Eroi ha combattuto in una metafora dell'eterna lotta fra moralità e depravazione l'Ajevak stesso, contribuendo a debellare le ultime tracce di corruzione nella baronia, fra i presenti ed all'interno dell'artefatto stesso.
Ma negli occhi e nei pensieri di tutti i presenti è rimasta una sola immagine: l'esecuzione di Luther. Per chi crede che la Fede professata dei mortali in Elempos possa contribuire a spostare gli equilibri celesti, prenda nota: ad Altobecco per alcune ore, Luther Von Esposito ha avuto più seguaci di Raleos.
Qui mi congedo e ti lascio alle tue riflessioni, esimio lettore. So solo da par mio di aver assistito ad una missione in cui gli Eroi elaviani hanno conversato amabilmente con uno Stregone ed urlato di rabbia in faccia al Patriarca di Raleos.
La linea di separazione fra rettitudine ed empietà non è mai stata così diafana.
Scheggia del Clan Adw'a