Geografia | Il territorio è costituito da un’estesa pianura tagliata dal Fiumelungo e dai suoi innumerevoli affluenti, primo tra tutti l’Onice, il secondo fiume elaviano. Sulle sponde dell’Onice, nel sud-est della signoria di Vegevanum, sorge la grande città di Limes, capitale dell’omonima baronia dall’architettura prevalentemente teutone: le vecchie caserme Cobra sono state convertite in centri di addestramento della milizia locale e in rifugi ospitalieri, mentre la maggior parte dei templi e delle cappelle dedicate a Rahs hanno subito una riallocazione, con particolare attenzione a Zalarion, dio delle Acque. Il castello baronale, una grande struttura edificata durante l’Epoca dei Regni Liberi su entrambe le sponde del fiume, è dotato di mura e ponti che consentono di fruire delle due Fortezze Gemelle e di controllare al contempo l’ampio corso d’acqua. All’interno meravigliosi giardini ospitano la corte baronale, che gode di un ottimo clima estivo, mitigato dalle acque del fiume e riparato dal sole. La tipica campagna della baronia è costituita da ampi campi coltivati, alcune zone boschive, risaie ed infine una grande zona paludosa a nord, sul confine con il Nalim. Per anni, le opere di bonifica non hanno dato grandi risultati a causa dei continui attacchi da parte dei Cobra di Dvorak che hanno premuto di continuo sul confine nord. Dopo la sua disfatta, l’opera è stata ripresa con rinnovato vigore e la strada che collegava Limes a Nalim, capitale dell’antico regno dei Nalei, è stata ripristinata. La signoria più a nord è Vegevanum, la cui capitale sorgeva a poca distanza dalle Paludi. Più simile ad un avamposto militare che ad una città, Vegevanum era il principale baluardo nella lotta contro le truppe Cobra sul confine e ospitava l’insediamento degli ingegneri e operai che si occupavano della bonifica. A sud si trova Volgenrahs, ultime vestigia della presenza teutone, abitata in prevalenza da teutoni e figli di teutoni che hanno deciso di stabilirsi in Elavia. Circondata da ampie mura e ricca di taverne, Volgenrahs ha tutto l’aspetto di un borgo teutone ed è rinomata per la produzione di un’ottima birra ottenuta dalla lavorazione dell’orzo, del grano e del riso locali. |
Araldica | arma: di porpora alla mucca pezzata di bianco e di nero rampante su due spighe d’oro a ventaglio. |
Storia | In era antica la zona di Limes non era altro che una grande palude a sud delle più fertili terre del Nalim. Di poco interesse per i barbari del nord e per le Lunghe Barbe, privi delle conoscenze tecniche di bonifica, fu una zona trascurata dagli interessi espansionistici fino all’avvento dei Nalèi. Leggende narrano che in queste paludi vivesse una civiltà di uomini-rettile nota come Popolo Lucertola. Le uniche testimonianze attendibili dell’esistenza di questa civiltà fu il rinvenimento di alcuni trofei di guerra di impavidi cacciatori di tempi antichi che imbalsamarono le teste di grossi rettili dai denti acuminati. Furono i Nalèi, in seguito alla fondazione e l’unificazione del Regno di Nalerim (poi Nalim), a rivolgere per primi lo sguardo a sud. Nel frattempo gli Shuel avevano iniziato l’opera di bonifica dal sud fondando sull’Onice la città di Limesia. Lo scontro fu inevitabile. I Nalèi furono costretti a ritirarsi poiché le battaglie combattute nelle fetide paludi li vedevano in grande svantaggio. La loro principale forza risiedeva infatti nei reparti di cavalleria, del tutto inefficaci su quel difficile terreno. Gli Shuel cinsero d’assedio Nalerim - senza riuscire ad espugnarla - e al contempo proseguirono la bonifica. Molteplici furono gli scontri che durante la Guerra degli Scacchi gli Shuel vollero combattere in queste terre per godere del medesimo vantaggio che avevano potuto sfruttare contro i Nalèi. Con la fine dell’Impero Shuel il Regno dei Nalèi si espanse fino a riconquistare e ricostruire Limesia rinominandola Limes e trasformandola nella bellissima città che ancora oggi conosciamo. Principale snodo commerciale della via che dalla costa del Grifone saliva fino a Nalerim passando per le terre dei nasseli, Limes si arricchì abbastanza da poter finanziare la grande opera di bonifica iniziata dagli Shuel. La bonifica non fu mai portata a termine a causa di misteriosi incidenti che funestarono i villaggi dei dissodatori posti sul confine con Nelerim, nel frattempo divenuta Nalim, decimandone le fila. Durante l’invasione Schlagen Limes fu tra le prime terre a cedere ai teutoni, vassallandosi all’Impero. Le milizie della baronia indossarono le uniformi dei Cobra, il reparto elaviano delle Schlaghen, divenendo parte integrante della forza di occupazione. In questo periodo viene fondata la città di Volgenrahs, acquartieramento delle truppe e principale luogo di svago per via delle sue innumerevoli taverne e delle "case di piacere". Nel 1095 d.B., grazie all’intercessione di Benedetto da Placentia, fu nominato barone di Limes Baldovino da Firendhol. Quando nel 1100 d.B. Benedetto, approfittando dell’indebolimento del Governatorato, si autoproclamò Duca del Nord di Elavia, Baldovino, che pure gli aveva promesso fedeltà ed appoggio tradì la fiducia del grande condottiero. Quando Benedetto fu ucciso nel corso di una ribellione nella città di Nalim, Shard, il generale dei Dragoni - milizia Cobra di Placentia - prese in mano le redini della baronia e diede inizio ad una ribellione tesa a riunificare le terre del Nalim. Come primo atto Shard ricordò a Baldovino l’antico accordo con Benedetto, ordinando l’annessione di Limes a Placentia. Baldovino si rifiutò nuovamente di tenere fede ai patti e si arroccò nelle Fortezze Gemelle. Nel 1101 il Re dei Nani di Rocciapiè, Gurth Testanera, approfittando dell’indebolimento teutone e della confusione che regnava nella regione, invase Limes incitando alla ribellione le truppe della milizia baronale contro il codardo barone. Shard e i Dragoni di Placentia, con l’aiuto dei druidi della Pietra Bianca, originari del Ducato di Rocciapiè, riuscirono a fermare l’avanzata dei Nani per prendere tempo e convincere Baldovino a cedere la baronia. Le milizie ribelli furono facilmente rese inoffensive e rispedite nelle proprie terre e Baldovino fu convinto ad abbandonare Elavia; correva ormai l’anno 1103. I nani di Turrito, per non scendere in battaglia contro i Dragoni, membri della temibile Federazione Elaviana, preferirono rinunciare a Limes. Da quel momento Limes fu governata con saggezza: grandi investimenti furono profusi per la bonifica delle terre che ancora oggi prosegue. Il castello di Limes è stato ristrutturato come la maggior parte dei ponti e degli edifici distrutti dalla guerra trasformando Limes in una delle rare baronie pacifiche della regione, non fosse per talune schermaglie nel nord, nella signoria di Vegevanum, dove l’opera di bonifica giunge fino ai confini con il Nalim. Nel 1106 d.B. Limes e tutta la Contea di Placentia si vassallò al Granducato delle Foreste, ottenendo una forte considerazione grazie al ruolo di primo piano assunto da Shard Draconis all’interno della corte di Sire Romensil. Fu nominato barone Elderico dei Guardiamanzi di Altavigna, valoroso cavaliere e figlio del signore di Tanotor (Altavigna) nella vicina Nassel. |
Altre informazioni | Capitale: Limes |
Governatore | Lodovica Belcredi | PNG |