Armidia

Geografia

Baronia centrale del ducato di Turania, Armidia, assieme alle sue sorelle Modinia e Remidia, fa parte di quelle che un tempo erano conosciute come Terre Perdute e che oggi, assieme alla baronia di Spicia, formano il Ducato di Turania.

La parte settentrionale della baronia, che ospita sia la capitale che l´altra città più grande, Fidenzia, è in prevalenza pianeggiante, ricca di vasti frutteti e pascoli che si spingono fino al Fiume Lungo che delinea il confine con la baronia di Cremonia.

Armidia è una città moderna, priva di edifici antichi o in decadenza, attualmente nel pieno della sua espansione per quanto ancora piccola rispetto alle altre città del Ducato. L´occhio attento potrà notare tra le sue strade i segni delle sue antichissime mura, unico lascito dell´epoca shuel, per quanto in molti sostengano che l´originale e antica città di Armidia sorgesse a sud rispetto all´odierna. Al centro della città è situato il sobrio palazzo baronale e abitazione di Stasio Aneporse, attuale duca di Turania. L´edificio, costruito nel 1105, è stato ricavato da una vecchia armeria teutone.

A sud della città, a pochissima distanza dal Circolo rituale minore della baronia, sorge la sede della Gilda dei Guaritori e Cerusici, un edificio a pianta esagonale dai colori chiari, costruito su quattro piani, il cui piano terra è utilizzato come infermeria e lazzaretto. L´edificio era fino al 1107 un granaio: a seguito della caduta della Sede della Gilda nei territori del Nalim, la baronia di Armidia fu la prima a offrirsi volontaria per ospitare la nuova sede, che oggi è considerata la principale della Gilda.

Vicino al confine occidentale della baronia, lungo la strada principale che giunge da Placentia, sorge Fidenzia, altra città moderna costruita su una vecchia fortificazione teutone. Anche qui è difficile notare i lasciti dell´epoca Shuel, anche se scavando è possibile trovare armi, armature e vesti, segni della guerra che fu combattuta presso Armidia secoli fa. Fidenzia oggi è considerata un punto di ristoro per coloro che viaggiano lungo la grande strada che collega Placentia a Modinia. Ricca di taverne, basa la sua economia principalmente sul vitto e l´alloggio dei mercanti e dei viaggiatori.

La parte meridionale della baronia è in prevalenza montuosa, occupata da pascoli e piccoli villaggi. Tra queste montagne si dice sorga il Castello delle Ombre, un´antica rovina risalente al VI secolo d.B. che pare sia stata abitata da una strega ed oggi sia ancora infestata dalle ombre dei suoi servitori: questo misterioso luogo è entrato a far parte solo negli ultimi anni delle leggende popolari. A volte si incontrae qualche pastore che sembra sapere il luogo dove sorge il castello ma si rifiuta di indicarlo per paura delle maledizioni che possono incombere su chi lo visita.

Araldica

Di bianco agli otto anelli d´oro posti in cinta sormontati in capo dalla greca shuel di rosso

Storia

Come Remidia e Modinia, un tempo queste terre furono la culla di una popolazione migrata dalle terre del Toscanheim in seguito all´arrivo della razza elfica, esule da Areldar. Questa popolazione trovò nelle fertili pianure e tra le dolci colline di questa zona il luogo ove avrebbe prosperato, fino a divenire una delle civiltà il cui nome mai potrà essere dimenticato: gli Shuel. Correva il 621 a.B. quando ebbe inizio la Guerra degli Antichi, combattuta tra gli elfi del Toscanheim e gli umani delle Terre Perdute; questa logorante contesa proseguì fino al 442 a.B., quando fu raggiunta una tregua che decretò i limiti e i confini dei due regni. In tale occasione i diversi clan umani del centro-nord si unirono sotto un unico condottiero leggendario, il cui nome si è perso nel tempo, fondando le basi dell´Impero Shuel.

La pace fu siglata proprio nei territori di Armidia, confine tra il regno umano degli Shuel e la valle del fiume On´ra e del bosco del regno elfico di Calenorinedhel; al momento della firma furono fuse le punte spezzate delle spade del re shuel e di colui che allora guidava gli elfi, Tár Thalgalar Findenar: da questa fusione furono forgiati otto anelli, in seguito dorati. Non è noto se avessero solo un significato simbolico o se fossero pregni di energie magiche: gli anelli furono sepolti lungo i confini che delimitavano i due regni e si dice che nessun armato del popolo avversario avrebbe mai potuto varcarli. Nel frattempo il regno shuel proseguì con numerose conquiste su altri fronti, iniziando a crescere, inglobare nuovi popoli e allargarsi fino a diventare uno dei più grandi imperi conosciuti al tempo.

Non si hanno precise informazioni su Armidia in merito alle campagne militari, a parte che diede i natali al primo imperatore shuel riconosciuto come tale, Nyoth Ar´sulami: la data precisa della sua nascita è sconosciuta ma si dice che fu proprio Nyoth a decidere di trasformare il regno in un impero, intraprendendo le campagne di conquista più imponenti attorno al 158 d.B. La leggenda racconta che per spregio riportò alla luce gli otto anelli del patto con gli elfi e li utilizzò come ornamento per agganciare il mantello alla pelle delle sue braccia. Ciò avvenne pochi anni prima che Nyoth, nel 196, abdicasse in favore di una figura allora ancora sconosciuta: Demetrius.

Il tempo ha praticamente cancellato ogni segno della prima, antica città di Armidia: sappiamo per certo che una delle ultime grandi guerre prima della caduta dell´Impero Shuel fu combattuta proprio in queste zone. Con la sconfitta della Guerra degli Scacchi, nel 255, Armidia subì un duro colpo, da cui non si riprese per lunghi secoli. L´era dei Regni Liberi non portò altro che razzie ai danni dei piccoli villaggi che ancora sopravvivevano a stento; stessa sorte toccò alle sorelle Remidia, Modinia e Bonomia, che da quel momento presero il nome di Terre Perdute.

Una storia risalente al sesto secolo narra di come tra le montagne della baronia, approfittando della totale mancanza di un governo forte, si fosse insediata una strega conosciuta con il nome di Astrid, forse attirata dal passato legato agli Shuel e alla stregoneria. Spesso si recava al Circolo rituale per compiere esperimenti legati al Nulla, tanto che il circolo di Armidia rimase sotto l´effetto della corruzione per quasi due secoli a causa dei rituali compiuti tra le sue pietre: nessuno si interessò alla purificazione di questo piccolo Circolo fino alla calata delle Schlaghen. Alcuni anni dopo la costruzione del suo castello tra le montagne, la strega scomparve misteriosamente. Da quel momento il castello andò in decadenza e molte leggende iniziarono a spaventare gli abitanti, che si tenevano alla larga dal luogo ritenendolo maledetto.

L´ultimo duro colpo ad Armidia fu dato nell´888 dalla calata delle Schlaghen e del famigerato Branco Zfrenato, l´esercito pelle verde teutone, che come un´onda spazzò via ogni segno di civiltà. Armidia divenne, come anche Remidia e Modinia, schiava di Bonomia, testa di ponte dell´armata pelleverde. I due secoli successivi cancellarono gli ultimi segni della civiltà shuel e nemmeno la caduta del governatorato teutone in Elavia, nel 1103, allentò la morsa orchesca. Si dovette attendere il 1104, quando i capivillaggio ed i mercanti delle Terre Perdute, ultimi discendenti degli shuel, si unirono sotto la guida di Larsio Aneporse, discendente di una rispettata famiglia a cui fu attribuito l´antico titolo di lauchnar, che indicava un signore di terre con dei vassalli.

Quest´alleanza liberò in pochi mesi prima Armidia, poi Remidia ed infine Modinia e respinse l´esercito orchesco nell´entroterra di Bonomia. La rivolta mostrò una popolazione che ancora credeva nelle proprie radici e nel proprio passato, che mai in quei due secoli di oppressione aveva davvero preso in considerazione la resa. Fu proprio questa nuova forza e questa ritrovato orgoglio a risollevare le sorti delle Terre Perdute.

Le redini della baronia di Armidia furono prese in mano da Stasio Aneporse, cugino di Larsio, Lauchnar di Modinia e prima guida della Lega Turana, un´unione politico-commerciale tra queste due baronie e Remidia che in breve tempo si costruì una solida fama di affidabilità. Sul finire del 1106 Antina de´ Monari, baronessa di Spicia, dichiarò la sua indipendenza dall´antico ducato di Avoneg per unirsi alla Lega Turana, che le conferì l´antico titolo di Zilak, assimilabile a quello di baronessa.

Larsio Aneporse l´accolse nella Lega e proclamò la creazione del Ducato di Turania, che fu ufficialmente riconosciuto solo un anno dopo con l´Editto di Ilopan; egli assunse quindi il titolo di Temnes, assimilabile a quello di Duca. La Lega Turana fu tra le prime entità, nel 1106, a giurare fedeltà ad Isabella del Tacco, che di lì a poco acquisì il titolo di Granduchessa del Mare. Nel 1107 Antina de´ Monari sposò Stasio Aneporse. Alla morte di Larsio, avvenuta alla vigilia dell´Adunanza del 1107 per motivi ancora ignoti, a capo della Lega Turana assurse la figlia Elanna: la sua giovane età e la scarsa influenza però indussero ben presto i signori del luogo a fare pressioni perché fosse Stasio ad occupare il seggio di Temnes. Elanna si ritirò infine di sua sponte, ottenendo di conservare il titolo di Zilak di Modinia, e la nomina granducale avallò le richieste dei signori in favore di Stasio.

Questi ben presso accolse a sua volta le pressioni dei facoltosi mercanti della Lega: divise l´aspetto prettamente mercantile da quello politico lasciando la reggenza della Lega a Larennio Antioclo, cortigiano di Remidia, che assunse il titolo di Zilocne (Reggente): quest´atto segnò la nascita dell´Unione del Mercato Turano.

Altre informazioni

Popolazione: 43.315 abitanti (98% umani, 2% altro)
Estensione: 3.449 Km quadrati

Governatore Ottavio Brandeschi