Geografia |
Castel dell´Ira è la più importante e popolosa baronia dell´isola di Liundaa, famosa per i pittoreschi insediamenti costieri, per i porti e per i ricchi palazzi che creano un contrasto peculiare con le baracche dei pescatori, proprio come le vesti dei suoi abitanti risentono di molte influenze razziali e culturali. Il territorio offre l´unica grande pianura di tutta l´isola rossa, una zona scarsamente abitata che taglia in due le montagne e permette il collegamento diretto con Oorishan grazie ad una lunga strada che la percorre nella sua interezza.
Gli innumerevoli villaggi costieri mostrano un´architettura unica in Elavia. Le strutture sono realizzate con materiali di recupero, frutto dell´ingegno e dello spirito libero degli abitanti: per la maggior parte non opere in muratura ma costruite su palizzate di legno a ridosso del mare, collegate da pontili, moli e palafitte. Non è raro scorgere vecchie imbarcazioni mutilate ed ancorate saldamente alla scogliera, trasformate in locande ed abitazioni, alberi di grandi velieri utilizzati come torri di avvistamento. Il maggiore esempio di questo stile architettonico è certamente Porto delle Volpi, luogo malfamato e frequentato spesso da pirati e altri malviventi. Qui nelle fumose locande scorrono ogni sera litri di grog che annebbiano le menti dei marinai e provocano spesso sanguinose risse. Sebbene gli abitanti siano ormai abituati a questo clima, il luogo permane una meta poco consigliata per nobilotti perbenisti e mercanti schizzinosi.
Castel dell´Ira è invece una grande città portuale costruita in pietra intonacata di colori che risplendono al sole. Con le sue due grandi dighe foranee fortificate sembra abbracciare il mare del golfo mentre protegge un centro abitato fitto di piccole costruzioni dal tetto piatto e brulicante di vita. I numerosi vicoli disposti sul territorio senza nessuna logica urbanistica si inerpicano sulla collina verso il vero gioiello della città, il palazzo del Governatore dell´Ira, detto "casteddu" (castello).
Il grande palazzo, costruito su un´altura a picco sul mare, dall´esterno ricorda una fortezza, per via dell´imponente muraglia lambita dalle onde. Ma in cima ed al centro del grande baluardo sorge una meravigliosa reggia, con bianche arcate ricoperte di fiori e piante rampicanti, grandi terrazze, luminose e ampie sale interne e, si dice, un arredamento degno di un re.
Molte altre ricche abitazioni sorgono nella città, per quanto spesso le voci su come certe famiglie si siano arricchite non siano del tutto lusinghiere.
Dietro la città sorge un´estesa palude che circonda in buona parte tutta la zona dell´entroterra. Questa è la famigerata Palude Nebbiosa, un luogo ammantato di inquietanti leggende riguardo a perfide megere e a creature né vive né morte che la infesterebbero. Quel che è certo è che la Palude Nebbiosa è stata per un tempo immemorabile sbrigativo luogo di sepoltura dei pirati dell´isola, una tomba né di terra né di acqua, che quindi potesse accogliere al meglio le spoglie mortali di chi aveva diviso la sua vita tra l´una e l´altra. Naturalmente questo fatto ha tenuto ben lontano da questi luoghi malsani qualsiasi insediamento dei superstiziosi pirati. La Palude Nebbiosa risulta per ora l´unica strada per lasciare Castel dell´Ira via terra ed arrivare nella grande pianura in modo da raggiungere Orishaan. Per questo motivo è attraversata da un lunga strada soprelevata di pietra, una sorta di basso ponte che la attraversa completamente, tagliandola a metà e congiungendo la capitale con l´interno.
Altro luogo degno di nota è Nuraminis, antichissima sede di culti non ben precisati ove sorge il circolo rituale maggiore della baronia e di tutta l´isola, ora purtroppo sormontato da una delle misteriose ed oscure torri di Demetrius. Inoltre, presso Nuraminis sorgono ancora i resti di un´antichissima civiltà, più antica di qualsiasi altra civiltà elaviana ed apparentemente legata molto da vicino alla struttura delle torri di Demetrius. Qui è stata eretta una delle più importanti sedi dell'Accademia delle Arti Arcane che è diventata la custode del circolo rituale antistante le sue mura. |
Araldica |
1° e 4°: di rosso al tritone suonante una conchiglia a mo´ di corno, il tutto al naturale; 2° e 3°: d´azzurro al castello, aperto e finestrato, torricellato di tre pezzi, quello mediano più alto, fondato su uno scoglio uscente dal mare, il tutto al naturale. |
Storia |
Poco e niente si conosce delle origini di questa baronia. Alcuni storici hanno cercato di ottenere informazioni sulle antichissime rovine di coloro che sono stati soprannominati Liundani, probabilmente una erronea trascrizione del nome Laudiani, poiché si ritiene che l´unica divinità che queste antiche popolazioni giunsero mai ad adorare fosse proprio il dio dell´odio. Di qui il toponimico di Castel dell´Ira. È risaputo che i Liundani fossero una civiltà priva di qualsiasi forma di scrittura: a causa di ciò è quasi impossibile ricostruire la loro storia. L´unica informazione sicura è che questa civiltà ad un certo punto scomparve misteriosamente, sembra in seguito ad una sorta di guerra interna che la portò all´estinzione. Col tempo i loro edifici e costruzioni abbandonati sono andati in rovina, lasciando solamente dei resti che ancora oggi sono comunque degni di ammirazione. Il centro di questa civiltà, e capitale della stessa, è stato individuato presso Nuraminis, ove è stato anche scoperto un Circolo di Pietre piuttosto profondo. E´ probabile che questa civiltà conoscesse i poteri della magia rituale. Il misterioso passato dell´isola comunque pare che non sia definitivamente sepolto: recente ed inquietante scoperta è la grandissima somiglianza delle torri di Demetrius con alcuni edifici che questa civiltà erigeva.
Sul finire dell´Epoca degli Shuel, presso le coste nel profondo sud di Liundaa, iniziano a formarsi i primi insediamenti attorno alle insenature naturali. Vengono fondate diverse città rifugio, villaggi spesso costruiti alla meglio con i resti delle navi sulle quali i fuggitivi, i profughi e gli sbandati provenienti da un´Elavia in conflitto si erano imbarcati. Una di queste città viene costruita nei pressi della grande Palude Nebbiosa.
Con l´arrivo dell´Epoca dei Regni Liberi i molti villaggi costieri crescono dando spesso rifugio ai cosiddetti Pirati Rossi, discendenti degli esuli dediti al brigantaggio per mare per ottenere ricchezza.
Oltre a questo la storia della città di Castel Dell´Ira non è chiara. Sicuramente le grandi ricchezze pervenute sull´isola grazie alle continue razzie ed avventure dei pirati più intraprendenti permisero la costruzione del bellissimo porto fortificato, della grande città e del palazzo del Governatore.
In breve il territorio a sud di Liundaa divenne una vera e propria baronia che assieme ad Oorishan costituì un ducato.
Il problema dei pirati sembrò non toccare questa baronia ed i suoi traffici marittimi: presso il Porto delle Volpi si formò uno dei più grandi ritrovi di pirati di tutta l´isola che però non indirizzarono mai le loro scorrerie sulla popolazione di Liundaa. Più volte le Repubbliche Mercantili dell´Ovest accusarono la baronia di ospitare e proteggere i Pirati Rossi, ma i Governatori di Castel dell´Ira negarono sempre ogni collusione, affermando che mai alcun pirata avrebbe potuto agire agli ordini del Duca. Questo generò nel resto di Elavia perfino la diceria incontrollata che affermava che al capitale non fosse altro che la dimora di tutti quei pirati che, arricchitisi in una vita di scorrerie sanguinarie, decisero di ritirarsi e passare gli anni migliori godendosi i frutti del loro "lavoro".
La calata delle Schlagen toccò principalmente l´estremo nord di Liundaa lasciando Castel dell´Ira virtualmente intoccata. Unica battaglia degna di tal nome che si ricordi è quella del 1001, quando alcune navi teutoni partite dalla costa occidentale di Elavia, cercarono di prendere il controllo del porto fortificato, tentativo miseramente fallito. La grande fortezza infatti resistette e grazie alle sue macchine da guerra riescì ad affondare la maggior parte delle imbarcazioni attaccanti. La battaglia navale vide schierate in aiuto le forze degli stessi Pirati Rossi, che in breve ebbero la meglio, schiacciando le navi avversarie sull´incudine delle fortificazioni costiere e facendo affondare ben 77 dei velieri invasori. In seguito a questa devastante sconfitta le forze Schlagen realizzarono l´inadeguatezza delle loro forze navali e rinunciarono a conquistare Castel dell´Ira, inviando messi a trattare un armistizio. Certi di non potersi opporre a lungo ai teutoni, i cui attacchi erano stati coronati da maggior successo nella parte nordorientale dell´isola rossa, i fieri abitanti di Castel dell´Ira accettano un vassallaggio di comodo (che in realtà è poco più che un accordo di non belligeranza) eleggendo un Governatore che solo nominalmente renderà omaggio agli invasori, mantenendo di fatto piena libertà di azione e commercio alla baronia.
Nel 1099 salì al trono ducale Ruggero dell´Ira, il più famoso e grande duca che l´isola ricordi. Egli riescì ad intessere proficui accordi con i mercanti elaviani grazie ad accordi con gli stessi Pirati Rossi, garantendo salvacondotti e canali di comunicazione e commercio ed iniziando a stringere rapporti più stretti con le altre città della costa di tutta l´isola rossa.
In seguito a questo nel 1106 venne fondata, presso Castel dell´Ira, la lega mercantile dei Liberi Naviganti dell´Ovest, unici in grado di garantire commerci navali senza il pericolo della pirateria. Sempre in quell´anno, intorno al circolo di Nuraminis venne eretta una delle torri di Demetrius utilizzando le pietre delle rovine circostanti. Nessuno si accorse della sua costruzione fino a lavoro terminato. L´Impero parve ignorare completamente la vicina città di Castel dell´Ira e le terre circostanti: il suo interesse fu diretto esclusivamente al controllo della zona limitrofa al circolo rituale.
Nel 1107 Orlando dell´Ira offrì spontaneo vassallaggio al Granducato delle Nebbie, unendo tutta l´isola di Liundaa in unico ducato. Egli erroneamente credette così di poter gestire l´intera isola senza partecipare alla vita politica elaviana, come aveva sempre fatto, senza render conto del suo operato a nessuno, nemmeno al Granduca delle Nebbie.
Dopo aver mentito sulle rendite delle baronie di Liundaa per ben due volte di seguito nell´inverno del 1107, venne "rimosso" dal suo incarico dal Granduca in persona, secondo i suoi misteriosi metodi ed abitudini che non mancano di far rabbrividire più di un elaviano. Immediatamente la baronia ed il ducato furono affidati alle capaci mani di Vittorio Aureliano della Gherardesca, capitano delle Nebbie, seguito, dopo pochi anni, dall'altrettanto capace Nuun.
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