Geografia |
Senza dubbio una delle baronie più tranquille di tutto il Ducato di Vez, Tarvisium sorge al centro di una tranquilla e amena pianura i cui immensi prati si perdono a vista d’occhio.
La città non presenta alcuna fortificazione, dimostrazione del fatto sia sempre stata estranea a conflitti e battaglie. Al centro di un meraviglioso parco, protetto da una piccola cinta muraria, sorge il castello di Tarvisium, sede e cuore della baronia stessa. L’edificio ospita tutta la corte nonché i numerosi illustri ospiti che fanno visita al barone.
Pur sembrando un ambiente molto rurale, in verità, la baronia è una dei territori più avanzati di tutto il suolo Elaviano. Innumerevoli menti geniali vivono e lavorano in questa città, trovando tra le sue colline la pace e la tranquillità adatte a qualsiasi studioso. Presso Tarvisium vengono sperimentate e applicate opere architettoniche uniche.
Tutti gli abitanti di Tarvisium possono così avere accesso a un sistema di acquedotti che portano l’acqua direttamente nelle case e nelle innumerevoli fontane poste in vari punti della città e dei dintorni. Inoltre, la rete stradale della baronia è stata studiata e modificata a lungo in modo tale da rendere i viaggi dentro i suoi confini i più veloci e tranquilli possibili. La stessa struttura delle strade è stata ideata in modo che sia facilmente percorribile. Tutte innovazioni rimangono appannaggio di questa baronia grazie alla sua ricchezza che permette la manutenzione costante di queste ed altre comodità.
A nord, verso le montagne, abbiamo la signoria di Coneglianum formata da innumerevoli villaggi dove il mestiere più diffuso è quello del "raccoglitore", uomini e donne che, grazie ad una lunga esperienza tramandata nei secoli, girano per le valli raccogliendo reagenti comuni e erbe rare e preziose. I rarissimi contatti con stranieri porta gli abitanti ad essere spesso xenofobi.
Ad Ovest, sul confine con Visenthia vi è Castro Franco, la cui città principale risale all’epoca dei Visenti e prende tale nome da un accordo siglato con gli Shuel presso questo accampamento che pose fine alla guerra nel nord est dell’Impero, ormai agli sgoccioli.
Presso Castro Franco si poteva ottenere i permessi per raggiungere Tarvisium: senza questi permessi nessuno, a parte autorità di spicco, poteva girare liberamente nella capitale. Questa ferrea legge della baronia ha sempre suscitato non poco scalpore facendo storcere il naso a molti mercanti e ai numerosi curiosi che dopo un lungo viaggio venivano respinti. La legge prevedeva che, chiunque girasse privo di tale permesso, a parte ovviamente gli abitanti e gli ospiti, venisse arrestato e condotto presso le prigioni di Castro Franco nelle quali, dopo il pagamento di una salatissima multa, si veniva estromessi dall’intera baronia.
Per circa 30 anni il barone di Tarvisium fu Arsenio Calvise III, mecenate di gilda Alchimisti, nobile estremamente ricco, famoso per aver finanziato la ricostruzione della gilda alchimisti presso Placentia e per aver più volte collaborato con la stessa.
Figura estremamente misteriosa, si dice che il più grande onore che si possa ricevere dal Barone sia un invito presso il castello per poter godere di un dialogo con un interlocutore di tale levatura. Molti lo reputavano un genio ma ci sono voci che asseriscono, addirittura, che non fosse un essere umano. |
Storia |
Come ogni altra baronia del ducato di Vez, Tarvisium venne colonizzata nell’era antecedente all’epoca Shuel dai Visenti: una popolazione originaria del ducato di Nalim che fu sconfitta e scalzata dalle proprie terre natali dai Nalèi, popolo che successivamente fondò le basi del ducato di Nalim.
Con l’espansione dell’Impero Shuel nelle terre del nord, avvenne la fondazione di Visum, grande postazione militare Shuel che dominava l’intera pianura. Unici resti di quel tempo sono le mura della grande fortezza sulle quali è stato edificato il castello di Tarvisium.
Fu nella grande pianura tra Tarvisium e Rivoalto che si consumò la ribellione iniziata nel 242 nella quale un grandissimo esercito, guidato da Lanfranco Grandonda, liberò e respinse gli Shuel, i quali, ormai agli sgoccioli del loro impero, firmarono presso l’attuale Castro Franco una tregua per potersi ritirare dai territori dei Visenti.
Visium fu praticamente rasa al suolo e solamente due secoli dopo, nel 424, un elfo dalle nobili origini di nome Jelamis Finwel , la cui famiglia apparteneva ai fondatori di Oronellë, l’attuale Rivoalto, ricostruì il castello fondando Tar-Visium, divenuta col tempo Tarvisium. Un piccolo borgo crebbe intorno al castello e, assieme ai numerosi piccoli villaggi, l’elfo volle creare una terra di pace e tranquillità, nella quale gli abitanti potessero vivere senza preoccupazioni esterne: si dice che Jelamis avesse combattuto perdendo tutti i suoi fratelli durante la liberazione dei territori dall’impero Shuel e che alcuni accadimenti sul campo di battaglia lo avessero segnato a tal punto da prendere la decisione di creare una terra neutrale a qualsiasi guerra, pacifica e soprattutto chiusa a qualsiasi straniero.
Tarvisium fu la prima ad assoggettarsi al doge di Rivoalto nel VI secolo d.b.
Succedettero numerosi baroni, sempre facenti parte delle famiglie originarie di Tarvisium. Durante il vassallaggio, Jelamis concordò con il doge che i futuri baroni sarebbero stati scelti sempre e solo tra gli abitanti di Tarvisium. Si dice che anche la legge che impediva agli stranieri di girare per la capitale sia stata firmata durante il vassallaggio. Entrambi gli accordi caddero quando l’intero ducato entrò a far parte del regno elaviano.
L’era delle vipere, pur gravando sull’economia della baronia non creò gli stessi disagi che subirono altre baronie della repubblica, grazie anche alle grandi capacità amministrative della dinastia dei Calvise che da 200 anni governa su Tarvisium. Dal 1077 il barone è Arsenio Calvise III.
Tutta la dinastia dei Calvise è famosa per essere stata una delle più grandi finanziatrici della gilda alchimisti, a causa soprattutto della passione dei Calvise nei confronti dell’alchimia. |