Geografia | Bagnata dalle Acque Occidentali a ovest e dal Mare di Punèa a est, la baronia di Grathan, "terra dei figli" in gratz - la lingua dei Grarora, gli orchi autoctoni di questa zona - è caratterizzata dalla presenza di complessi montuosi come la catena del Colodino (già Rekkan-gar in gratz), parte meridionale della Dorsale Elaviana che la separa da Mezzaterra e il massiccio di Axilia dal quale nasce il maggiore fiume della regione, il Krat-hat ("acqua lunga" in gratz). Nella valle dove il fiume Sepulcro confluisce nel Krat-hat che poi sfocia nel Mare di Punèa sorge la capitale Kosgratas (da Kotz-Grathan, "fortezza della terra dei figli"), una grande città la cui parte più antica, presumibilmente realizzata dai Grarora prima della colonizzazione atlassiana, è letteralmente scavata in un´alta collina e caratterizzata da strane abitazioni incuneate nella pietra. Si dice che all´interno della collina i cunicoli proseguano per centinaia di metri fino a raggiungere pozzi o segrete posterle. La parte più moderna della città riproduce i colori e lo stile di quella antica, grazie all´uso della medesima pietra giallognola e porosa, sebbene l´architettura sia relativamente più moderna e in stile atlassiano. Korgratas si trova nella signoria di Eliopolis che, abitata in prevalenza da umani, comprende tutta la zona a ovest del Krat-hat. L´omonimo capoluogo rappresenta la seconda città nella baronia in termini di grandezza e popolosità. Fondata dagli atlassiani nel periodo della colonizzazione, ha una peculiare pianta a raggiera ed un´urbanistica tale da godere in ogni sua parte dell´esposizione più prolungata e diffusa ai raggi del sole. Durante il giorno, infatti, le strade non sono mai in ombra (se non in minima parte). Quali siano le ragioni di tale peculiarità è ad oggi ignoto. Ad est del fiume si trova la signoria di Ortrek, abitata praticamente solo dalle tribù Grarora. Kotz-Ortrek è un grande villaggio orchesco fortificato collegato tanto al mare quanto alle foreste collinari. Sulle montagne e lungo la pianura sono disseminati molteplici piccoli villaggi, spesso impegnati in battaglie rituali per il controllo del territorio. I Grarora sono orchi differenti dai pelleverde giunti in Elavia con l´Orda Urlante durante l´invasione teutone, ma ancora molto poco si sa della loro civiltà poiché sono sospettosi e aggressivi nei confronti degli stranieri, oltre a covare un certo risentimento per gli umani che hanno sottratto loro la splendida capitale Kotz-Grathan nel periodo precedente la dominazione Shuel. |
Araldica | |
Storia | Nei tempi antichi tutta la regione di Punèa fu la culla della civiltà degli orchi autoctoni elaviani, i Grarora. Sebbene Grathan non fosse il territorio più densamente popolato (a differenza ad esempio di Kalosmys e Oranthac), numerose erano le tribù di pelleverde residenti nella zona. Di questa antica civiltà si conosce poco, ma sembra ormai certo che essa fosse fortemente legata ad un culto religioso sciamanico che venerava una triade divina riconducibile ad Ashanna, Rahs e Theratos. Sul principiare dell´Epoca degli Antichi alcuni coloni atlassiani approdarono sulle coste orientali della regione e, forti della più avanzata tecnologia e dell´organizzazione militare, conquistarono la città-fortezza dei Grarora trasformandola in Kosgratas. Sfruttarono le colline della zona come cave della preziosa pietra gialla dell´Axilia che veniva trasportata lungo il fiume e poi imbarcata sulle navi ancorate alla foce. La guerra con gli orchi durò molti anni fino alla pace che vide definito un confine che corrisponde pressappoco a quello attuale tra le due signorie. Finita la guerra gli atlassiani fondarono la città di Eliopolis, realizzata in pietra gialla, si dice su progetto di un famoso arcanista fotomante atlassiano che desiderava collocare in quel luogo una grande accademia. Il V secolo a.B. vide l´avvento dell´influente re-sacerdote mediorientale Zara Menfis. A capo di un grande esercito e di una poderosa flotta Zara Menfis sottomise in meno di dieci anni la Punèa e le terre dei Medii. Le resistenze atlassiane furono spazzate via in quello che viene ricordato come uno dei più grandi massacri della storia antica. A seguito dell´ascesa dell´Impero Shuel, il Regno di Punèa ampliò suoi domini alle terre di Tallia (l´attuale Tacco) e solo quando l´Imperatore Nyoth abdicò in favore di Demetrius Punèa e Impero Shuel vennero in contatto, dapprima contendendosi le terre a sud di Ilopan, poi stringendo un patto che vide il vassallaggio di Zara Menfis all´imperatore-stregone (199 d.B.). Il Regno di Punèa conobbe un periodo di grande decadenza quando il suo signore, ritenuto immortale, scomparve in concomitanza con il crollo dell´Impero Shuel. I generali di Punèa si contesero allora le terre dando vita a numerose unità territoriali in costante contrasto fra loro. L´Epoca dei Regni Liberi vide nascere sulle ceneri del Regno di Punèa il Ducato di Punta, un piccolo stato governato con il pugno di ferro da un nobile e ricco kemethita e dai suoi discendenti che poco si curarono di Grathan, lasciando che gli orchi si riappropriassero lentamente delle loro terre, pur mantenendo Kosgratas ed Eliopolis sotto il controllo ducale al fine di sfruttarne le cave di pietra. Nel 1050 i teutoni decisero di muovere dalla provincia di Ilopan alla conquista del sud, non tanto per i tesori di Punta Regia, quanto per ottenere una posizione migliore per sferrare l´attacco finale all´isola di Treon. Il barone di Grathan decise di concedere il passaggio delle truppe Cobra vassallandosi al Governatore e tradendo il suo duca. L´assedio a Punta Regia fu breve e sanguinoso, la Teutonia subì moltissime e gravi perdite rimandando l´invasione di Treon a tempi migliori. Il duca punì Grathan mettendo a morte tutti i membri della famiglia baronale, i parenti di ogni grado, gli amici, gli alleati. Gran parte della popolazione umana fu resa schiava e le risorse del tutto assorbite dalla capitale del ducato. Tra il 1105 e il 1107 si racconta che la terrà tremò e si spaccò e a poca distanza da Punta Regia sorse un´enorme ziggurath dalla quale emerse, seguito da legioni di morti viventi, il re-sacerdote Zara Menfis. Nel 1107 il popolo di Grathan si appellò al Granduca delle Nebbie che estese la sua protezione alla baronia investendo molte risorse economiche e militari. La schiavitù è ancora in vigore e si sussurra che il Granduca stesso, che ha assunto su di sé il governo diretto della baronia, abbia voluto entrare per primo a Eliopolis, gettando la prima ombra sulla città. Sul confine con il Nuovo Regno di Punèa, sotto il vessillo della Torre Bianca, si ammassarono truppe di uomini e pelleverde pronte alla battaglia. |
Altre informazioni | Popolazione: 73.200 abitanti (55% orchi, 40% umani, 5% altro) |
Governatore | None |