Araxep

Geografia

Piccola ma importante baronia della costa centro-orientale di Elavia, Araxep è stata per anni il cuore dell´omonima repubblica. Il suo territorio varia dalle grandi pianure boscose sulla costa agli alti pendii di Aquileja, tra i quali spicca, visibile da ogni dove, Rocciagrande, che divide Araxep da Aquileja ed Ermaton.

La maggior parte dei villaggi della signoria di Roccaselva sorgono lungo la costa e lo stesso dicasi della grande città di Araxep, dallo stile fortemente influenzato dalla vicina Atlas: la città presenta una pianta irregolare, a causa dell´espansione che ha inglobato numerosi villaggi costieri, creando un unico, grande insediamento. Degno di nota è il grande Piazzale dei Pescatori: posto al centro della città e circondato da un colonnato in tipico stile atlassiano, il Piazzale dei Pescatori è stato per secoli il luogo d´incontro degli anziani membri del Consiglio della Repubblica di Araxep. Sugli spalti a mezzaluna di questo foro si sono avvicendati i signori, i baroni e i membri più illustri di tutte le famiglie della Repubblica, provenienti da Itiek, Aquileja, Ermaton e dalla stessa Araxep.

A nord di Araxep si estende un grande e fitto bosco ricco di leggende. Qui vivono i Druidi delle Ombre, un ramo discendente dai Druidi di Igenia. Costoro si chiusero a protezione del Circolo, al centro del bosco, diversi secoli or sono, vegliando sull´intera zona ed interdicendo l´ingresso. Praticano il culto di Ashanna con forti influenze rounite e credono fermamente nella reincarnazione dopo la morte. Spesso escono dalla foresta per particolari compiti, solitamente tenuti segreti. Voci dicono che lo stesso Tommaso da Araxep, ex Arcivescovo di Roun e reggente del vecchio Conclave delle Dodici Chiese, fosse nato e cresciuto trai i Druidi delle ombre, scegliendo poi la via del Sommo. Attualmente, con il dominio del nuovo Impero, i Druidi delle Ombre hanno iniziato una lotta per impedire che la foresta e il Circolo cadano in mano al nemico. Il territorio sotto la loro custodia è attualmente considerato l´ultima ed unica sacca di resistenza della baronia.

Appena fuori dalla foresta, poco più a nord, sul confine con Ermaton, si trova un lago intorno al quale molti bardi e studiosi raccontano un´antica storia divenuta famosa nella baronia. Un tempo, dove ora vi è il lago, sorgeva il piccolo villaggio di Tarksios, un avamposto atlassiano fondato intorno al 270 d.B. Si trattava del principale snodo sulla strada che collegava Araxep ad Ermaton, utilizzato spesso dai mercanti e dai nobili in visita, che pernottavano sovente presso la sua grande locanda. Nel 309, nel giro di una notte, il piccolo villaggio di Tarksios svanì. Al suo posto il fiume che scorreva lì vicino aveva creato un vero e proprio lago. Persero la vita una trentina di persone, abitanti del villaggio ed ospiti, tra cui l´allora barone di Araxep. I corpi delle vittime non tornarono mai a galla, né ci fu mai modo di intraprendere un´opera di recupero tra le rovine della città, ormai irrimediabilmente inghiottite dalle acque.

Al confine con Aquileja sorge Torre Alata, importante porto fluviale, attraversato dal Fiume Eterno. La maggior parte delle merci agricole di Pratolia, delle armi e dei prodotti della forgia di Fucinia e delle pietre di Aquileja superano le montagne e vengono stoccate nel grande magazzino, una massiccia torre più simile ad un bastione, estremamente sorvegliata e protetta. Qui vengono imbarcate, in modo che in pochissimo tempo raggiungano Araxep e il porto alla foce del fiume, pronte per salpare per Atlas ed altri scali commerciali.

Araldica

partito, nel primo d´azzurro alla torre di pietra cimata da un´aquila, tutto al naturale, nel secondo di giallo al pesce saltante rivoltato posto in palo preso all´amo, tutto al naturale

Storia

In tempi remoti, i territori di Araxep furono patria ancestrale di piccole tribù umane, dalle abitudini pacifiche e dedite principalmente alla pesca ed alla pastorizia. Protette da influenze esterne e ricompensate da una terra prospera e generosa, non trovarono mai motivo di conflitto e con il passare del tempo si unirono in gruppi tribali sempre più grandi, dando pian piano vita ai primi agglomerati urbani.

Le poche testimonianze che sono giunte sino ai nostri giorni indicano Araxep come prima vera città della Repubblica, risalente al II secolo p.B. il cui nome pare prendere origine da una parola atlassiana che, tradotta in elaviano corrente, avrebbe il significato di "pescatori dei mari". I "pescatori", col passare degli anni, continuarono a colonizzare l´intera costa della Repubblica, edificando piccoli villaggi su palafitte, caratterizzati da un´economia prettamente curtense, intensificando al tempo stesso il commercio con Atlas, che in cambio dell´ottimo pesce catturato con maestria dagli Araxiani fornivano loro imbarcazioni e conoscenze tecniche.

Ingenui e benedetti dalle imponenti difese naturali che la loro terra metteva a loro disposizione, mai i "pescatori" si preoccuparono di edificare strutture difensive o di formare un esercito regolare: chi avrebbe avuto interesse a depredare un popolo che così poche ricchezze aveva da offrire? La storia stessa avrebbe confermato il vantaggio di questo loro pacato stile di vita: durante la Guerra degli Scacchi ed il cupo periodo di dominazione che l´Impero Shuel impose a buona parte della penisola, i villaggi costieri di Araxep erano decisamente poco sviluppati per poter suscitare un qualsivoglia interesse espansionistico da parte dei signori della stregoneria.

Strappando una resa incondizionata agli Araxiani, gli Shuel sfruttarono i territori montuosi di Aquileja come punto di partenza per la conquista dei territori di Mor, senza però degnarli di una colonizzazione paragonabile a quella che subirono gli altri domini dell´Impero. Fu in quel periodo che un ramo dei druidi di Igenia si spostò verso la costa di Araxep, ponendo le basi di una nuova comunità presso Rocciaselva, dove si ribattezzarono con il nome di Druidi delle Ombre.

La Guerra degli Scacchi finì ancor prima che i "pescatori" potessero accorgersi del pericolo incombente. La fortuna baciò nuovamente questo pacifico popolo: una buona parte dei bottini di guerra shuel, provenienti dalle campagne di conquista del sud, furono nascosti proprio nelle grandi montagne aquilejane. Questa rinnovata ed inaspettata fonte di ricchezza diede luogo ad una crescita senza pari, sia nell´ambito civico che in quello commerciale. L´Era dei Regni Liberi vide prosperare un´Araxep ben diversa da quella del passato: cinta da possenti mura e costruita con forte pietra marmorea, fu simbolo di speranza per i numerosi profughi in fuga dalle terre devastate dalla furia degli Shuel.

Non solo la bella Araxep, ma anche gli altri centri urbani crebbero in dimensioni e popolazione, sino a far temere alle più antiche famiglie della Repubblica che la grande presenza di "stranieri" togliesse loro il potere che per lungo tempo avevano esercitato con pacatezza. Intimiditi quindi dai nuovi e ricchi mercanti che avevano eletto Araxep a propria dimora, decisero finalmente di rendere pubblico ed ufficiale il loro predominio, formando l´organo consiliare conosciuto con il nome di Piazzale dei Pescatori, che fu centro del potere della Repubblica per oltre 7 secoli.

La calata delle Vipere, nell´888, non fu un evento di grande interesse per Araxep: tanto per la posizione geografica che per quella strategica, l´intero Ducato non rientrava nelle mire espansionistiche dell´Impero Teutone, che si accontentò di strappare agli allora governanti di Araxep una dichiarazione di neutralità.

Nell´Autunno del 1105 i Druidi delle Ombre entrarono in conflitto aperto con la Gilda dei Guaritori, accusata di aver massacrato un contingente diretto presso Dorica dove si stava svolgendo il Concilio delle Gilde. La stessa notte questi eventi portarono il Conclave delle Dodici Chiese ha intraprendere un processo inquisitorio nei confronti della Gilda dei Guaritori, che per protesta si staccò dal Concilio. La questione fu in parte risolta, tuttavia i Druidi rimasero da allora restii ad intrattenere qualsiasi rapporto con il Concilio.

Araxep rimase indisturbata fino al 1106. Pochi mesi dopo l´Adunanza durante la quale il Dio-Imperatore Demetrius fece la sua ricomparsa, un grande esercito lherara fuoriuscì dalle montagne di Aquileja e Igenia, supportato dagli elfi scuri, mentre Astaroth da Monteguerra radunò al proprio seguito numerosi uomini che in pochi mesi furono ben addestrati per marciare sulle baronie limitrofe. Aquileja, Itiek ed Ermaton caddero subito, mentre l´esercito della Repubblica fece un grande cordone sui confini della capitale. I Druidi delle Ombre stessi scesero in battaglia in quell´occasione.

L´esercito però si arrese subito per ordine degli anziani del Piazzale dei Pescatori, che mai nella storia avevano dovuto prendere una decisione simile. Astaroth stesso li convinse ad arrendersi di fronte alla forza che Demetrius aveva messo in campo. L´intero Consiglio fu trasferito presso Torre Alata, dove fu imprigionato, mentre per la popolazione iniziarono gli anni della tirannia militare dell´Impero Oscuro.

La caduta di Demetrius non ha portato sollievo materiale alla popolazione per ancora lunghi anni in quanto la tirannia di Astaroth la teneva in pugno. Fu solo grazie all’intervento del Regno elaviano e dei suoi eroi che la baronia fu davvero libera.

Altre informazioni

Popolazione: 31.200 abitanti (85% umani, 5% Amegrin, 5% Lubian, 5% altro)
Estensione: 1.224 Km quadrati

Governatore None