Tridentium

Geografia

Montuosa baronia facente parte della corona di Elavia che la separa dal regno di Oskerrad, il Tridentium, assieme alla baronia a nord di Neboz, facevano parte un tempo del ducato nanico di Forteroccia.

Il territorio, aspro e inospitale per gli uomini, ospita una delle più grandi città naniche del sottosuolo mai costruite.

La città di Tridentium difatti non è visibile salvo per le tre porte della terra, tre enormi portali di pietra alti quasi 6 metri e larghi 4, che si aprono sui fianchi di altrettanti picchi, tre altissime montagne facenti parte della stessa catena montuosa. All´interno di queste montagne sono scavate lunghissime gallerie, miniere e imponenti città sotterranee che collegano le tre porte della terra. Un´opera mastodontica e antichissima, a tutt´oggi abitata dai nani, per quanto le gallerie siano presidiate sia dall´interno che dall´esterno da truppe Teutoni che han piegato la popolazione nanica conquistando l´interezza del ducato di Forteroccia.

Degni di nota sono le numerose fucine e il grande salone dei Thane, nel quale vi sono le tombe dei numerosi Thane succedutisi nel corso dei secoli presso Forteroccia.

Oramai le miniere di Azul Krunk sono quasi tutte state prosciugate dalla cupidigia dell´impero Teutone che ha letteralmente traforato tutta la baronia durante il suo predominio sul territorio.

Ad ovest sorge la signoria di Rovi, fondata dai Naléi ma subito presa dai nani. Qui vi è l´unica città non scavata nel sottosuolo e vi sono ancora attive alcune miniere.

Araldica

di rosso alle tre rupi di nero

Storia

Secondo la storia ricostruita dai sapienti nani di Turrito, Tridentium era considerata una sorta di terra promessa, di cui si parlava solo nei miti e nelle leggende più antiche di Oskerrad.

Fino al 600 A.B. si credeva che a sud di Oskerrad, oltre le invalicabili montagne di confine, vi fosse la fine del mondo conosciuto, difatti era impossibile avventurarsi oltre quelle montagne poiché abitate da mitiche creature chiamate Giganti. Le leggende narravano che quelle montagne altro non fossero che il loro inferno, un luogo di passaggio che divideva il regno dei nani dal loro stesso paradiso. Molti attribuiscono questa leggenda alle colpe e alle maledizioni successive alla guerra del "sasso e del ramo".

Oltre queste montagne si riteneva vi fosse una terra promessa descritta come una distesa di monti tra i quali spiccavano tre alti picchi scolpiti da Theratos stesso.

Da questa leggenda nacque il nome di Neboz che è il termine nanico per indicare gli inferi. Nessuno osò attraversare queste montagne fino a quando un clan di nani guidato dal Thane Ghatrich Testanera affrontò l´attraversata del Neboz giungendo in Elavia.

Il Thane e il suo clan proseguirono ad Ovest dove si scontrarono con la popolazione barbarica delle Lunghebarbe. Ma non tutti lo seguirono: giunti oltre il Neboz molti nani videro ciò di cui parlavano le leggende: i tre alti picchi in quella grande catena montuosa. Lasciarono che i loro fratelli continuassero per la loro strada mentre loro, seguendo una sorta di vocazione per quella terra, fondarono nel cuore di quelle tre montagne il regno di "iKhazigil-Uzbad" che significa le tre punte del signore(padrone). conosciuto anche come Forteroccia.

Le leggende non erano del tutto errate, quelle montagne erano ricche di Azul Krunk e i fiumi sotterranei erano perfetti per le fucine; all´interno dei tre picchi vennero scavate miniere, fortezze e città sotterranee, collegate da strade sotterranee, dando la nomea di nani del sottosuolo a questo ramo della razza.

Per secoli il territorio di Tridentium fu scavato aprendo numerose miniere e espandendo la grande città sotterranea che copriva un´estensione inimmaginabile.

L´invasione Shuel non giunse mai su queste montagne, aspre e inospitali per gli uomini; nel 242 d.B. i nani del Tridentium strinsero una segreta alleanza con le popolazioni umane del Nalerim partecipando alla seconda parte della Guerra degli Scacchi.

Intorno al 630 d.b., a seguito dell´espansione Teutone e dell´imminente vassallaggio di Oskerrad all´Impero, un´altra migrazione di nani giunge tra le montagne, unendosi ai nani del sottosuolo e colonizzando tutta la striscia sud di Neboz. Forteroccia diviene a tutti gli effetti un ducato forte e indipendente da Oskerrad pur mantenendo buoni rapporti soprattutto commerciali.

Nel 530 d.b. Forteroccia inizia a percepire una minaccia da parte dei Naléi, soprattutto dopo che l´espansione di Britia aveva toccato le montagne fondando la città di Rovi e iniziando gli scavi per una propria miniera che avrebbe portato nuove richezze alla città di Nalim.

Durante la battaglia di Veronium del 541 un distaccamento dell´esercito Visente supportò i nani attaccando la neonata città di Rovi e scacciando immediatamente le truppe di Britia.

Non si conoscono precisamente i termini dell´accordo ma Forteroccia donò una striscia del suo territorio alla repubblica di Rivoalto che comprendeva il passo di Ampedum.

Intorno al 630 d.b., a seguito dell´espansione Teutone e dell´imminente vassallaggio di Oskerrad all´Impero, un´altra migrazione di nani giunge tra le montagne, unendosi ai nani del sottosuolo e colonizzando tutta la striscia sud di Neboz. Forteroccia diviene a tutti gli effetti un ducato forte e indipendente da Oskerrad pur mantenendo buoni rapporti soprattutto commerciali.

La calata delle Vipere a Forteroccia avviene dopo i primi grandi successi della "Conquista" teutone e un generale assestamento delle forze dell´invasore in Elavistol. Josef Carl von Mehr guidò l´apertura del Neboz permettendo così la discesa verso le miniere naniche del Tridentium e di Rovi. Fu il suo successore il generale Bernard Vert Schvarzberg, che guidò invece il battaglione che invase e affrontò l´esercito nanico di Forteroccia.

Per molti anni invano le truppe teutoni assaltarono i fortilizi, solo con qualche isolato successo, come quando l´incauto capo della fortezza di Querculus, Uzbak dei Rovi, decise di affrontare gli imperiali in campo aperto, vedendo distrutto il suo piccolo esercito di pur valorosi soldati e rasa al suolo la città.

Fu presto chiara l´impossibilità di affrontare un nemico così ben organizzato e asserragliato in rocche imprendibili, se non a prezzo di interminabili assedi, resi ancora più difficili dai molti tunnel che collegando i vari castelli tra loro permettono sicuri rifornimenti di viveri e soldati freschi.

Purtroppo per i figli di Theratos, una delle leggende che riguardavano Neboz, si rivelò una tragica verità:La Dama dei Ghiacci.

Una leggenda nanica narra che i monti di Neboz fossero dominate da una potente maga chiamata la "Dama di ghiaccio" dai formidabili poteri elementali.

Qualunque fosse la verità, si sparse la voce che il generale Schvarzberg convinse questa "Dama di Ghiaccio" a piegare la resistenza dei valorosi nani con un nemico contro il quale non avrebbero potuto combattere: l´Inverno!

Un sortilegio senza eguali fu lanciato sulla regione che per mesi fu avvolto dalla neve, dall´acqua e dal ghiaccio.

Ogni cosa morì per il freddo, la terra fu ricoperta da una spessa coltre di ghiaccio e ben presto i nani, terrorizzati dal non vedere più la terra e la roccia sotto di loro a causa della neve altissima e con l´acqua che invadeva costantemente le loro case sotterranee, si arresero alla grande Signora, alla quale loro stessi offrirono le chiavi della città di Tridentum, centro economico e politico.

Così accadde che i teutoni conquistarono tutto il Ducato di Forteroccia, correva l´anno 893.

Il generale Bernard Vert Schvarzberg fu sempre più attento all´aspetto militare che non sociale della politica, gestendo il ducato come se si fosse trattato di una vera e propria caserma.

Sulla stessa linea si mantennero inizialmente i suoi successori, e i disordini di ribellione che sconvolsero tutta Elavistol nel periodo dal 1.098 al 1.102 non si insinuarono minimamente negli animi della popolazione di questa zona, costituita essenzialmente da nani tenuti in semi schiavitù e teutoni fedelissimi, se si esclude una piccola rivolta condotta da Torgar dei Rovi, figlio del Duca Gorbad, che venne sedata nel sangue.

La situazione del Tridentium da allora è stabile. La popolazione nanica vive vassallata al governatorato Teutone e coloro che osano ribellarsi diventano schiavi delle miniere. Le tre porte della terra vengono costantemente sorvegliate dalle truppe Cobra e diversi villaggi umani e caserme sorgono nelle valli ai piedi dei tre picchi.

Il governatorato pose nel 1100 Margareth Isabel Thun, nobildonna Teutone e allieva di Skill-Ar. come Baronessa del Tridentium.

Nota per la sua acuta intelligenza e per la sua fermezza ha un grande carisma e raramente agisce in modo crudele; questo le ha portato una fedeltà da parte delle sue truppe che sfiora il fanatismo.

Nel 1104 il Duca Thoragar dei Rovi, creduto morto, ricompare sulla scena Elaviana: nel giro di pochi anni riesce ad intraprendere grazie all´aiuto di alcuni eroi Elaviani e del Granducato delle Nebbie, una ribellione che portò alla liberazione del Neboz.

Con la morte di Von Trap, generale di stanza presso il Neboz, la baronessa Thun si è ritrovata separata dall´Impero Teutone; pur mantenendo la sua posizione ha sempre tenuto un profilo basso nello scacchiere Elaviano, approfittando dei numerosi problemi che il regno ha dovuto affrontare, come il ritorno e la caduta di Demetrius.

Nel 1109 la baronessa Margareth Isabel Thun accetta di vassallarsi al Granducato delle Nebbie e, quindi, al Regno di Elavia, acquisendo lo status di Senatrice delle Nebbie.

Altre informazioni

Capitale: Tridentium
Popolazione: 31.980 abitanti (85% nani, 10% umani. 5% altro)
Estensione: 6.212 Km quadrati

Governatore Thoragar dei Rovi | PNG