Turrito

Geografia

Turrito comprende un ampio territorio con caratteristiche assai diversificate al suo interno. Verso ovest e nord si trovano le alte montagne che sono il confine naturale di Elavia. Queste terre ricoperte di fitte foreste di conifere sono per lo più selvagge ed inesplorate; in esse la principale forma di sostentamento è costituita dal legname (anche se non di grande qualità) e dall’allevamento del bestiame. Inoltre, soprattutto nelle zone più a nord vicino ad Eporedia, si trovano giacimenti minerari di notevole importanza tra cui una delle vene aurifere più ricche di Elavia. Avvicinandosi alla città di Turrito le montagne degradano in piacevoli colline e piccole pianure dove le querce, i castagni ed i noccioli sostituiscono i più freddi alberi di montagna; è inoltre in queste terre che scorre il Fiume Lungo con i suoi affluenti. Sono di particolare importanza, da questo punto di vista, le due Drorge (Drorga Baltea e Drorga Riparia) che si uniscono all’altezza della capitale.

In questa zona non vi sono risorse naturali di particolare rilievo, i contadini si limitano ad una agricoltura di sussistenza ed i nani al lavoro ed alla vendita di prodotti ricavati con i materiali provenienti dalle montagne.

La città di Turrito è la capitale della baronia e sede di una delle due signorie. In passato fu il centro del potere del Ducato di Rocciapiè, ma in seguito alla calata delle Schlaghen e poi al sopraggiungere dei Granducati, Rocciapiè è solamente un ricordo della razza nanica. Ospitando circa 13.000 abitanti, quasi tutti nani, Turrito è la città più popolosa e ricca del nord ovest. Circondata da imponenti mura, con il Fiume Lungo e la Drorga Riparia che ne delimitano il perimetro, costruita secondo un preciso ordine geometrico e con una possente cittadella difensiva posta a coprire il lato non riparato dai fiumi, essa si presenta allo straniero che vi si avvicini come una enorme roccaforte, pronta a resistere come uno scoglio a qualunque onda del destino, seconda solo all’imprendibile Enuc.

Al suo interno l’osservatore rimarrà colpito soprattutto dall’imponente tempio costruito dal fondatore della città stessa: dedicato ad Ashanna ed a Theratos, è costituito da una lunga navata centrale, fiancheggiata da due navate più piccole contenenti nicchie con le tombe dei signori di Rocciapiè; al fondo di queste tre navate si trova un altare con i simboli del Tonante rivolti verso la porta e dietro di esso, o almeno così penserà il visitatore disattento, uno specchio che riflette l’intera struttura come a volerne raddoppiare lo spazio. In realtà lo spazio è realmente doppio perché un secondo trittico di navate si stende veramente oltre un secondo altare, questa volta recante i simboli di Ashanna, e costellato dalle nicchie contenenti le tombe commemorative dei Sommi Sacerdoti locali di Ashanna.

Altro luogo davvero degno di nota è il bosco di querce secolari piantate dallo stesso Ghatrich sulla riva del Fiume Lungo ed al cui interno sorge un piccolo castello, subito fuori dalle mura cittadine. In esso ha sede il collegio dei Druidi di Rocciapiè, i discendenti di coloro che, secondo le leggende, uscirono dai boschi per guidare gli uomini in queste terre. Essi da sempre hanno avuto un notevole peso nella politica del Ducato come consiglieri della famiglia Bund-narag (Testanera) fino alla rottura con l’ultimo barone Gurth.

Sede dell’altra signoria, Eporedia si è sviluppata attorno ad un possente castello sito sulla cima di un colle. Benché l’abitato in sé non sia protetto, il castello, anch’esso opera dei nani, è in grado di contenere tutti gli abitanti della zona circostante, oltre che viveri e rifornimenti per oltre due anni, anche grazie alle numerose gallerie scavate nel colle stesso.

Le principali attività economiche sono l’estrazione dei metalli dalle vicine miniere ed il loro trasporto verso Turrito, dove si svolge la maggior parte della lavorazione.

Presso Turrito è presente un Circolo Profondo estremamente rilevante: da quando se ne ha memoria è stato custodito dai Druidi della Pietra Bianca, che prendono il nome dal grande sasso posto al centro del Circolo stesso: una grande pietra bianca incastonata del terreno a mo’ di altare, che molti reputano essere stata creata da Ashanna e Theratos in persona. Si legge infatti sul testo sacro dei Druidi della Pietra Bianca, “Il Patto della Natura”:

“…ma infine, vedendo che la loro lotta stava distruggendo ciò che essi volevano proteggere, giunsero ad un accordo; scesero quindi sulla terra e stipularono un patto: si sarebbero divisi il controllo del creato, ognuno secondo le sue inclinazioni. Per suggellare questo patto essi crearono una pietra, bianca come la spuma sulle onde, pura come i diamanti più splendenti, e vi infusero una minuscola frazione dei loro divini poteri. La terra che aveva ospitato questo antico patto fu allora benedetta e la vita vi prosperò come in nessun altro luogo.”

Sfortunatamente questo Circolo fu rivendicato da Demetrius durante il suo ritorno nel 1106. Egli eresse una delle sue torri, chiudendo il Circolo e proprio questa torre è l’unica, insieme a quella originale di Nuranimis a Castel dell’Ira, a non essere caduta dopo la sua sconfitta durante l’Elemkrast.

Araldica

di blu all’elmo nanico nero sormontato da una pietra bianca, contornato da rune d’argento.

Storia
Altre informazioni

Capitale: Turrito
Popolazione: 224.895 abitanti (90% nani, 5% umani, 5% altro)
Estensione: 6.829 Km quadrati

Governatore None