Ducato del Drago

Geografia

Il neonato ducato del Drago è situato nella parte centrale della grande Pianura di Fiumelungo. Il fiume funge, per molti chilometri, da confine meridionale che separa il ducato dai territori della Repubblica.

Le sue terre sono composte principalmente da vaste pianure facilmente coltivabili e estremamente fertili che rendono il ducato una possibile fonte di cibo per tutti i regni adiacenti.

Lungo il confine tra la baronia di Nalim e quella di Limes, le pianure lasciano il posto a torbide paludi che stanno venendo lentamente bonificate da quando il regno di D'vorak è caduto. La baronia di Nalim presenta ancora le cicatrici del dominio teutone del generale demone e, seppur l'attuale duca sta lavorando sodo per riportare Nalim all'antico splendore, la strada è ancora molto lunga.

N.b. vedasi la geografia delle singole baronie per i dettagli.

Araldica
Storia

Storia (pre-apocalisse): 

Vedasi storie delle singole Baronie

Storia recente (dopo-apocalisse):

Il ducato del Drago dichiara la propria autonomia appena il regno si sfalda e si sottomette alla guida del duca Valdor Ottieri.

Nonostante la perdita della baronia di Placentia (divenuta Il Santuario) e  l'aperto conflitto con la Federazione Aurea per il territorio di Limes, il duca riesce a riunire e compattare i confini del ducato tanto che, nel corso del decimo mese del 1116, il ducato possiede già un'identità territoriale ben definita.

Grazie agli accordi tra le leghe e i regni, infine, la Federazione lascia il controllo di Limes al ducato che possiede ora tutti i territori dell'antico Regno dei Nalèi con l'eccezione di Placentia, ancora sotto lo scudo.

Il resto dell'anno 1116 e l'inizio del 1117 sono all'insegna della riorganizzazione interna. Grandi sono i lavori per far rifiorire il ducato allo splendore dell'antico regno del nord.

Unico neo è l'espandersi della minaccia pelleverde nei territori di Ekol, Lario e Lagolungo. Questo obbliga il duca a usare parte delle sue risorse per rifondare i Cavalieri del Nord e integrarle nell'esercito stanziato lungo il confine settentrionale.

Altre informazioni

Commercio

La città di Limes rappresenta uno degli snodi commerciali più importati di tutto il nord di Elavia. Grazie alle relazioni pacifiche con il regno nanico di Rocciapiè e all'alleanza con il regno di Angamor, le merci proveniente da Enuc viaggiano velocemente lungo Fiumelungo fino a raggiungere il Mare Interno.

Le grandi messi provenienti dalle immense coltivazioni seguono lo stesso percorso e vengono vendute praticamente in tutta la penisola e, tavolta, anche fuori.

Religione:

La legge del Ducato bandisce tutti i culti oscuri (Acron, Kenthar, Namaris e il nuovo culto di Galtea contenente il dominio del progresso). Uniche eccezioni sono i riti funebri legati ad Acron. Inoltre i sacerdoti dissidenti di Galtea vengono incoraggiati e appoggiati.

Il famoso duomo di Nalim viene convertito alla dea Eladiel che, insieme ad Alenore e Raleos, sono i culti principali del ducato. Vengono rifondati i Cavalieri del Nord che usano i dettami di Raleos nel loro codice comportamentale.

Il culto di Ideran viene accettato ed è molto diffuso nei territori di Limes grazie alle forti tradizioni legate a Zalarion (l'antica impersonificazione di Ideran).

Il culto di Vornat viene accettato ed è diffuso principalmente nel suo aspetto di fabbro e costruttore principalmente nella baronia di Lodinium.

Diplomazia

Il ducato mantiene un forte legame con il regno di Angamor e la baronia di Lucies grazie all'Alleanza di Lucies. 

Per motivi prettamente politici è decaduto, nel corso degli ultimi mesi, l'appoggio ufficiale alle Fenici seppur, si vocifera, il ducato aiuti gli anarchici nella loro lotta fornendo loro armamenti e viveri.

Accordi commerciali sono stati stipulati con il regno di Rocciapiè ma nessun accordo diplomatico è stato raggiunto. 

Un rapporto ufficiale di gelida amicizia si ha con la Repubblica, nonostante le voci circolanti sulle Fenici.

A causa delle pratiche ingegneristiche del regno del Grifone c'è aperta ostilità verso di loro seppur non si è ancora sfociati in vero e proprio conflitto.



Territori