Rivoalto

Geografia

Principale baronia del ducato di Vez, di cui ospita la capitale, Rivoalto si affaccia sull’estremo nord delle Acque Orientali formando il Golfo di Vez, rotta commerciale controllata dalla flotta della baronia. Non lontano da coste ancora in parte paludose si estende la grande laguna di Vez, dove sorge la sontuosa città di Rivoalto, un capolavoro di architettura ed ingegneria: totalmente costruita su antichi basamenti in pietra appoggiati al fondale e sulle strisce di terra che affiorano dalla laguna, Rivoalto ospita edifici antichi che richiamano culture differenti: il tocco severo dei Visenti lascia spazio a più morbide e sinuose architetture elfiche, passando per decorazioni di origine antichiana e lunghi colonnati di influenza atlassiana.

I vari edifici e quartieri cittadini sono collegati da ponti in pietra, ciascuno una vera e propria opera d’arte. Rivoalto ospita un porto esterno ed uno interno alla laguna: quest’ultimo, adatto a piccole imbarcazioni, ospita anche le innumerevoli barche dei nobili e dei mercanti locali, utilizzate per gli spostamenti lungo i canali della città; il porto esterno ospita invece i grandi vascelli della flotta di Vez e le navi mercantili provenienti da altri porti elaviani e stranieri. Sicuramente degno di nota è il Palazzo del Doge: secondo molti questo meraviglioso edificio è secondo in bellezza solamente alla Reggia dei Venti di Barium; fu fatto costruire nel 546 d.B. per volere del Doge Saturnalio Vez, sulla struttura già esistente del Palazzo della Repubblica.

Secondo la legge del ducato, ad ogni cambio di potere l’intero palazzo viene ristrutturato con gli ingenti fondi accumulati dal precedente signore: si dice così che la bellezza del Palazzo rispecchia il buon governo del Doge, mantenendo per anni un ricordo visibile del suo potere.

Nell’estremo sud della baronia, in una striscia di terra quasi separata dal resto del territorio, sorge la signoria di Angelia, la cui città costiera di origine shuel ospita ancora la prigione risalente alla Guerra degli Scacchi. In epoca shuel chiamata Lantiocla, prese il nome attuale dopo la ricostruzione del 650 ad opera dell’unica Dogaressa regnante della storia del ducato, Angelia Vez.

Araldica

arma: d´azzurro al leone marino d´oro impugnante un tridente dello stesso.

Storia

Gli storiografi sono concordi sul fatto che in era antica, prima del VI secolo a.B., l’intera area dell’odierna Rivoalto fosse in gran parte paludosa e che nessuna popolazione vi abitasse.

Un gruppo di elfi esuli di Areldar, dopo l’ingresso nell’attuale Toscanheim, si spostò verso nord-est: particolarmente aperto ad altre culture, raccolse lungo il cammino un discreto seguito di curiosi e girovaghi. Questa piccola ma eterogenea comunità si stanziò infine sulla costa settentrionale delle Acque Occidentali, fondando il borgo di Oronellë (Alto Ruscello, in lingua elfica).

Ancora oggi, in effetti, l’influenza elfica sulla cultura di queste terre è notevole, ma fu solo nel III secolo a.B. che esse si popolarono sensibilmente, grazie all’arrivo dei Visenti: si trattava di una popolazione originaria del territorio centrale del nord Elavia, costretta a migrare a seguito dell’invasione del popolo guerriero dei Nalèi. I Visenti, organizzati in clan, erano dediti principalmente all’agricoltura ed all’allevamento e praticavano una forma piuttosto rudimentale di magia: si imposero politicamente sulle popolazioni presenti sulla costa senza rilevanti conflitti, assimilandone anzi la vivace cultura e le tecniche avanzate e traendone grande vantaggio. Una seconda ondata di Visenti giunse nel I secolo a.B., in corrispondenza con il momento di grande espansione dei Nalèi; questa comunità nei secoli era divenuta esperta nell’arte della pesca ed aveva conservato buoni rapporti con le popolazioni circostanti, praticando ampiamente scambi commerciali, per quanto spesso basati sulla primitiva forma del baratto. Nonostante questa attitudine aperta, i Visenti non dimenticarono mai di essere stati allontanati dalle loro terre originarie e conservarono un profondo astio ed un desiderio di rivalsa nei confronti dei Nalèi.

Quando, nel II secolo d.B., l’Impero Shuel volse la sua attenzione ai territori del nord Elavia, i Visenti, più versati nell’arte del compromesso che in quella della guerra, dopo alcune schermaglie che evidenziarono la loro pesante inferiorità bellica si sottomisero all’Impero del Sole Nascente: nell’anno 160 d.B. fu fondata la provincia shuel di Vetia. Durante la dominazione molte zone paludose vennero bonificate e su una di queste, intorno al 230, fu edificata la colonia di Lantiocla, che ospitava un complesso carcerario: in seguito, dopo la caduta dell’Impero, la colonia fu progressivamente abbandonata ed andò in rovina. La dominazione shuel aveva notevolmente migliorato le conoscenze belliche dei Visenti, che presero parte attivamente alla Guerra degli Scacchi a partire dal 242, prima con ribellioni sporadiche ed infine con un esercito organizzato sotto il comando di Lanfranco Grandonda, discendente di un capoclan visente.

Una volta liberi dal giogo shuel, i Visenti ne utilizzarono le tecniche per portare a termine la bonifica dei territori su cui avevano interesse e ripresero con alacrità le attività commerciali, investendo sulla flotta. All’inizio del IV secolo l’antico borgo di Oronellë, ormai cresciuto e ribattezzato Rivoalto, iniziò ad imporsi nelle Acque Occidentali come porto commerciale. L’Era dei Regni Liberi ne vide l’ascesa economica e culturale: in breve tempo la città ampliò i propri rapporti commerciali, sostenuta da una poderosa flotta mercantile e dall’atavica abilità dei Visenti nelle relazioni con altri popoli. Rivoalto instaurò legami con i maggiori porti elaviani, atlassiani ed antichiani, arricchendo le proprie casse ma anche le biblioteche e le collezioni artistiche: divenne una città multiforme, in cui gli stili architettonici, decorativi e letterari, le lingue e le razze si mischiavano armoniosamente. Fu proprio l’influenza di Atlas ad indurre le più ricche famiglie mercantili a riunirsi in un Consiglio, dando vita, nel 321, alla Repubblica di Rivoalto; ogni cinque anni il Consiglio eleggeva al proprio interno un Doge, massima autorità amministrativa, giudiziaria e militare delle Repubblica.

Conducendo una politica estremamente diplomatica, seppur consapevole della propria forza, ed ispirando ogni scelta alla tutela dei traffici commerciali, all’inizio del VI secolo Rivoalto era senza dubbio il centro mercantile più importante e ricco del nord Elavia ed aveva allargato la propria autorità alle zone circostanti: Tarvisium, Yáralor, Celvaran, Visentia e Veronium, una dopo l’altra, si erano vassallate ai Dogi che si erano succeduti, convinte più dalla prospettiva di partecipare della ricchezza della Capitale che dalla minaccia delle armi; lo stesso Consiglio, col passare degli anni, accolse al suo interno le principali famiglie dei territori annessi. Nel 536 salì al potere Saturnalio Vez, membro di un’influente casata di Veronium, che stipulò con l’Accademia delle Arti Arcane un accordo per la costruzione di una scuola di magia a Rivoalto: nacque così l’Accademia delle Rune, costruita nei pressi di una delle isole della laguna sulla quale era stata scoperta l’esistenza di un Circolo minore. Questo accordo diede la possibilità a molti rampolli delle famiglie facoltose di Rivoalto di studiare l’Arte Arcana: presso l’Accademia delle Rune avrebbe insegnato un giovane mezz’elfo nictomante di nome Huine Tindomere, futuro Semaroth Tenebrarum.

Quando, nel 541, i Nalèi, il cui fiorente regno attraversava un nuovo periodo di espansione, attaccarono Veronium, il distaccamento di maghi voluto da Vez per l’esercito della Repubblica sbaragliò da solo un quarto dell’esercito e costrinse gli invasori ad una clamorosa ritirata. L’inizio di quella che passò alla storia come Guerra delle Due Corone, tuttavia, diede a Saturnalio l’occasione per imporre lo stato militare nella Repubblica e per allungare il suo mandato di altri cinque anni. Col tempo, grazie al protrarsi della guerra e ad un’efficace propaganda, egli cominciò ad essere acclamato dal popolo come il salvatore della Repubblica, tanto che nessuno nel Consiglio osò proferir parola quando avocò a sé i poteri legislativi dell’Assemblea e rinominò tutti i baroni dei territori circostanti. Saturnalio fece ristrutturare totalmente il Palazzo della Repubblica, sede del Consiglio, trasformandolo in una reggia nota più comunemente come Palazzo del Doge.

La Repubblica di Rivoalto cambiò così il suo nome in Repubblica di Vez, poiché ormai era chiaro che il nuovo signore mai avrebbe abbandonato il seggio conquistato con la vittoria di Veronium. Da quel momento, tramite elezioni che erano tali solo di nome, si avvicendarono sul trono della Repubblica sempre membri della famiglia Vez, con mandato vitalizio, mantenendo l’usanza di nominare il primogenito Doge mentre il secondogenito veniva inviato presso l’Accademia delle Rune. Nel 641, a cento anni esatti dallo scoppio della Guerra delle Due Corone, Angelia Vez, unica donna nella storia della Repubblica ad aver esercitato il governo come Dogaressa essendo figlia unica, firmò un armistizio con il regno di Nalim. Il momento di tregua diede ad Angelia l’occasione di investire risorse a favore delle molte zone della Repubblica che, a causa delle condizioni ambientali non sempre favorevoli, si trovavano in grande arretratezza nonostante la vicinanza alle splendide città: una delle zone da lei beneficiate fu l’antica colonia shuel di Lantiocla, che in breve tempo rifiorì al punto da divenire un’unità amministrativa efficiente e fu rinominata Angelia in onore della Dogaressa.

La pace, tuttavia, durò appena poco più di cinquant’anni perché nel 705 d.B. scoppiò una nuova guerra ancora più sanguinosa. La Pace di Bergen fu firmata solo nel 758 d.B. dando inizio alla Diarchia delle Corone, così definita sebbene i due stati non abbiano mai ingerito uno negli affari dell’altro. In questo periodo la Repubblica ed il Regno collaborarono alacremente per ricostruire le rispettive economie fortemente provate dalla guerra e la pace regnò per oltre un secolo. Le braci della vendetta però ardevano sotto le ceneri del tempo e tanto il Doge di Vez quanto il Re dei Nalèi sognavano il giorno in cui la propria nazione avrebbe dominato sull’altra, assicurandosi il controllo di tutto il nord Elavia. La Seconda Guerra delle Due Corone scoppiò nell’864 d.B. e fu caratterizzata da un’interminabile sequenza di armistizi, battaglie e guerriglie, calma apparente e poi di nuovo cruenta battaglia. Fu questa guerra ad aprire le porte all’invasione teutone: l’allora Doge Obelerio Vez sottoscrisse un segreto accordo con l’Imperatore Gustav XII per schiacciare una volta per tutte il suo nemico, lasciando che l’invasore si servisse dei passi montani di Montelubiano per scendere in Elavia. Il rancore di secoli aveva nutrito il tradimento che aprì il passo all’Orda Urlante.

La storia è ormai nota e Rivoalto, come tutta la Repubblica di Vez, dovette pagare un pesante scotto per le sue azioni: nel 900 i Teutoni conquistarono Veronium come avvertimento alla Repubblica ed il Doge comprese troppo tardi il proprio errore: da allora Vez dovette mantenere la propria libertà pagando una pesante imposta su tutti i commerci. Rivoalto rimase tuttavia una delle città più ricche di Elavia e l’indipendenza politica le permise di continuare la sua crescita culturale. Nel 930 il governo di Vez abbandonò la vuota dicitura di Repubblica, ridefinendosi Ducato; il Doge tuttavia conservò il suo antico titolo.

Nel 1099 salì al seggio dogale una delle figure più misteriose della storia di Rivoalto, Venanzio Vez. Costui venne più comunemente nominato il Doge delle Maschere, poiché in pubblico si mostrò sempre con una maschera che gli copriva il volto e vestiti estremamente sfarzosi e appariscenti; egli ripristinò l’antica usanza del suo avo Saturnalio di festeggiare Lubas nel mese del Gatto (ora dell’ariete) organizzando ricevimenti in maschera. Venanzio fu anche artefice, assieme alla corte di Apasia, della fondazione ufficiale del Culto delle Maschere, di cui egli si autoproclamò Patriarca.

Nel 1106 il ducato di Vez si vassallò al Granducato della Rocca, dovendo però concedere l’indipendenza alle baronie di Yáralor e Celvaran, i cui governanti di stirpe elfica preferirono giurare fedeltà al Granducato delle Foreste: gli elfi dovettero tuttavia pagare un ingente tributo alla capitale per ottenere questa scissione.

Altre informazioni

Capitale: Rivoalto
Popolazione: 82.941 abitanti (65% umani, 10 % elfi, 15% mezz´elfi, 10% altro.)
Estensione: 2.462 Km quadrati

Governatore Enrico Polani | PNG