Ilopan

Geografia

La Baronia di Ilopan si estende lungo la costa sud-occidentale di Elavia, dove le acque del Golfo di Ilopan incontrano il profilo austero del Terasuvio. Questo gigantesco vulcano, la cui sagoma domina l’orizzonte, ha segnato più volte la storia del territorio con eruzioni disastrose ma anche benefiche, poiché la cenere vulcanica ha reso i terreni particolarmente fertili. Il panorama è un susseguirsi di colline coltivate, spiagge sabbiose e tratti di costa rocciosa che si ergono a picco sul Mare Interno, in un mosaico in cui lo sguardo corre dalle pendici scure del Terasuvio fino agli intensi riflessi delle acque.

La Baronia si suddivide in due grandi signorie, quella di Ilopan, al centro e a nord, e quella di Rosentor, che occupa l’arco sud-ovest del golfo. Nella prima, la città di Ilopan si presenta come un centro marittimo brulicante di pescatori, marinai e mercanti, nonché cuore culturale e politico della Baronia. Le antiche mura, erette per difendersi dalle incursioni nel corso dei secoli, si ergono ancora a protezione del porto, dove approdano imbarcazioni cariche di spezie, stoffe e opere d’arte provenienti da ogni angolo di Elempos. Poco distante dal centro abitato sorge la monumentale sede della Corporazione dei Poeti Erranti, dove sapienti e artisti, giunti da regioni lontane, si danno appuntamento per consultare antichi volumi o assistere a recite, canti e rappresentazioni. Questa Signoria è caratterizzata da lunghe coste e rilievi dolci, ideali per l’agricoltura, fatta eccezione per il Terasuvio che getta la sua ombra sulla città di Ilopan, simbolo e al tempo stesso minaccia.

Proseguendo verso sud-ovest si raggiunge la Signoria di Rosentor, che si staglia su un promontorio alto e frastagliato. Le coste, più aspre e rocciose, digradano ripide verso un mare limpidissimo, regalando scorci mozzafiato. Il borgo di Rosentor, con le sue terrazze di agrumi e ulivi, si sviluppa in verticale, quasi aggrappandosi alla roccia, mentre il suo piccolo porto, protetto dalle insenature naturali, resta spesso animato da imbarcazioni in cerca di pesce o pronte a imbarcare prodotti agricoli. È qui che, nei periodi più caldi, molti nobili dell’entroterra e di altre regioni amano ritirarsi, attratti dalla brezza marina e dalla tranquillità offerta dalle alte scogliere.

Al largo si trovano le tre isole che completano lo scenario costiero: Irpac, Sorella Maggiore e Sorella Minore. Irpac è la più impervia, con pareti di roccia bianca a picco sull’intenso blu del mare e un altopiano battuto dai venti, dove i resti di antiche fortificazioni custodiscono i segreti di passate dominazioni. Sorella Maggiore, la più estesa, è celebre per i suoi boschi, le sorgenti termali e i vigneti rigogliosi; i borghi collinari che punteggiano l’isola vivono di agricoltura e di un florido artigianato locale. Sorella Minore, infine, è la più serena e discreta: il piccolo porto naturale raccoglie un pugno di casette vivacemente tinteggiate, mentre l’entroterra, quasi interamente coltivato, fornisce olio e altre prelibatezze che vengono poi esportate sui mercati di Elavia.

Nel complesso, la Baronia di Ilopan riveste un ruolo determinante nel commercio marittimo, grazie alle rotte mercantili che fanno capo al porto principale, e nell’ambito culturale, per merito della rinomata Corporazione dei Poeti Erranti. Questa duplice natura, sospesa tra floridezza commerciale e prestigio letterario, ha reso il territorio ilopaniano una meta ambita, non soltanto per i ricchi scambi, ma anche per la bellezza mozzafiato dei suoi panorami e la vivacità della sua vita intellettuale. Tuttavia, la storia di queste terre è stata spesso segnata dai desideri di conquista di potenze vicine, attratte dalla ricchezza dei traffici e dalla posizione strategica. Le aspre difese naturali offerte dal Terasuvio e dalle scogliere di Rosentor, unite all’indomita volontà degli ilopaniani, hanno garantito a queste contrade una certa autonomia nei secoli. Oggi, chi arriva in questa parte di Elavia non può che restare incantato: l’aria è satura del profumo di agrumi, il riflesso argenteo del mare accompagna ogni passo e l’eco dei canti che s’innalzano dalle sale della Corporazione aggiunge un tocco di magia a una terra dove il fuoco vulcanico e l’arte convivono in un equilibrio affascinante.

Araldica

D´azzurro al cavallo marino al naturale, capo onorevole ferense (tre rose d´oro)

Storia

La città di Ilopan venne fondata nel 50 Post-Brillamento, in un’epoca di incertezza e trasformazione, quando le terre di Elavia erano ancora in via di consolidamento. Situata in una posizione strategica sul mare, crebbe rapidamente grazie al commercio portuale, divenendo in breve tempo uno dei principali centri abitati della regione. La sua iniziale neutralità nei conflitti tra l’Impero Shuel e le popolazioni elaviane le permise di prosperare, almeno fino al primo grande trauma: l’eruzione del Terasuvio nel 196, che distrusse parte della città e causò la morte di quasi metà degli abitanti.

Nonostante la tragedia, i sopravvissuti ricostruirono con tenacia, ma la loro debolezza attirò l’attenzione dell’Impero Shuel, che nel 197 conquistò Ilopan e vi insediò un governatore imperiale. La città fu militarizzata, i giovani ilopaniani furono arruolati negli eserciti imperiali e le libertà vennero represse. Nel 255, anno della caduta di Demetrius, grazie a un’insurrezione popolare e all’aiuto delle forze ribelli, gli Shuel furono scacciati e Ilopan tornò a essere una città libera, governata da un consiglio cittadino.

Negli anni successivi, la città conobbe un periodo di stabilità e fioritura culturale. In questo contesto nacque, nel 324, Polidoro, detto poi Il Saggio, figura centrale nella storia della città. Uomo colto e carismatico, Polidoro fondò nel 385 P.B. la Corporazione dei Poeti Erranti, una gilda dedita alla conservazione del sapere e all’arte della narrazione. Volendo creare un luogo dove raccogliere tutte le conoscenze acquisite nei suoi viaggi, egli ricevette dal governo cittadino un’area nei pressi di Ilopan per edificarne la sede. Questo complesso, espanso e migliorato nei secoli, esiste tutt’oggi ed è considerato una delle più antiche e prestigiose sedi di Corporazione di tutta la penisola. La fondazione della Corporazione consolidò il ruolo di Ilopan come cuore culturale di Elavia, attirando studiosi, artisti e sapienti da tutto il continente.

Nel corso del tempo, la presenza della Corporazione accrebbe ulteriormente il prestigio della città, rafforzandone l’identità non solo come snodo commerciale ma anche come faro di cultura e memoria storica. Tuttavia, la storia non fu priva di nuove calamità: nel 486, una seconda eruzione del Terasuvio colpì la città, senza però causare gravi danni. Poco dopo, nel 488, la Terza Eruzione fu invece catastrofica, danneggiò la biblioteca della Corporazione e rase al suolo il Tempio di Feyth.

L’anno successivo, sconvolto dalla distruzione del tempio, il monaco feythita Frater Duran da Lucies partì per una spedizione all’interno del Terasuvio, nel tentativo di scoprirne le cause. Fece ritorno soltanto dodici anni dopo, visibilmente invecchiato e cambiato. Nei sei anni successivi, pur senza riprendersi del tutto, Duran ordinò che i lavori di ricostruzione del tempio fossero ultimati con urgenza. Nel 507, il Tempio di Feyth di Ilopan fu riedificato e nuovamente dedicato; Frater Duran ne divenne il custode e fu eletto Prima Spada di Feyth, carica che ricoprì fino alla sua morte nel 586, all’età di 118 anni.

Nel 588, approfittando di un momento di debolezza della città, la Ferensia riuscì, tramite influenze economiche e diplomatiche, a esercitare un controllo di fatto su Ilopan, nominando Julian de la Cruz come Barone della Corona. Sotto la dinastia De la Cruz, Ilopan si arricchì e si ampliò, divenendo un importante porto commerciale e un vivace crocevia culturale, anche grazie alla continua opera della Corporazione. Tuttavia, nel 778, si verificò un cambiamento epocale: Antonio Calarossa, marito di Marianne de la Cruz, si proclamò Duca di Ilopan, sancendone l’indipendenza dalla Ferensia e unendo le città vicine in un’alleanza che avrebbe dato vita al Ducato di Ilopan. Da quel momento, la città conobbe un lungo periodo di stabilità e centralità politica, sostenuto anche dall’azione diplomatica e culturale della Corporazione dei Poeti Erranti.

Tale stabilità fu spezzata nel 892 dall’invasione delle Schlagen, che assediarono la città, uccisero la famiglia ducale e imposero il dominio imperiale teutone. Ilopan rimase occupata per oltre due secoli, subendo razzie e repressioni. Nel 1099, una rivolta popolare fu duramente repressa, ma nel 1103, con la caduta dell’Impero Teutone, Gornam continuò a governare ancora per alcuni anni. Nel 1106, venne però deposto dai propri vassalli, i quali scoprirono che continuava a servire segretamente gli invasori. Accusato di tradimento, Gornam fu giustiziato.

In seguito alla sua deposizione, Ilopan fu posta sotto il controllo del Granducato della Rocca, che ristabilì l’ordine e reintegrò la città nel nuovo assetto politico di Elavia. Sebbene il Ducato di Ilopan non esistesse più come entità indipendente, la città conservò la sua importanza come snodo commerciale e culturale, ritrovando una relativa stabilità dopo secoli di guerre, invasioni e rivolte. Dopo l’Apocalisse, la Baronia di Ilopan confluì per propria scelta nel Regno del Tridente, a sua volta assorbito nell’Impero dei Due Mari, riportando Ilopan sotto il governatorato ferense.

Oggi, Ilopan rimane una città dal passato glorioso, rinata più volte dalle proprie ceneri, segnata dal fuoco del Terasuvio e dai giochi di potere delle grandi nazioni. La Corporazione dei Poeti Erranti, nata tra le sue mura, continua a rappresentare il cuore pulsante della memoria e della parola, non solo del territorio, ma dell’intera penisola elaviana.

Altre informazioni

Capitale: Ilopan
Popolazione: 255.000 abitanti (80% umani, 5% elfi, 5% orchi e goblin, 5% nani, 5% altro)
Estensione:
1.171 Km quadrati

 

Alle spalle di Ilopan, il Terasuvio domina l’orizzonte con la sua cima fumante. I suoli vulcanici delle sue pendici sono coltivati con ortaggi, vigne e alberi da frutto, grazie al lavoro infaticabile degli ilopaniani, che da generazioni sfidano la pericolosità della montagna in cambio della generosità delle sue terre. 

Ma il motivo per cui è noto questo pericoloso vulcano è la ricchezza di reagenti alchemici legati al fuoco e la loro purezza, ed’è uno dei pochi luoghi dove è possibile trovare la Piuma di Fenice, una pianta che cresce simbioticamente sulle uova di alcune creature semi elementali che prosperano in ambienti vulcanici, e che rappresenta uno dei reagenti più rari e ricercati dai ritualisti.

Sulla spedizione del Frater Duran da Lucies non si hanno dettagli. Le voci vogliono che abbia ricevuto una visione da Feyth in persona o che abbia scoperto qualcosa di terribile sulla natura stessa del vulcano e che abbia creato il nuovo tempio per vegliare in eterno sulla minaccia.

 

Governatore None