Geografia | Aravon si presenta come una rigogliosa pianura molto sopra il livello del mare, caratterizzata dalle vaste risaie solcate da strade di ciottolato che collegano la capitale con le baronie confinanti; solo verso nord qualche montagna increspa il paesaggio regolare. La città di Aravon è a pianta circolare, priva di mura o fortificazioni ma munita di numerosi baluardi presso ogni strada. L’antica influenza nanica è riscontrabile nel tempio di Ashanna e Theratos, identico a quello di Turrito ma di minori dimensioni e risalente a poco dopo la fine della Guerra degli Scacchi, mentre il vassallaggio al Regno di Nalim ha lasciato le sue tracce, tra le altre cose, nel palazzo baronale costruito dall’antica famiglia Chironna. È una città ricca e prosperosa, non avvezza ai conflitti: in effetti, la milizia cittadina è composta da pochi uomini; tuttavia la maggior parte di essi fanno parte del reparto di cavalleria voluto dai Chironna, ben addestrato ed unico nel suo genere. L’edificio più recente degno di nota è il lazzaretto, voluto nel 1103 da ser Benedetto Alessandro da Aravon detto Klainus, che al tempo era membro della Gilda dei Guaritori. Sul confine con la baronia di Verbanium sorge la seconda città più rilevante della baronia, Aeran: tra i più antichi centri della costa del Lagolungo, ha origini antichissime ed intrattenne rapporti con il Regno della Piana (inizio I sec. – 255 d.B) senza mai considerarsene vassallo. Fu solo nel 255, con l’annessione del territorio di Aravon al regno di Rocciapiè, che Aeran venne rivendicata dai nani: essi costruirono la grande Rocca dei Borromin e la statua bronzea ad immagine del vescovo di Theratos e signore di quelle terre Korl Borromin, che rappresenta una della meraviglie artistiche della regione. Le genti di Aeran sono estremamente legate alle leggende locali, in particolare al mito della Porta delle Fate che si tramanda fin dalla notte dei tempi: si dice sia una dei passaggi al Regno Fatato più potenti di tutta Elavia, e che la sua costante apertura influenzi coloro che vivono nei pressi di Aeran. Forse questo è il motivo per cui gli abitanti della città vengono considerati quantomeno peculiari e bizzarri dalla maggior parte degli abitanti della baronia. Non è raro che di tanto in tanto qualcuno scompaia nei boschi, dove si dice vi sia la porta delle fate, per fare ritorno molto mutato. Non si conosce l’esatta ubicazione della Porta, ma essa è senza dubbio legata al Circolo maggiore presente nei boschi di Aeran. |
Araldica | |
Storia | Le pianure di Aravon anticamente erano sfruttate come pascoli dai primitivi allevatori. Non vi sono tuttavia segni di centri stanziali di qualche rilevanza, eccetto la città di Aeran di origini ben più antiche, fino al 45 d.B., quando il territorio venne in gran parte annesso al giovane Regno della Piana (comprendente già, approssimativamente, gli attuali territori di Verkel e Verbanium sotto la guida della famiglia Corini) e venne fondata la città di Aravon, unione dei piccoli villaggi della zona. Nel 160 d.B. la Campagna del Nord portò l’Impero Shuel ad occupare parte della regione. Il Regno della Piana si trovò ad affrontare numerose battaglie contro un esercito dalla forza soverchiante: risale a questo frangente l’alleanza con il regno nanico di Rocciapiè, alleanza che diede frutti talmente buoni da indurre il Regno della Piana a vassallarsi spontaneamente al Thane dei Nani nel 255, dopo la liberazione di Aravon e la definitiva sconfitta degli Shuel. In seguito a tale annessione, Aravon fu costituita formalmente come baronia, comprendente Aeran che fino ad allora era stata di fatto quasi indipendente. Aravon divenne baluardo della difesa dei territori di Rocciapie’ da est, ma la vicinanza al giovane Regno del Nalim e non tardò a dare problemi: nel corso del V secolo i Nalèi si spinsero sempre più addentro ai territori di Aravon e nel 534, quando le ostilità tra i due regni sfociarono in conflitto aperto, la baronia era ormai completamente sotto il controllo della nobile famiglia nalèa dei Chironna. La guerra tra Nalim e Rocciapiè durò quasi un secolo, con alterne vicende; nel 632 infine si chiusero le ostilità con la pace di Alta Roccia, spinta da Gherardo Chironna il Pacificatore, visconte di Aravon e Verbanium, che concedette nuovamente al clan nanico dei Borromin le signorie di Aeran e di Eresta, nonché le cave di Bavenum, da amministrare comunque sotto l’egida del governo di Chironna stesso. Da quel momento si stabilì un commercio vantaggioso tra le due potenze ed i nani rifornirono il regno del Nalim di armi per la guerra contro i Visenti. La calata delle Schlaghen pose fine al lungo periodo di pace di Aravon. Nell’889 le Vipere, durante la famigerata Battaglia delle Risaie, misero a ferro e fuoco la capitale. Aeran fu l’ultima a cadere, dopo tre settimane di assedio alla Rocca nel quale persero la vita tutti i membri rimanenti del clan Borromin. Aravon divenne una delle principali fonti di derrate dell’esercito teutone, che sottomise gran parte della popolazione ai lavori forzati nei campi: lo stesso Claudio Chironna, barone dal 879, morì nelle risaie a causa di una malattia gli arti inferiori. Molti degli edifici della città vennero trasformati in granai e la più grande blasfemia che si ricordi è l’utilizzo del grande tempio di Theratos e Ashanna come magazzino per il riso. Nel 1103 Maria Giovanna Chironna, discendente della nobile famiglia nalèa che aveva mantenuto una buona rete di amicizie nella baronia, a seguito della Battaglia della Piana delle Nebbie mise in atto un piano: avvelenò un grande carico di derrate alimentari destinate alle caserme Cobra con della farina ricavata da segale cornuta; un quarto dell’esercito finì intossicato e le scarse conoscenze dell’arte della Guarigione da parte dei Teutoni non permisero di salvare molte vite. Approfittando del panico e dell’indebolimento degli occupanti, Maria Giovanna Chironna radunò un esercito di volontari e riconquistò Aravon in pochi giorni. Rimase un mistero come la nobildonna avesse ottenuto questa grande quantità di veleno e soprattutto come avesse acquisito le competenze per servirsene. Ad ogni modo, Maria Giovanna riassunse il titolo di baronessa regnante di Aravon. Nel 1105 la baronessa venne rapita ed assassinata da un gruppo di negromanti originari di Aeran noto con il nome di Lame del Nord. Il governo passò nelle mani dell’ingenuo e giovane figlio Giangaleazzo Chironna, che nel 1107 si vassallò al Granducato della Rocca. Alla fine del 1109 fu stipulato il contratto per la costruzione presso la baronia di una sede mercantile, affidata all’Unione del Marcato Turano, ed all´inizio del 1110, in ottemperanza alla riforma promossa dal Granduca delle Foreste Romensil in qualità di Cancelliere del Senato, il governatorato di Aravon fu affidato al senatore Benedetto Alessandro I, detto Klainus. |
Altre informazioni | Popolazione: 36.900 abitanti (85% umani, 10% nani, 5% altro) |
Governatore | Pierantonio Tornielli Bellini - PNG |